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sabato 2 marzo 2013

BIMBO MORTO IN UN CASSONETTO DOPO 20 ORE CHIUSO IN UNO ZAINO

E' morto avvolto in un lenzuolo. In una piccola busta di plastica buttata in mezzo ad altre dell'immondizia in un cassonetto dell'ospedale San Camillo di Roma. La sua vita non e' durata neanche un giorno. Appena nato e' stato abbandonato dalla madre 'impazzita' forse per quella gravidanza non voluta. Tanto da farla girare con il suo piccolo nascosto nella borsa per 20 ore. Spaesata e sola sotto il peso delle sue responsabilita'. In cerca di una via d'uscita a quel mondo che le sembrava cadere addosso.

E' una storia choc. Agghiacciante, quella della 25enne romana arrestata la scorsa notte a Roma dalla polizia. A dare la notizia e' stata la madre stessa che si e' recata all'ospedale San Camillo per un'emorragia. Prima di entrare al Pronto soccorso ha gettato il figlio nel cassonetto. Poi ha confessato ai medici il luogo dove aveva abbandonato il neonato che e' stato trovato morto nel sacchetto di plastica. La Procura di Roma ha disposto l'autopsia per capire se il piccolo sia venuto alla luce vivo o se si ci trova in presenza di un aborto.

Ma sono alcuni particolari a rendere raccapricciante la vicenda: la ragazza ha infatti infilato il neonato nella sua borsa e sarebbe uscita di casa girando per le strade della
Capitale. Arrivando a sedersi in un bar per prendere un aperitivo con un'amica a cui avrebbe confessato di aver abortito alcuni giorni prima. Poi e' salita su un autobus e si e' avviata verso l'ospedale San Camillo.

Non e' la prima volta che accade un caso del genere nella Capitale. Proprio lo scorso dicembre, durante le feste natalizie, a balzare alle cronache fu il caso di una donna che
partori' in un bagno di un McDonald's all'Eur, lasciando il neonato nel water. Fortunatamente il bimbo si salvo'.

L'associazione Salvamamme, alla luce di quanto accaduto, ha chiesto al sindaco di Roma Gianni Alemanno e al neoeletto presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti di mettere in tutte le lingue su tutti i cassonetti del territorio il numero Verde Salvabebe' e di istituire percorsi facilitati negli ospedali al fine di evitare che gravidanze estreme mettano a rischio la vita di mamme e figli.

"E' certamente una donna che si e' sentita sola - ha commentato il presidente del Movimento per la Vita, Carlo Casini, ai microfoni di Radio Vaticana - che ha tenuto nascosto la gravidanza... ma il bambino poteva essere salvato perche' esiste una legge che consente di lasciare in anonimato un neonato in ospedale senza rischi per la mamma.

Inoltre a Roma ci sono anche le 'culle per la vita"'. A commentare la vicenda dal Campidoglio e' il vicesindaco di Roma Sveva Belviso: "Una storia agghiacciante, dai particolari atroci, rispetto alla quale non ci sono parole adatte ad esprimere lo sdegno che si prova. Non capisco come si possa arrivare a tanto. E' qualcosa che va al di la' di ogni possibile comprensione umana. L'auspicio e' che alla responsabile venga
comminata una pena adeguata al crimine commesso". Per la ragazza di 25 anni l'accusa potrebbe essere di infanticidio.

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