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giovedì 5 dicembre 2013

RAGAZZE DONO. LA HERMES ACADEMY E MADE IN TARANTO SI DISSOCIANO E L'ASSESSORE GLI RISPONDE

Lei ha detto no.
No alla Violenza.
No all’Infibulazione.
No alla Tortura.
No al Terrore.
No all’Omofobia.
No al Razzismo.
No all’Inganno.
No all’Assassinio.
Vittoria: Insieme si Vince.

Lo leggiamo, lo sentiamo, lo viviamo nell’emblematica locandina ideata dalla giornalista Monica Golino e realizzata dall’art photographer Giuliano Doro, per la Campagna di Comunicazione contro la Violenza di Genere, promossa dall’Ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Taranto, Barbara Gambillara, e dalla Rete Locale contro la Violenza di Genere (di cui fa parte anche l’Hermes Academy Onlus).

Eppure c’è ancora chi mercifica il corpo femminile e lo agghinda a mo’ di pacco dono.
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L’Hermes Academy Onlus e la direzione di Made In Taranto si dissociano dalla riprovevole pantomima inscenata, martedì 3 dicembre, presso il Salone degli Specchi di Palazzo di Città durante la conferenza stampa di presentazione della rassegna natalizia, in cui sono stati inseriti sette eventi culturali promossi a titolo gratuito dalla Onlus, nell’ambito della iniziativa “Sotto una nuova Stella”, kermesse promossa da Made in Taranto (direzione artistica Luigi Pignatelli) per istituire, attraverso appuntamenti socio-culturali quotidiani dall’8 dicembre al 6 gennaio, borse di lavoro per famiglie bisognose, e pretende delle scuse da parte degli organizzatori.

L’Hermes Academy Onlus da sempre combatte contro la violenza di genere, in collaborazione con la rete locale patrocinata dalla Consigliera di Parità della Provincia di Taranto Barbara Gambillara.

L’assessore Gionatan Scasciamacchia si è così rivolto al presidente della Onlus Luigi Pignatelli:
“Salve, intervengo per smorzare i toni. Le ragazze non sono state pagate dal comune, ci mancherebbe (staremmo all’amaro e non alla frutta). Le due ragazze sono dipendenti della società che sta collaborando sulla rassegna natalizia. È stata una iniziativa dell’associazione non accordata con l’ente.”
Celere la risposta dell’attore e scrittore tarantino: “Grazie per la spiegazione. Immaginavo fosse un’idea della società. Ho avuto il piacere di conoscere i titolari due settimane fa. Credo che avreste comunque dovuto invitarli ad evitare questa mercificazione del corpo femminile. Chi tace acconsente e se acconsente deduco che o non è stato in grado di comprendere la portata del gesto o ne conosce la portata e non ritiene sia controproducente. Entrambe le possibilità suppongo siano per voi sinonimo di sconfitta morale. E siccome quella stessa agenzia ha inserito sette miei eventi e si è permessa di bocciare il mio capodanno in piazza, dicendo che “Faremmo fare una brutta figura al Comune, non inserendo grandi nomi”, io sono doppiamente inorridito. E se prima i miei toni erano pacifici, ora sono infuocati. Cosa fa fare brutta figura al comune? Un capodanno in piazza con grandi artisti locali che si esibirebbero gratuitamente per scopi benefici o due direttori artistici “forestieri” che utilizzano due ragazze a mo' di pacco dono, con due assessori che non fanno alcun che per bloccare tale offesa al pubblico pudore? Ora si che pretendo le scuse!!! Da artista che si è sempre messo gratuitamente a servizio del Comune, da semplice uomo che combatte in difesa delle donne e da cittadino che non si sente rappresentato da chi governa la propria città!”

Scasciamacchia non è più intervenuto, mentre l’Assessore Cisberto Zaccheo ha ammesso le proprie colpe e manifestato il proprio cordoglio.

Luigi Pignatelli così conclude: “Non tollero l’idea che il mio nome e quello dell’associazione di cui sono presidente vengano associati a tutto ciò contro combattiamo da sempre, ma proprio in virtù di questo e per amore verso la mia città, confermiamo le sette date inserite nella rassegna del Comune di Taranto: il 9, 19, 29 dicembre e 3, 4, 5, 6 gennaio saremo in piazza per donare arte e per urlare ancora una volta “Basta alla violenza sulle donne!”

Figlie, sorelle, mogli, madri, non permettete al vuoto di una mano profana di esaurire il pieno del vostro esistere.

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