Eseguiti gli accertamenti, l'autista del camion, sprovvisto dei previsti formulari di identificazione dei rifiuti, è risultato essere il proprietario del terreno inquinato, mentre il camion utilizzato per l'irregolare trasporto dei rifiuti risultava intestato alla ditta del figlio, esercente l'attività di vendita di legname e di manutenzione di giardini. Dai primi accertamenti, sono state rilevate sul terreno circa 1.000 tonnellate di rifiuti speciali, tra pericolosi e non pericolosi, alcuni dei quali all'interno di uno scavo profondo, dal quale affiorava della melma verde mista ad acqua, per altro nelle immediate vicinanze di un pozzo, con il rischio di contaminazione della falda acquifera. Per questo motivo è stata attivata l'Arpa per le ulteriori analisi. I finanzieri hanno sequestrato camion e discarica abusiva, denunciando padre e figlio, che adesso rischiano la reclusione da 2 a 5 anni per la violazione alle disposizioni del Testo Unico sull'ambiente.
FONTE: http://bari.repubblica.it/dettaglio-news/08:24/4489261