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martedì 31 maggio 2011

TRASFERTA A ROMA IN PULLMAN

La TARAStv organizza la trasferta a Roma per sostenere i colori rossoblu'.
La quota per partecipare al viaggio della speranza e' di 35 euro.

Per informazioni  
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0994704262

A Pescara si tifa Taranto.....


i Di Passaggio - Pescara (31/05/2011)
 
... e da Pescara fanno il tifo per noi
 
La serie B per chi viene da una C giocata per tanti anni può essere un traguardo però devo dirvi che questa serie B è quanto di più noioso ci possa essere. Anche noi abbiamo conosciuto un'ondata di divieti, su 21 trasferte ce ne hanno "concesse" solo 4, per di più, con tutto il rispetto, certe trasferte sono a dir poco soporifere se non fosse per l'allegria del viaggio... Sassuolo, Cittadella, Albinoleffe, Portogruaro, Grosseto e altre piazze in cui non è rimasto più nulla tipo Piacenza e Trieste. Poco, pochissimo Sud.

Il sabato pomeriggio poi, quando non hai la sventura di giocare di venerdì-lunedì-martedì, è un vero e proprio dito al c*** e riescono a partire quasi solo i ragazzi più giovani perchè tutti gli altri la mattina lavorano. Perciò la serie B, come è fatta oggi , senza considerare il problema della tessera è un qualcosa che uccide l'entusiasmo a meno che non si punti subito alla serie A. Noi da "neopromossi" (tra virgolette) ce ne siamo accorti presto perchè a livello di pubblico ed entusiasmo siamo partiti così come avevamo finito l'anno scorso e mano mano si è perso tutto per strada nonostante il buon campionato. Il sacrosanto NO della nostra piazza alla tessera ha poi fatto il resto e ci siamo ritrovati quest'anno a giocare partite contro Torino e Atalanta con quasi la metà degli spettatori di un Pescara-Ternana o Reggiana dell'anno scorso. Purtroppo è così. In ogni caso vi auguro di salire, ce la potete fare tranquillamente se rendete il Flaminio un catino infuocato, clima ostile e intimidazioni. Li dovrete far cacare sotto a partire da massaggiatori, steward, raccattapalle e terna arbitrale. Così si vince sempre fidatevi, ne sappiamo qualcosa, al limite ci esce qualche multone alla società il giorno dopo ma sti gran cazzi. Mi sembra che la trasferta per voi sia aperta anche se non ho capito se c'è qualche restrizione. Ad ogni modo per chi non riesce ad entrare allo stadio, stare già lì dalla mattina per intimorire il pullman avversario all'arrivo senza azioni violente è chiaro, si deve solo creare un'atmosfera di timore in cui si deve avere la sensazione che tutto dipenda da voi. Una serie B con un'altra squadretta giocattolo di qualche imprenditore e senza tifoseria è veramente troppo in questa serie B di merda. Auguri Spartani.

Atletico Roma - Taranto arbitra il Sig. Gallo di Barcellona Pozzo di Gotto (ME)




Gli assistenti saranno i Sigg. Salvato di Messina e Fiorito di Salerno. Il Sig.Bietolini quarto uomo  

Sarà il Sig. Michele Gallo di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) a dirigere Atletico Roma - Taranto valida come gara di ritorno delle semifinali playoff. Il fischietto siciliano sarà coadiuvato dai Sigg. Claudio Salvato di Messina e Valentino Fiorito di Salerno. Quarto uomo il Sig. Claudio Bietolini di Firenze. Durante la stagione regolare l'arbitro Gallo ha diretto il Taranto in due occasioni: alla settima giornata a Pisa (rossoblù sconfitti 2-1) e alla ventonovesima in quel di Foligno (pareggio a reti biache). Anche la formazione capitolina è stata diretta in due match: all'undicesimo turno nella sconfitta 3-2 di Castellammare di Stabia e al trentatreesima giornata con il successo largo per 4-1 contro il Cosenza

lunedì 30 maggio 2011

Colpo di scena, scarcerato zio Michele Il gip :«Delitto compiuto in sua assenza»


Il sì della procura, era in carcere dal 7 ottobre scorso
Un'intercettazione lo ha scagionato dall'omicidio

