I vecchi adagi non sbagliano mai; il mancato ascolto alle “ grida” che per mesi abbiamo lanciato sul futuro di Palazzo Amati, è stato ascoltato dai vandali che nei giorni scorsi sono penetrati nell’edificio provocando danni e ruberie varie e ora la Facoltà di Veterinaria dell’Università di Bari si appresta a trasferire a Valenzano laboratori e attrezzature.
Palazzo Amati è stato uno dei primi insediamenti, tramite convenzione del polo universitario jonico; un investimento importante anche economico da parte del Comune e della Provincia di Taranto, ma anche del CUJ .
In quel sito sono stati realizzati importanti progetti di ricerca, è stato insediato un primo nucleo del museo de lMare a cura del prof Cosimo Sebastio, della Provincia, del CNR, sono state poste le basi anche per il tanto discusso progetto per il recupero della fauna marina protetta, primo esempio di collaborazione fra le varie facoltà dell’università e il privato.
Se scorriamo la storia ultraventennale del polo jonico, ma anche gli interventi legislativi, non possiamo non riscontrare il progetto del recupero delle vocazioni di Taranto attraverso le professioni del mare.
Qualche anno fa la Facoltà decise unilateralmente la sospensione del Corso di Laurea con la promessa di un adeguamento didattico e alla fine la INDEBITA SOPPRESSIONE mentre la facoltà di Veterinaria si impegnava nel progetto “ TARTARUGAIO”, strutturalmente finito nelle valutazioni della Magistratura.
Palazzo Amati è stato uno dei primi insediamenti, tramite convenzione del polo universitario jonico; un investimento importante anche economico da parte del Comune e della Provincia di Taranto, ma anche del CUJ .
In quel sito sono stati realizzati importanti progetti di ricerca, è stato insediato un primo nucleo del museo de lMare a cura del prof Cosimo Sebastio, della Provincia, del CNR, sono state poste le basi anche per il tanto discusso progetto per il recupero della fauna marina protetta, primo esempio di collaborazione fra le varie facoltà dell’università e il privato.
Se scorriamo la storia ultraventennale del polo jonico, ma anche gli interventi legislativi, non possiamo non riscontrare il progetto del recupero delle vocazioni di Taranto attraverso le professioni del mare.
Qualche anno fa la Facoltà decise unilateralmente la sospensione del Corso di Laurea con la promessa di un adeguamento didattico e alla fine la INDEBITA SOPPRESSIONE mentre la facoltà di Veterinaria si impegnava nel progetto “ TARTARUGAIO”, strutturalmente finito nelle valutazioni della Magistratura.
Il CQV consapevole dell’investimento dell’Università di Bari sul polo jonico non intende alzare inutili polveroni, ma nel confronto democratico sottopone all’attenzione dell’Università, della Scuola, del CNR la proposta di trasformare una situazione negativa in opportunità progettuale recuperando le ragioni politico-culturali-occupazionali-scientifiche dell’insediamento del polo universitario jonico.
Questo la proposta-progetto
Palazzo Amati diventi un Centro di ricerca attraverso la sinergia fra Scuola, Università, CNR, Privati.
Insediamo a Palazzo Amati l’Ist Nautico dell’Archimede, recuperiamo il Corso di laurea in Scienze della Maricoltura, ampliamo con il contributo del CNR il Museo del Mare, sperimentiamo nel settore della mitilicoltura, del recupero della fauna protetta, della cultura del mare.
Un progetto per il futuro delle vocazioni di Taranto, un progetto per i giovani.
Il CQV con umiltà e convinzione fa appello al Magnifico Rettore Corrado Petrocelli, ma anche all’intera realtà accademica di Medicina Veterinaria e al prossimo Rettore ANTONIO URICCHIO, di valutare unitariamente al Comune e alla Provincia di Taranto, ma anche al Commissario del CUJ e al Prefetto di Taranto la “ sospensione immediata dello smantellamento di Palazzo Amati, il trasferimento a Valenzano del patrimonio scientifico che appartiene a Taranto”.
Venga insediato un tavolo di lavoro, si trovino le risorse necessarie, si continui ad investire nel polo universitario jonico per l futuro dei nostri giovani
Una lettera aperta per aprire un confronto, una proposta aperta per non spegnere un SOGNO.
Taranto 2 settembre ’13 Carmine Carlucci