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mercoledì 22 gennaio 2014

FABIO RIVA. NUOVO MANDATO D'ARRESTO

E' stato emesso un mandato d'arresto, nell'ambito di una inchiesta della procura di Milano, per Fabio Riva, già coinvolto nell'inchiesta della Procura di Taranto sull'Ilva. Fabio Riva, da quanto si è saputo, si trova in Inghilterra. Si tratta di una nuova ordinanza di custodia cautelare a carico di Fabio, uno dei figli di Emilio Riva, ex patron dell'Ilva, nell'ambito dell'inchiesta milanese coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dai pm Mauro Clerici e Stefano Civardi.  

L'ordinanza di custodia cautelare a carico di Fabio Riva e di altre 2 persone è stata firmata dal gip Fabrizio D'Arcangelo. Per Fabio Riva è stato necessario però emettere un mandato d'arresto europeo perché si trova in Inghilterra. Da quanto si è saputo questa è una terza tranche di una inchiesta più ampia della procura di Milano su vicende finanziarie, societarie e fiscali del gruppo Riva. In questa tranche, in particolare, i pm ipotizzano una truffa aggravata ai danni dello Stato per l'erogazione di contributi per l'esportazione. 
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A Fabio Riva viene contestata una truffa ai danni dello Stato per circa un centinaio di milioni di euro alla quale avrebbero contribuito altre due persone arrestate, un professionista residente in Svizzera e un dirigente della Riva Fire. I pm hanno iscritto nel registro degli indagati per questo nuovo capitolo giudiziario sull'acciaieria anche l'Ilva, accusata di violazione della legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti per reati
commessi dai dipendenti. I finanzieri hanno effettuato sequestri per decine di milioni di euro.

Mentre si registrano questi sviluppi sul fronte giudiziario, ricomincia oggi alla Camera l'esame del decreto legge 136 su Ilva Taranto e Terra dei Fuochi. Ieri la discussione in aula ha riguardato soprattutto l'emergenza ambientale dei Comuni campani, oggi invece si entrerà nel merito delle questioni del siderurgico di Taranto per il quale il decreto legge delinea due percorsi. Il primo attiene il potere del commissario dell'Ilva, Enrico Bondi, di aumentare il capitale sociale dell'Ilva partendo dai Riva, che sono la proprietà dell'azienda, ma anche estendendolo, in caso di rifiuto degli stessi Riva, a investitori terzi oppure utilizzando le risorse che agli industriali dell'acciaio hanno sequestrato i giudici di Milano per reati valutari e fiscali. Il secondo percorso, invece, riguarda le misure di prevenzione ambientale e di tutela della salute delle popolazioni esposte alle fonti inquinanti nelle due aree territoriali.

FONTE: http://www.repubblica.it/economia/2014/01/22/news/ilva_mandato_d_arresto_per_riva_da_pm_di_milano-76617063/

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