Michele Misseri
Michele Misseri
TARANTO - Il gip Martino Rosati del Tribunale di Taranto ha firmato poco fa la scarcerazione di Michele Misseri che può lasciare il carcere da un momento all’altro. La decisione è stata presa in tempo di record dopo che l’avvocato Franco Cristofaro, difensore dell’indagato, aveva presentato in mattinata l’istanza di scarcerazione.
Dopo il sì della procura il gip ha accolto l’invito del legale dell’indagato che si trova in carcere dal 7 ottobre scorso superando abbondantemente il periodo di detenzione cautelare che per il reato che gli contestano (soppressione di cadavere) è di sei mesi. Al contadino di Avetrana, quindi, la procura ha derubricato le contestazioni che erano di omicidio volontario in concorso con la figlia Sabrina e sequestro di persona. Davanti al carcere c’è ressa di giornalisti ma pare che al momento non ci sia nessun parente pronto ad accogliere l’ex detenuto.
IL PROVVEDIMENTO DEL GIP - La circostanza che Michele Misseri non abbia partecipato al delitto della nipote Sarah Scazzi, compiuto secondo l’accusa da Sabrina con il concorso morale della mamma Cosima, il gip la desume anche da un’intercettazione ambientale captata il giorno prima della confessione del contadino di Avetrana che portò al suo fermo e al ritrovamento del corpo della 15enne. Il gip analizza l’intercettazione nell’ordinanza della scorsa settimana con la quale ha disposto la cattura di Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri. Dice l’uomo in una frase tradotta dal dialetto: «Mi dispiace per la mia famiglia se vanno... (incomprensibile, ndr) io adesso li scoprirò... cosa vogliono dire, dicano quelli... è andata così, che vogliono fare, fanno a tua figlia... io non li credo se uno non fosse voluto andare...». Per il giudice, «il riferimento di tali affermazioni» è «all’omicidio di Sarah ed alla soppressione del suo cadavere», frasi che seguono la convocazione dell’uomo in caserma per il giorno successivo. Dalle frasi - ragiona il giudice - si comprende che «l’evento doloroso riguardava la propria famiglia ("mi dispiace per la mia famiglia") e che, fino ad allora, era stato tenuto nascosto ovviamente per proteggerla ("o mò li scopriro"). E si capisce pure che la sua scelta non è condivisa dagli altri componenti di essa (’cosa vogliono dire, dicano quelli... è andata cosi«). Inoltre, Michele Misseri è consapevole che, da quel che egli ha ormai deciso di fare, deriveranno conseguenze pregiudizievoli per la figlia ("cosa vogliono fare, fanno a tua figlia"): e questa non può che essere Sabrina, »poiché - come s’è detto - Valentina vive a Roma«. Secondo il gip Rosati, nel momento in cui, da solo, Misseri pronuncia quelle parole, »ormai non è più capace di mantenere un segreto così devastante e, nonostante le pressioni ricevute per stare zitto, s’è deciso a parlare, accettando anche quelle che sarebbero potute essere le conseguenze dannose per sua figlia Sabrina. La quale - non può che desumersi - è, dunque, la responsabile del tragico fatto che egli si accingeva a rivelare«. »Peraltro - scrive ancora il giudice - l’inciso ’io non li credo attesta due ulteriori circostanze: che l’omicidio era avvenuto in assenza di Michele; e che, in secondo luogo, più persone lo volevano inutilmente convincere di qualcosa«. »Infine - sostiene il giudice - considerando che Sabrina e sua madre erano certamente in casa nel lasso di tempo in cui è avvenuto l’omicidio, codesto inciso è ulteriormente indicativo del fatto che esso si sia verificato all’interno dell’abitazione e non nel garage: luogo non certamente frequentato da costoro, ma semmai da Michele, molto probabilmente sceso costì dopo l’arrivo di Sarah«. Da ultimo il giudice analizza il significato dell’affermazione se uno non fosse voluto andarè, frase che »attesta - sostiene Rosati - che Michele Misseri abbia ricevuto per lo meno la richiesta di recarsi da qualche parte (se non proprio l’ordine, come peraltro è più logico ritenere, visti i delineati caratteri delle sue donne di casa ed i descritti equilibri familiari, che lo vedevano spesso soccombente). Tale sua affermazione, letta - sottolinea il magistrato - alla luce dell’immediato trasporto del povero corpo di Sarah lontano da casa, nelle campagne del paese, e del fatto che proprio egli si sia occupato di tale incombente, dà conferma del fatto che, in quel soliloquio e sofferto sfogo, Michele si riferisse proprio all’omicidio di sua nipote».
Nazareno Dinoi

TARANTO-ATLETICO ROMA 0-1



Non basta il cuore dei tifosi a spingere il Taranto: l'Atletico Roma, cinico ed essenziale, espugna lo Iacovone e pone una seria ipoteca sul passaggio alla finale. La squadra di Dionigi è apparsa deconcentrata e troppo nervosa; mentre i capitolini hanno fatto la gara, colpendo subito con Babù e spezzando ogni trama di gioco avversario. A Roma serviranno due reti al Taranto per passare il turno: un'impresa difficilmente realizzabile se la squadra di Dionigi non cambierà registro.
Primo tempo: Colombini ce la fa, è questa la notizia che viene dagli spogliatoi. Recuperato in extremis, il difensore toscano si posiziona al centro della difesa, con affianco Prosperi e Sosa. A centrocampo confermata la coppia Giorgino -Di Deo. I romani sono invece al gran completo. I primi minuti di gara vedono le due squadre contratte: il gioco non decolla e anche l'arbitro ci mette del suo, spezzettando continuamente il gioco. Il primo episodio da segnalare è un presunto fallo di mani in area di Doudou su cross di Antonazzo, ma l'arbitro non concede il penalty. Il primo approccio alla porta avversaria è dell'Atletico, che con Franchini prova a pungere da fuori area, ma il suo destro, insidioso, termina a lato. Al 12° minuto il gol partita: un cross di Franceschini viene raccolto in area da Babù, che di interno sinistro piazza il pallone alle spalle di Bremec. Doccia gelata per i diecimila dello Iacovone e strada ancor più in salita per il Taranto. Al 19° ancora Babù prova nuovamente l'affondo, ma Colombini salva in angolo. Il Taranto cerca una reazione, ma gli ospiti chiudono bene ogni spazio e ingabbiano i rossoblu, incapaci di esprimere una qualsivoglia trama di gioco. Gli jonici si rendono però pericolosi nell'ultimo quarto d'ora: al 29° Sy serve Girardi, il cui tiro viene deviato in corner da Angeletti. Al 34° è Rantier a cercare il gol in diagonale, ma Ambrosi sventa ancora in angolo. Sul seguente corner, Sosa di testa calibra alto. Ancora Sy, al 40° tenta la via del gol, ma ancora una volta la sua conclusione viene deviata.
Secondo tempo: la ripresa inizia sulla falsariga del primo. Il Taranto cerca qualche sprazzo offensivo con Girardi, ma l'Atletico imbriglia ogni velleità degli jonici. I pericoli vengono dai calci da fermo: al 49° va Girardi di testa a colpire sicuro, ma Ambrosi devia fortunatamente di piede. Il Taranto del secondo tempo è nervoso, sbaglia tanto e non riesce a fraseggiare. Dionigi capisce la difficoltà del momento e cambia in corsa: Garufo lascia il posto a Branzani, e Rantier esce a favore del giovane Russo. Da sottolineare come questa decisione sia stata poco apprezzata dal pubblico dello Iacovone. Al 71° mister Chiappara richiama in panchina Angeletti, ammonito e lo sostituisce con Mazzarani. Dopo due minutiMazzeo subentra a Babù, mentre al 75° il tecnico romano chiude definitivamente la saracinesca facendo entrare il difensore greco Pelagias al posto della punta Franchini. Per il Taranto Chiaretti sostituisce uno spento Sy, oggi non pienamente convincente. I padroni di casa tirano i remi in barca, gli errori aumentano e in attacco non si riesce a far altro che collezionare calci d'angolo. La totale confusione degli jonici appare evidente quando Sosa rischia con un retropassaggio suicida per Bremec: Ciofani, lesto a fiondarsi sulla palla, non concretizza. Cinque i minuti di recupero concessi dal signor Viti, oggi non proprio lucido nelle decisioni. L'espulsione di Russo al 93° per doppia ammonizione (2 gialli in pochi secondi per il giovane tarantino) è il quadro di questa partita, persa senza scusanti. Tra sette giorni al Flaminio il secondo atto di questa semifinale.
Tabellino Marcatore: 12° Babù (AR) Taranto: Bremec 6, Sosa 6, Colombini 5, Prosperi 5.5, Antonazzo 5.5, Di Deo 5.5, Giorgino 5.5, Garufo 5.5 (60° Sabatino 6), Rantier 6 (66° Russo 4), Girardi 6, Sy 5.5 (78° Chiaretti, sv). Allenatore: Dionigi 5.5. Non entrati: Faraon, Panarelli, Pensalfini, Branzani. Atletico Roma: Ambrosi 6.5, Balzano 6, Padella 6, Doudou 6.5, Angeletti 6 (72° Mazzarani sv), Babù 7 (75° Mazzeo, sv), Baronio 6.5, Miglietta 6.5, Franceschini 6, Ciofani 5.5, Franchini 6 (77° Pelagias sv). All.: Roberto Chiappara.A disp.: Previti, Romondini, Caputo, E. Chiaretti. Arbitro: signor Viti di Campobasso 5 Note: giornata calda, terreno in buone condizioni. Spettatori 10.000 circa. Ammoniti: Prosperi (T), Franceschini (AR), Angeletti (AR), Rantier (T), Sosa (T). Espulso Russo (T). Calci d'angolo 11-3, recupero PT 1', ST 5'.  

