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Il Vajont è la più grande tragedia "made in Italy". Duemila persone sono morte in un attimo ed altre centinaia hanno perso le proprie radici e la propria identità a causa di spregevoli meccanismi di potere. Questa vicenda avrebbe dovuto insegnare tanto ma, fin dalle ore successive a quel maledetto evento, altri meccanismi altrettanto perversi sono stati messi in azione.
Nel corso degli ultimi mesi sono state organizzate numerose proiezioni di "Vajont - tanta terra, tanta acqua" (Vittorio Vespucci, Monica Nitti - ITA 2013 - Regia Vittorio Vespucci) in occasione di Festival e rassegne cinematografiche o di eventi culturali ed altre sono in fase di realizzazione. Abbiamo toccato una serie di località come Taranto, Brindisi, Bari, Trepuzzi (Lecce), Trento, Spinea (Venezia), Turriaco (Gorizia), Massafra, Casarza Ligure (Genova), Varese, Villorba, Treviso, Vicenza. Ci hanno chiesto delle repliche e l'interesse per il documentario è stato a volte commovente. Stampa e Tv locali si sono interessate all'argomento.
Durante i dibattiti post proiezione sono emersi i tanti piccoli o grandi drammi locali che hanno col Vajont un comune denominatore: la speculazione sull'ambiente e sulla vita umana da parte dei poteri forti.
