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venerdì 4 ottobre 2013

OMICIDIO DI STATTE. "LA PISTOLA ME L'HA DATA ILARIA"

«E' stata lei a darmi la pistola con 48 colpi. Io sono uscito e ho sparato in aria per provarla, poi sono andato a lavorare in lavanderia. Al mio ritorno lei non riusciva quasi a tenersi in piedi, diceva che aveva mal di stomaco e ho notato un fazzoletto bianco che le stringeva l'addome». 
Lo ha detto al gip Pompeo Carriere, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, il 24enne Cosimo De Biaso, accusato dell'omicidio volontario della fidanzata convivente Ilaria Pagliarulo, di 20 anni, il tentato omicidio di Orietta Visentin, di 54 anni (madre della ragazza), detenzione e porto illegale di arma e spari in luogo pubblico. 

L'uomo è stato arrestato il 16 settembre scorso dopo aver sparato alla vittima in via Tafuri, nel Comune di Statte. All'interrogatorio era presente anche il sostituto procuratore Maurizio Carbone. La posizione di De Biaso, che rispondeva inizialmente di tentativo di omicidio, si e' aggravata dopo la morte della ragazza, avvenuta la notte del 22 settembre. 
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Secondo l'accusa, avrebbe sparato contro la convivente in due tempi diversi: la prima volta al fianco sinistro, domenica 15 settembre (e la donna non avrebbe dato l'allarme, tentando di curarsi da sola), e l'indomani all'emitorace sinistro. De Biaso, difeso dall'avv. Maria Letizia Serra, sostiene che la donna si sia ferita la prima volta da sola. Il lunedi' mattina, mentre era intontito per essere stato svegliato di soprassalto dalla suocera, ha riferito l'indagato, «ho preso la pistola e ho sparato contro di lei mentre era di spalle. Poi le ho medicato la ferita con l'aceto e sono uscito per andare dalla Guardia medica». 

Al suo ritorno ha trovato i carabinieri ad attenderlo. Il 24enne ha poi negato di aver sparato all'indirizzo dell'auto della suocera e all'ambulanza. Il gip Carriere ha affidato al dott. Roberto Catanesi una perizia psichiatrica, che sarà discussa l'11 ottobre nell'ambito di un incidente probatorio, per accertare la capacità del giovane di stare in giudizio e la compatibilità delle sue condizioni fisiche con il carcere. La difesa ha chiesto il ricovero in ospedale psichiatrico.
FONTE: http://www.quotidianodipuglia.it/taranto/taranto_uccisa_dal_convivente_indagato_mi_ha_dato_lei_la_pistola/notizie/334583.shtml

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