domenica 29 maggio 2011

TARANTO: Giochera' Rantier e non Chiaretti

TARANTO - Un vuoto è stato colmato: giocherà Rantier e non Chiaretti, chiaro segno di continuità con il recente passato. Gli altri due saranno riempiti da qui a ventiquattro ore: Colombini-Panarelli e Pensalfini-Di Deo, i dubbi in difesa e a centrocampo che Dionigi ha deciso di portarsi dietro almeno per un’altra giornata. Tutto il resto è pronto, con Sosa e Giorgino al rientro dal primo minuto.

Nella vigilia che non fa altro che consumare l’attesa del pubblico, la formazione che il Taranto opporrà all’Atletico Roma è ancora da definire. Dionigi si riserva due risposte, come se avesse davanti un questionario da completare. Resistono due ballottaggi. Se Colombini giocherà o no, dipende dal suo polpaccio, colpito martedì da una contrattura: anche ieri mattina il mancino toscano ha lavorato a parte, decisiva sarà la rifinitura. Pronto a sostituirlo è Panarelli, titolare nell’ultima giornata contro il Viareggio dopo tre mesi e mezzo vissuta tra panchina e tribuna. Curioso il suo destino: da reietto a probabile protagonista nei playoff, niente di più di ciò che avrebbe voluto il trentacinquenne difensore tarantino, disposto a tutto pur di riscattare lo smacco della retrocessione di sette anni fa. L’altro, invece, è di natura squisitamente tecnica. Pensalfini e Di Deo partono alla pari, ma hanno caratteristiche diverse: più dinamico e portato all’inserimento il primo, più compassato e votato alla costruzione il mediano salernitano, frenato nelle ultime gare della stagione da una fastidiosa sciatalgia. La scelta dipenderà dalla volontà di aggredire più o meno i centrocampisti avversari, Baronio e Miglietta: per i primi assalti è già stato scelto Giorgino, ormai certo di partire dal primo minuto. Il tridente sarà quello delle ultime settimane, con Rantier e Sy ai lati e Girardi nel mezzo: una linea piatta d’estrazione, ma che questa volta vedrà i frequenti movimenti verso l’interno dei due francesi, a cui Dionigi ha chiesto di contribuire più del solito alla fase di non possesso. Se le ultime risposte l’allenatore emiliano le cercherà nelle restanti ventiquattro ore di ritiro, il collega Chiappara sembra in grado di poter decollare stamattina da Fiumicino e rintanarsi a Martina Franca con le idee chiare. L’unico dubbio, riguardante il partner d’attacco da affiancare a Ciofani, sarebbe stato risolto: toccherà quasi certamente a Mazzeo e non a Franchini, così da schierare un 4-4-2 pulito.

Manca poco, ormai. Se ne bea la città, galvanizzata da una scossa di adrenalina lunga una settimana. Saranno in 9mila sugli spalti: non il tutto esaurito per via dei biglietti concessi all’Atletico Roma e rimasti invenduti. Arriveranno da tutta Italia: da Roma, da Bologna, perfino da Torino. Sembra un esodo estivo, ma è un primo passo verso l’auspicata primavera di Taranto. 

sabato 28 maggio 2011

Proviamoci, Con l'ulmiltà che ci contraddistingue"


“Dell’Atletico Roma temo l’attacco. Chiappara bravo a lavorare sulla testa dei giocatori”



