di
Antonio Bucci
Bari – La contesa elettorale per le Politiche non è ancora entrata nel vivo, eppure nella città dei due mari le bordate non mancano. Gianni Florido, presidente della Provincia, non ha mai fatto mistero di non disdegnare per nulla una trasferta in Parlamento e ad aprire il fuoco di fila è Giovanni Brigante, consigliere dell’ente, che dall’ Italia dei Valori si avventura in uno spericolato paragone: “La sua è un’autentica fuga, si comporta come Schettino che scappa per salvarsi e per assicurarsi un posto al sole”.
Dal partito di Di Pietro non le avevano mandate a dire sin da subito, parlando di eventuale “tradimento” degli elettori, “che gli hanno affidato la Provincia per cinque anni. Ne sono, invece, trascorsi appena tre”, e, nel dubbio, anziché andare di fioretto, preferiscono le sciabolate: “Non ha costruito nulla in otto anni di Governo”, attacca Brigante, e ne ha anche per le paventate dimissioni: “Ha annunciato di dimettersi anche perché i conti della Provincia non tornano, probabilmente lascerà la patata bollente ad un commissario che non potrà fare altro che intervenire con tagli drastici”.
Nel frattempo a Palazzo di Città è già conto alla rovescia per la presentazione della squadra, il cui debutto è fissato per il prossimo Giovedì. Riuscirà Stefàno a mettere a posto tutti i tasselli in tempo? I nomi, come nella migliore tradizione, circolano abbondanti nelle rose proposte: dai 4 del partito del Sindaco, Sds, in corsa per i due posti disponibili, a quelli del Pd, che nel fine settimana ha dedicato una riunione fiume al tema per ovviare al gioco di correnti interne, passando per l’Udc, che potrebbe sparigliare pescando tra i primi dei non eletti . Non è escluso, qualora la tempistica non dovesse aiutare, che possa presentarsi in aula solo con un drappello ristretto di assessori, le cui deleghe scendono a 9, rispetto alle 14 della scorsa consiliatura. L’opera di accorpamento delle stesse avrà la firma del segretario generale.
Pochi giorni, dunque, per provare a trovare l’equilibrio tra gli alleati, ma con una maggioranza ampia, pronta a garantire stabilità, almeno sulla carta: ben 21 i consiglieri dalla parte del primo cittadino, mentre l’opposizione dovrà accontentarsi solo di 11 componenti, peraltro divisi tra le forze in campo di Cito, Condemi, Bonelli e Capriulo. In compenso nelle prossime ore un’altra novità annunciata dovrebbe concretizzarsi: dovrebbero, infatti, essere resi noti i nomi delle due “alte personalità” che Stefàno imbarcherà in Giunta.