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martedì 2 aprile 2013

DANTE CAPRIULO. "FUORI LA POLITICA DA AMAT ED AMIU"

"All’AMAT, società che si occupa dei trasporti urbani, oltre ad una una situazione finanziaria deficitaria, sono messi a rischio la sicurezza degli autisti e dei passeggeri. Entrambi forniscono un servizio insufficiente, pur costando alla collettività decine di milioni di €uro all’anno. In questo scenario il sindaco, senza fornire particolari motivazioni, continua a fare nomine dirette e di chiara riconducibilità politica. Queste cose più volte denunciate stanno trovando una particolare eco a seguito della protesta vibrata e decisa dei lavoratori (e dei loro rappresentanti sindacali) di entrambe le aziende anzidette: che denunciano problemi di condizione lavorativa e rischi per il loro lavoro e per i cittadini-utenti, condite da scarse relazioni sindacali. Questa situazione d’emergenza richiede
Standard Image Banner 120 x 60 una terapia d’urto. Innanzitutto, come già più volte detto, per atto di TRASPARENZA E LEGALITA’ serve in tempi brevi approvare i bilanci di esercizio del 2012. Senza rinvii e con scuse risibili (sfruttando con furbizia le deroghe concesse dalla legge) come si legge dalla stampa. Così come il controllo analogo, previsto per legge, va attivato, considerato che ad oggi non è eseguito. Inoltre, data la situazione d’emergenza, credo sia il tempo che la politica esca dal governo delle aziende partecipate a Taranto: la svolta deve essere rappresentata da componenti dei consigli d’amministrazione, e di tutte le altre cariche di sottogoverno delle società partecipate, individuati tra persone capaci, possibilmente anche giovani, svincolati dal dover dire grazie al potente di turno, dal dover essere impegnati in campagna elettorale per il sindaco o per l’assessore di turno, giudicati sulla base dei risultati raggiunti in ragione degli obiettivi indicati. Solo così a Taranto potremo sperare di avere aziende comunali che potranno salvaguardare il BENE COMUNE, per fornire servizi migliori per i cittadini, garanzie di buon lavoro per i dipendenti, costi minori per la collettività. E non poltrone per sistemare gli amici di turno ".

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