Sorridi, Davide. Quel coro orgoglioso regalato dagli appassionati rossoblu che saltavano sugli spalti della gradinata, che ti invitavano ad emularli, è tutto meritato. Ampiamente. Pegno al lavoro svolto, intriso d’emozioni, ora che il Taranto è atteso dal primo, fatidico appuntamento della stagione. Le prove generali, alchimistiche quanto basta nel rispetto delle tradizioni, in previsione del primo match di semifinale con l’Atletico Roma, hanno assunto davvero le sfumature dell’evento: si schiudono in pompa magna le porte dello stadio, dopo mesi di eremo enigmatico. I tifosi, numerosi, sfidano il caldo di fine maggio ed accorrono sventolando bandiere, inneggiando alle reti, rispolverando cori: una catarsi di sensazioni, di speranze, di messaggi onirici che non può lasciare indifferenti. Tanto meno Davide Dionigi, stratega della cavalcata: “Stimoli importanti- esordisce, affaticato dopo la seduta, nel consueto colloquio con la stampa- Ce la metteremo tutta, è questa la nostra promessa. E’ stato un piacere ammirare i nostri tifosi così numerosi in gradinata: primo, per la carica che hanno saputo offrire alla squadra; secondo, perché mi è sembrato un… pre-domenica!” Intuizione azzeccata, filtrata attraverso il suo valore propedeutico: “Per i ragazzi era importante capire il tipo di atmosfera che ci sarà allo Iacovone contro i capitolini- sussurra- Si sono destreggiati con la giusta concentrazione, ed hanno doverosamente ringraziato ed applaudito il pubblico a fine partitella per il sostegno ricevuto. E’ stata un’occasione utile per provare già a “smaltire” quella tensione che potrebbero sperimentare domenica”.
BANDO ALLA SCARAMANZIA- Debutterà ai play off da quarto in classifica, il Taranto. Un inedito, rispetto alle precedenti edizioni: “Sono un non-scaramantico- stravolge le propensioni nel mondo del calcio, l’allenatore rossoblu- Non è retorica: i play off rappresentano un campionato a sé stante, in cui affiorano differenze. Predico ai miei calciatori di avere la “testa” per i 180’: non è la prima gara che decide quale squadra passa il turno, ma addirittura i dieci minuti finali della seconda”. Non si scompone nemmeno dinanzi al solito ritornello sulla carenza di sostenitori sul fronte avversario, tallone d’Achille per l’Atletico Roma: “Sarà come disputare due partite in casa? I giocatori mi hanno servito l’assist: nelle fila laziali, compaiono elementi che hanno militato in massima categoria, persino con esperienza in Champions. Significa che l’Atletico trabocca di qualità: tocca a noi mutuare questo dato in forza superiore”.
NUOVA GENERAZIONE DI ALLENATORI ALL’ASSALTO- Destini incrociati, a loro modo originali. Da un lato, la partita a scacchi fra due santoni del mestiere come Galderisi e Braglia, nel doppio confronto fra Benevento e Juve Stabia. Dall’altro, la freschezza di due emergenti dal futuro accattivante: Davide Dionigi e Roberto Chiappara. Rispettivamente trentasette e trentotto anni. Appena ritiratisi dalle scene agonistiche: il trainer rossoblu pianificava la sua successiva carriera, mentre calava il sipario sull’ultima avventura ad Andria, compromessa da un ginocchio maldestro. Condottiero quasi per caso, senza rendersene conto, Chiappara: immediato il suo passaggio dalle scarpette bullonate alla divisa chic da panchina, operazione dall’eco anglosassone,  in quella sorta di proficua autogestione che ha permesso alla compagine della famiglia Ciaccia di riemergere. Li accomuna rischio coniugato a consapevolezza: nello stravolgere un modulo, nell’imporre le proprie idee, nel sollecitare gli animi di allievi che potrebbero essere ancora loro colleghi sul campo. Li associa lo stesso traguardo: la vittoria degli spareggi promozione. Motivo di contrasto, nella fattispecie: “Roberto Chiappara ha svolto un grosso lavoro- elogia Dionigi- E’ stato sensibile a riconoscere e correggere quel blocco psicologico che attanagliava l’Atletico Roma. Ed in quattro partite dirette dopo il divorzio con Incocciati, ha inciso in modo importante”. “Il mio lavoro è stato più lungo- continua- Venti gare, dal novembre scorso, affrontate fra mille difficoltà. Lui ha avuto davvero poco tempo, ma è stato abile a lavorare sulla testa dei calciatori, senza trascurare il fatto che ha rimodellato la squadra sul più classico 4-4-2”. Creature col marchio di fabbrica di due esponenti della nuova generazione di allenatori: “L’Atletico Roma resta una squadra fortissima, ed io prevedo una gara a viso aperto- sorride il tecnico emiliano- La voglia di salita c’è da entrambe le parti, indipendentemente dall’avversario che sarebbe stato abbinato. Alla qualità della formazione capitolina rispondiamo coi nostri giovani, ragazzi sorpresi e galvanizzati dall’incitamento del pubblico”.
ANCELLA DELLA CAPITALE- Non è facile contrastare l’appeal di Roma e Lazio, regine in massima categoria. Non vuole però limitarsi al ruolo di ancella, l’Atletico: soprattutto dopo le promozioni inanellate nelle ultime stagioni, nella stramba peregrinazione onomastica da Lodigiani a Cisco. Dominatrice nella prima porzione del campionato, possiede anch’essa una chiave per scardinare la porta dei desideri: “L’Atletico Roma è stata protagonista di un’autentica impennata ad inizio stagione, seguita da una calo comprensibile nella parte centrale del torneo, sino al rientro nei giochi in vetta- commenta Dionigi- Paragoni alla mano, il Taranto vanta ora una solida continuità. Alla fine, le due storie si compensano”. Unica avversaria a trarre il massimo profitto dai duelli coi rossoblu: il primo in un pomeriggio afoso di fine agosto, il secondo alle idi dell’anno solare, col neofita Davide già alla guida degli ionici. “Penso alla mia partita, con Franchini autore di un gran gol che la decise, ma anche di un fallo di mano netto- puntualizza- Organizzazione di gioco apprezzabile, per l’Atletico allora affidato ad Incocciati, ma credo che la sfida si sarebbe potuta chiudere in parità”. Gli scontri diretti peseranno sulla bilancia delle semifinali? “Non mi spaventa- ammette il trainer- Il leggero vantaggio concesso anche dalla classifica ai nostri rivali dovrà essere sempre interpretato sulla base dell’evoluzione dei due match. Certo, il Taranto è chiamato a vincere almeno una partita”.
RITMO E SANGUE FREDDO- Sembra il motto implicito condiviso da Dionigi e Chiappara. Taranto ed Atletico Roma hanno bisogno di una linfa speciale, quella della costante reattività: “Livelli alti per tutta la partita- ammette sicuro il timoniere rossoblu- Chiappara ha detto che la sua squadra è stata messa a punto per sostenere ritmo ed aggressività. Atteggiamento che appartiene anche alla mia: così facciamo buone cose”. “Sarà fondamentale farsi trovare pronti sulle ripartenze- confida-Secondo me, è possibile che l’Atletico possa concederci spazi, e noi dovremo sfruttare alla perfezione quelli giusti, rubando palla e tentando con frequenza la conclusione in porta”.
ANATOMIA DELLA SFIDANTE“Il punto di forza dell’Atletico Roma? Sicuramente l’attacco”. Da ex predatore delle aree di rigore, Davide Dionigi vanta fiuto. L’impostazione offensiva di una squadra, poi, non si limita alle sole punte: scaturisce da una coralità istruita, dalla funzionalità delle fasce, altre zone da presidiare per i rossoblu, che della compattezza scevra dal ruolo di primedonne hanno fatto la loro arma principale. “Franchini giocherà di sicuro, e con Ciofani, terzo cannoniere del torneo (17 sigilli, alle spalle dei ragazzi terribili del Foggia Sau ed Insigne, ndr),forma un duo di tutto rispetto. Inoltre, Franceschini e Baù sistemati sulle corsie esterne accrescono in qualità un’asse di centrocampo di spessore, con Baronio e Miglietta. Questo mi preoccupa di più”. Lo dice serenamente, però: “Il Taranto ha dimostrato di saper bloccare i migliori attaccanti della categoria- ricorda- La nostra difesa ha retto, anche soffrendo. Sarà determinante l’attenzione nel ripartire, anche stavolta”. Strategie per circoscrivere il raggio d’azione dei cursori nel 4-4-2 attuato da Chiappara: “Franceschini e Babù sono intraprendenti ad andare sempre al raddoppio: i tre dietro dovranno essere bravi a scalare a sostegno degli esterni- spiega- E’ necessario non far girare facilmente i nostri avversari, anche perché Franchini agisce sì da seconda punta, ma s’inserisce puntuale fra le linee. Le nostre catene spingono, in caso di raddoppio: occorre estrema attenzione, rispetto all’uno contro uno”.
ASCETISMO ROSSOBLU- Poter attingere dal serbatoio di euforia e sostegno dei tifosi è un privilegio. Ma le loro richieste, le loro speranze, le loro preghiere non possono essere appelli fini a se stessi: “La responsabilità l’avvertiamo e ci vuole- precisa Dionigi- La tensione fa parte del gioco: mi pare “giusta”, come quella vissuta dai miei ragazzi prima di gare crocevia come quella interna con la capolista Nocerina o il blitz a Castellammare di Stabia”. “Io sono per la “tensione”- filosofeggia- Non per l’”ansia”. Quella da prestazione, da trasferta, da risultato, dall’assenza del gol, dall’approdo ai play off è stata debellata”. Il giovane tecnico emiliano ripercorre con sottile emozione“Tante tappe e tutte significative, per quello che siamo diventati”. Sana dietrologia di un’opera innovativa: “Sono tanti i momenti che ci hanno rafforzato- ricorda- Dal 3-3 di Terni, quando ho cominciato ad intravedere qualche dettaglio della manovra da me impartita, assimilata ancora lentamente, con altri giocatori in formazione. Mi viene in mente il rigore parato da Bremec a Biancolino, ma ad aumentare nel gruppo la consapevolezza dei propri mezzi è stata anche la reazione a Cava dei Tirreni, col recupero dello svantaggio in dieci uomini”. “In questo ultimo mese, ho visto la squadra serena- confessa- Dopo l’exploit con la Nocerina, ma anche dopo la trasferta stregata di Foligno: ogni tentativo sotto porta cadeva nel vuoto, ma non si è abbattuta, anzi, ne è uscita fortificata”.
DILEMMI - Il vigore del Taranto è panacea per le avversità. Non se la passa bene la difesa, reparto preda di una beffarda precarietà: negli archivi la stagione di capitan Migliaccio, con Coly che forza i tempi di recupero per la gara di ritorno al Flaminio, il test del giovedì non ha annoverato le prestazioni di Colombini e Prosperi. “L’emergenza? Ormai ci conviviamo, ci farà compagnia anche nei play off- sdrammatizza Dionigi- Nulla di allarmante per Prosperi: è stato tenuto a riposo precauzionale per un affaticamento muscolare. In merito alle condizioni di Colombini, nutro un leggero ottimismo: la nuova ecografia alla quale si è sottoposto ha scongiurato il pericolo di lesioni, Si tratta di una forte contrattura al polpaccio sinistro: lo monitoreremo sino a sabato, giorno della verità”. Apprensione anche per l’eclettico Garufo e per il fantasista Chiaretti, appena recuperato? “Si è trattato di lievi affaticamenti anche per loro- rassicura il mister- Credo nell’impegno e nella dedizione delle possibili alternative: non ho più parole per elogiarle”.
IL SACRO FUOCO“Le motivazioni esistono per entrambe le squadre”, sussurra Davide Dionigi. Ed il ritorno in cadetteria del Taranto è stato troppe volte, sfiorato, sfumato, perso. Il sacro fuoco riscalderà prepotentemente e maggiormente l’animo dei rossoblu? “Il Taranto ha raggiunto un grande risultato, positivo anche in termini di crescita: di gruppo, di tifoseria, di società, della stampa”. “Proviamoci- squilla il giovane stratega- Ce la possiamo fare. Con l’umiltà che ci contraddistingue: la squadra non deve perderla, non deve mai alzare il naso. Commetterebbe un grosso errore, non andrebbe bene. Perché è stata la dote segreta del suo successo sinora”.
Alessandra Carpino

venerdì 27 maggio 2011

TARANTO: Un omaggio Rossoblu'



Carrellata della rosa del AS TARANTO nella stagione 2010/2011

AS Taranto-Atletico Roma: apertura cancelli 13.30


L’Associazione Sportiva Taranto Calcio comunica che, in occasione della gara Taranto – Atletico Roma in programma il prossimo 29 maggio con fischio d’inizio alle ore 16.00, i cancelli dello stadio “Erasmo Iacovone” apriranno alle ore 13.30. In considerazione dell’ampio numero di tagliandi staccati, il club di via Martellotta invita i propri sostenitori a raggiungere l’impianto del rione Salinella con ampio anticipo. Siamo consapevoli che le lunghe file già fatte e quelle ancora da sopportare, anche ad elevate temperature, sono la dimostrazione dell’attaccamento dei nostri sostenitori a questi colori. Ai nostri tifosi chiediamo un ulteriore atto di affetto: quello di assicurare un afflusso ordinato allo Iacovone, rispettoso di anziani, donne e minori, coerentemente allo stile che questa società ha provato a dare al calcio tarantino.
Agli operatori dell’informazione e a tutti gli spazi web rivolgiamo la cortese richiesta di dare massima visibilità alla presente comunicazione fino al giorno della gara.
Taranto siamo noi, tutti noi.
Dimostriamolo.

giovedì 26 maggio 2011

DA NON CREDERE



Questo e' quello che si e' visto oggi durante la semplice sgambatura del Giovedi' pomeriggio.
La meritiamo o no la serie B?

martedì 24 maggio 2011

Taranto, preso Vicedomini


© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com
Colpo del Taranto che, secondo quanto appreso in esclusiva da itasportpress, si è assicurato il centrocampista Carlo Vicedomini (25), capitano della Paganese. Una trattativa fulminea che ha permesso al club pugliese di trovare ben presto l'accordo economico col club azzurrostellato. Il giocatore vanta nel suo curriculum una esperienza al Lecce.

lunedì 16 maggio 2011

FLAMINIO..... ARRIVIAMO


(Calciopress-Enrico Losito) Gli jonici si congedano, almeno per la stagione regolare, dal proprio pubblico con una vittoria che rappresenta il quindicesimo risultato utile consecutivo e il quarto posto in classifica. L’incontro ha il sapore del match di fine campionato: ritmi bassi e poca voglia di affondare. A risolvere la contesa ci pensa Antonazzo che, al 20′ del primo tempo,  finalizza un’invenzione del giovane Russo. Il resto della contesa è scandita dagli attacchi dei toscani che, ormai condannati ai play out, cercano di agguantare il pareggio e, conseguentemente, un avversario più morbido negli spareggi salvezza. La mission degli uomini di Scienza, però, non va a buon fine; perchè i rossoblu tengono fino al termine.
Cronaca. La prima opportunità la crea il Taranto al 13′: Russo la mette in mezzo dalla sinistra, Guazzo la liscia, ma sopraggiunge Rantier che scarica di destro con Merlano che blocca. Il portiere viareggino al 15′ sventa anche la conclusione, da posizione decentrata, di Antonazzo. Sono le prove generali del gol rossoblu, infatti al 20′ Russo coglie in proiezione offensiva proprio l’esterno jonico, il quale si incunea nelle maglie toscane e fredda l’estremo avversario con un preciso destro. Al 28′ si materializza la reazione degli ospiti: il tiro dal limite di Marolda viene parato a terra da Faraon. Sempre dalla distanza ci prova Calamai: la sfera, però, termina al lato. Nuovamente brividi per le zebre al 35′: la punizione di Pensalfini sibila sopra la traversa. Al 40′ il Viareggio si divora il pareggio: sugli sviluppi di un corner Castiglia sparacchia alle stelle un rigore in movimento. La prima frazione termina senza altre emozioni. Nelle prime battute della ripresa (al 2′) il francese Rantier prova ad impensierire Merlano, ma il suo destro risulta centrale e dunque facile preda del numero uno avversario. Mister Dionigi effettua il primo cambio della gara: al 7′ esce Rantier, entra Chiaretti. Al 13′ bella iniziativa personale di Russo: l’attaccante rossoblu si accentra dalla sinistra e conclude di destro chiamando all’intervento   il portiere bianconero. Anche Guazzo (innescato da Russo) prova la via della rete dai venti metri: la palla sorvola la traversa. Prima sostituzione in casa toscana al 24′: Modica avvicenda Bertolucci. Secondo cambio per i rossoblu al 30′: Dalì prende il posto di Guazzo. Al 40′ i toscani mancano il pareggio: un assolo di Pizza mette scompiglio nella retroguardia rossoblu, dopo un paio di rimpalli la sfera giunge a Marolda  che spara a rete, ma è provvidenziale il muro di Sabatino che impedisce la rete dell’ex. Mister Scienza effettua gli ultimi cambi: al 42′ Mancini sostituisce Castiglia, mentre al 44′ Luppi entra in luogo di Cosentini. Avvicendamento anche in casa tarantina: il giovane Di Dio (all’esordio in maglia rossoblu) prende il posto di Antonazzo. Nei minuti di recupero (al 48′) il tentativo di Silvestri dal limite viene sventato dalla parata di Faraon. Passano pochi istanti e l’arbitro decreta la fine del match. Il Taranto ha già la testa rivolta all’Atletico Roma, avversario designato della semifinale play off. Il Viareggio, invece, guarda alla sfida salvezza contro il Cosenza.
TARANTO(4-3-3): Faraon; Panarelli, Colombini, Prosperi; Antonazzo (45′ s.t. Di Dio), Branzani, Pensalfini, Sabatino; Rantier (7′ s.t. Chiaretti), Guazzo (30′ s.t. Dalì) , Russo. A disposizione: Bremec, Chiochia, Zaccaria, Gnoni. All. Dionigi
VIAREGGIO(4-3-1-2): Merlano; Silvestri, Gigli, Massoni, Bertolucci (24′ s.t. Modica); Pizza, Cosentini (44′ s.t. Luppi), Castiglia (42′ s.t. Mancini); Calamai; Marolda, Bocalon. A disposizione: Arfè, Martina, Fiale, D’Onofrio.  All. Scienza
Arbitro: Donati di Ravenna (ass.ti Servillo di Roma – Pentangelo di Nocera Inferiore)
Marcatori: 20′ p.t. Antonazzo (T)
Angoli: 4-3
Spettatori: 3.000
SALA STAMPA
Dionigi (all. Taranto). Il “dado è tratto”: sarà l’Atletico Roma, l’avversario degli jonici nella semifinale play off. Il trainer rossoblu, invece, avrebbe “gradito” il Benevento. Lo stesso Dionigi, però, corregge il tiro rispetto alle dichiarazioni dei giorni scorsi: “Chiunque sarebbe andato bene, perchè abbiamo disputato delle buone partite con tutti. Per questo non sono preoccupato dall’avversario”.Scaramanzia, statistiche, fortuna e tanto altro. Gli spareggi sono condizionati da svariati fattori, tra questi i numeri possono rappresentare una variabile importante. Ad esempio il Taranto ci arriva per la prima volta da quarta. Nelle altre tre circostanze (infauste) in terza serie era giunta ai play off piazzandosi rispettivamente seconda, quinta e terza. C’è anche un altro aspetto numerico: l’Atletico Roma è l’unica formazione che ha battuto i rossoblu in entrambe le circostanze. Dionigi, comunque, taglia corto affermando: “Non sono scaramantico. Inoltre, se dobbiamo esaminare l’incontro perso in casa con l’Atletico, vi dico che siamo stati penalizzati da una rete incassata dopo un fallo subito e un’altra segnatura innescata da una nostra ingenuità. In quella partita avremmo meritato il pareggio. E’ anche vero che non eravamo la squadra odierna, ma da quella sconfitta abbiamo inanellato questa incredibile serie di 15 risultati utili consecutivi. Probabilmente proprio da quella partita abbiamo avuto la spinta giusta. Guardando la classifica, invece, vi dico che se non avessimo perso ingenuamente quattro punti con Siracusa e Foligno saremmo arrivati davanti all’Atletico”. Il pensiero corre veloce alla doppia sfida contro i capitolini e ad uno degli elementi che potrebbe essere determinante: il pubblico. “Il nostro potrà fornire un contributo importante sopratutto nella gara d’andata. Chiaramente speriamo che ai nostri tifosi sia data la possibilità di seguirci anche in trasferta. Al “Flaminio” non ci saranno molti spettatori, ma loro hanno calciatori forti, abituati alle pressioni e a giocare ad alti livelli. In questa fase sarà importante per noi rimanere concentrati e recuperare le energie”. Si resta sempre nell’ambito dei play off, ma si esamina la presunta “volontà” del Benevento di evitare gli jonici. Dionigi ne ipotizza le ragioni: “Se dovessi osservarlo dall’esterno, il Taranto mi spaventerebbe per l’organizzazione di gioco. Questa è stata la nostra arma. Inoltre questa squadra è crescita nello spirito e nei valori: ogni atleta gioca per il compagno”. Uno sguardo viene rivolto all’altra semifinale play off tra Benevento e Juve Stabia. “Sarà una sfida intrigante e tosta per entrambe le compagini, condita da due tifoserie calorose. Sicuramente le due formazioni non se le manderanno a dire. Credo sarà una sfida aperta a qualsiasi risultato”. Doveroso spendere due parole sulla gara odierna: “Sono soddisfatto per la tenuta fisica e mentale della squadra, malgrado il caldo. Aumentano le mie certezze riguardo agli elementi a disposizione anche quelli che hanno giocato meno come Guazzo, Russo, Sabatino e Faraon”. Proprio riguardo a quest’ultimo Dionigi dice: “L’ho voluto a gennaio, perchè desideravo possedere in rosa tre portieri competitivi. Nicola(Barasso ndr) ha sofferto di un problema fisico in settimana, per questo ho schierato Faraon”.
Scienza (all. Viareggio). Il gusto è amaro, la sconfitta subita allo Iacovone dalla sua squadra influirà anche in ottica play out: “Il risultato contava in vista degli spareggi salvezza. Avrei voluto evitare il Cosenza che, invece, ci toccherà affrontare, anche a causa della concomitante vittoria dell’Andria a Terni.  Ormai ci sono abituato: in questa stagione nulla gira per il verso giusto. Ci bastava un pari per evitare i calabresi, ma non ci siamo riusciti. Sinceramente confidavo in un calo di concentrazione del Taranto, questo però non si è verificato. Ci siamo presentati alla Iacovone con una squadra che definire giovane è un eufemismo. Ho schierato anche un ’94”. Consumati gli ultimi novanta minuti della stagione, diventa d’obbligo tracciare un bilancio. Quello  del  tecnico delle zebre non è sicuramente positivo: “A metà campionato occupavamo una zona tranquilla di classifica, in seguito la società ha dovuto effettuare delle scelte di mercato dolorose, definiamole di sopravvivenza. Per questo siamo scivolati nelle zone basse di classifica. Da noi si vive alla giornata e non possiamo certo paragonarci ad una piazza come quella di Taranto che ha obiettivi diversi”. Da osservatore eterno Scienza valuta gli scontri play off: “Tutte hanno le stesse possibilità, del resto stiamo parlando di compagini forti sia sotto l’aspetto tecnico che fisico. Riuscirà a prevalere chi avrà più energie mentali e nervose. Forse l’Atletico Roma potrebbe essere penalizzata dall’assenza di pubblico per sfruttare il fattore campo che, in finale, potrebbe essere determinante, sopratutto per la squadra in grado di sfruttarlo nella gara di ritorno. In ogni caso sono discorsi che in passato sono stati smentiti: penso al Benevento sconfitto in casa nell’ultimo atto dal Crotone”

domenica 15 maggio 2011

TARANTO-VIAREGGIO 1-0


15.05.2011 18.40 di Carmine Roberto Orlando   per tuttolegapro.com   articolo letto 137 volte
© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com
Il Taranto si congeda dal proprio pubblico con una vittoria e porta a 15 i risultati utili consecutivi. Le due squadre, in versione rimaneggiata, danno vita ad una tipica partita di fine campionato: ritmi blandi, poca voglia di farsi male e, con l’appendice extra regular season alle porte per entrambe, soluzioni tattiche da testare. Per il Taranto a riposo tutti i diffidati, ma le seconde linee hanno comunque saputo esprimersi bene negli schemi di mister Dionigi: in generale la squadra si è ben espressa, conAntonazzo e Sabatino in grande spolvero. Il modesto ma volenteroso Viareggio torna in toscana a bocca asciutta, con la possibilità però di giocarsi la salvezza nella lotteria dei play out contro il Cosenza.
Primo tempo: i tecnici Dionigi e Scienza lasciano a riposo tutti i titolari diffidati: la qualità del gioco ne risente poco, e la curiosità è proprio di vedere all’opera chi ha avuto poco spazio per esprimersi in campionato. I ritmi non sono alti e il gioco si concentra nella zona mediana del campo. Il primo tiro in porta è di marca rossoblu e giunge al 16° minuto:Russo crossa basso, Guazzo liscia e involontariamente innescaRantier che calcia rasoterra ma centrale, palla preda di Merlano.
Al 22° lampo dei padroni di casa: Branzani verticalizza, Antonazzo si trova solo davanti al portiere e lo infila di collo pieno, siglando il vantaggio rossoblu. Calcoli alla mano, adesso il Taranto è quarto in classifica e nella griglia play off incontrerebbe l’Atletico Roma.
Nella seconda metà del primo tempo i due portieri non corrono ulteriori rischi, anche perché le uniche conclusioni provengono da fuori area (33° Branzani, alto, 35° Calamai, alto). L’ultimo pericolo però è di marca ospite: angolo per il Viareggio, in area Castiglia si trova la palla davanti ma, dalla posizione del dischetto spara alto.
Secondo tempo: La ripresa è caratterizzata da poche pericolose azioni da rete, con l’interesse maggiore per i risultati provenienti dagli altri campi, in primis dal “Vigorito” di Benevento. Solo Rantier (49°) e Russo (59°) cercano la via del gol, ma Merlano si fa trovare pronto in entrambe le occasioni.
Il Viareggio non è domo e cerca il pareggio con l’ex Marolda, al 71° (palla di poco alta), al 74° (dal limite, palla che si infrange sulla difesa) e 85° (Panarelli devia il tiro dell’attaccante viareggino). Il Taranto invece cerca senza troppa convinzione e voglia di dare preoccupazioni a Merlano, ma né Russo, né il redivivo Chiaretti riescono ad essere incisivi. Nel frattempo a Benevento il botta e risposta tra i padroni di casa e la Juve Stabia fissa il risultato sull’uno a uno.
Nel valzer delle sostituzioni gloria ai giovani Dalì (classe ’89) e Di Dio(classe ’93), che vengono premiati con qualche minuto di gioco in 1^ Divisione.
Il fischio finale del signor Donati decreta per il Taranto la quarta piazza, che significa sfida di semifinale contro l’Atletico Roma, con gara di andata il 29 maggio proprio allo Iacovone.
Tabellino
Marcatore: 22° Antonazzo (T)
Taranto: Faraon 6, Panarelli 6, Prosperi 6,5, Colombini 6, Branzani 6, Pensalfini 6,5, Antonazzo 7 (90° Di Dio sv), Sabatino 6,5, Guazzo 6 (76° Dalì sv), Rantier 6 (51° Chiaretti 5,5), Russo 5,5. Allenatore: Dionigi 6. Non entrati: Bremec, Chiochia, Zaccaria, Gnoni.
Viareggio: Merlano 6, Silvestri 6, Bertolucci 6 (70° Modica 6), Pizza 6, Gigli 6, Massoni 6, Calamai 6,5, Cosentini 6 (90° Luppi sv), Bocalon 6, Castiglia 6,5 (88° Mancini sv), Marolda 6,5. Allenatore: Scienza 6. Non entrati: Arfè, Martina, Fiale, D’Onofrio.
Arbitro: sig. Donati di Ravenna 6.
Note: Giornata soleggiata, terreno in buone condizioni. Spettatori 3000 circa. Nessun cartellino, calci d’angolo 4-3 per il Taranto. Recupero: 0’ PT, 3’ ST.
 

sabato 14 maggio 2011

Moto gp Francia qualifiche: streaming diretta live in tempo reale online



Il primo giorno sullo storico circuito di Le Mans non ha favorito il lavoro di Valentino Rossi. Il pilota della Ducati ha chiuso il secondo turno di prove libere del Gp di Francia con il nono tempo (1’34”966, a 1”216 da Casey Stoner, primo con la Honda). Di certo tutti si aspettavano qualcosa di piu’, considerando i miglioramenti fatti all’Estoril con i test post-gara.
”Speravamo di andare un po’ meglio sicuramente – ha detto Rossi dopo le prove – abbiamo avuto qualche problema per trovare il setting giusto, in effetti ci sono mancati cinque minuti, secondo me se avevo qualche giro in piu’ avrei potuto migliorare il mio giro per guadagnare qualche posizione in classifica. Abbiamo trovato una modifica interessante per la parte posteriore della moto proprio all’ultimo momento, ma ho fatto cosi’ solo due giri e i miei tempi sono stati buoni, quindi puo’ darsi che con altri due giri potevo migliorare”. Certo e’ che la prestazione di oggi non e’ all’altezza delle aspettative. ”Speravamo di essere un po’ piu’ vicini – ha proseguito Valentino – ma abbiamo ancora abbastanza problemi. Abbiamo avuto difficolta’ anche in accelerazione perche’ la moto e’ abbastanza nervosa e faccio fatica a tenerla ferma e questo e’ un problema che non ci aspettavamo tanto”. ”La mia moto era un po’ troppo cattiva, si muoveva tanto e ho perso tempo, siamo abbastanza lontani, troppo lontani”, ha precisato. A differenza di altre occasioni, e’ Nicky Hayden, il compagno di squadra di Rossi, che ha fatto meglio in questo primo giorno di lavoro.
L’americano ha chiuso con il quarto tempo. ”Nicky – ha detto Valentino – ha un buon setting, ma soprattutto alla fine ha messo la gomma morbida e poi da li’ ha fatto un tempo migliore, ma secondo me con quel pneumatico posso fare anche io quel tempo. Noi ci siamo un po’ di piu’ concentrati sulla gomma dura, non so se Hayden pensa di usare la morbida in gara e questo noi ancora lo dobbiamo valutare”. Davanti a tutti, comunque, c’e’ sempre Stoner, il pilota della Honda, che in questa settimana e’ stato protagonista delle polemiche proprio con Rossi: a Le Mans e’ stato davanti in tutte e due le sessioni di oggi. ”Stoner – ha detto Rossi – e’ stato velocissimo e secondo me domani con le gomme morbide, nel pomeriggio, puo’ ancora migliorare. La pole, io l’anno scorso l’ho fatta in 33”4, secondo me loro la possono fare piu’ forte. Io posso migliorare, certo, spero pero’ non migliori lui. Stavolta in pista non e’ successo niente, tutto a posto”.
Moto gp Francia qualifiche: streaming diretta live in tempo reale online (Le Mans). seguila qui con myp2p.

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