Il primo cittadino: "Siamo pronti a ricevere le istanze di chi vuol far calcio"
"Un doloroso epilogo al quale e' 
necessario far seguire un'immediata reazione. Resta il nome di una 
citta', Taranto, e i suoi colori: ripartiamo da questi per riportare il 
nostro calcio nel professionismo". Cosi' il sindaco di Taranto, Ezio Stefano, commenta la mancata iscrizione del Taranto al campionato di calcio di Lega Pro. La societa' guidata da Enzo D'Addario,
 imprenditore del settore delle auto, si e' ritrovata in gravi 
difficolta' economiche e non ha avuto le risorse per far fronte 
all'iscrizione. A breve il Taranto sara' radiato dagli organi federali e
 un'eventuale ripresa del calcio a Taranto dovra' adesso cominciare 
dalle serie inferiori e con un nome che non potra' piu' essere quello 
dell'As Taranto. 
"La mancata iscrizione della AS Taranto al campionato di Lega Pro mi 
rammarica fortemente - prosegue il primo cittadino -, ma bisogna reagire
 subito e mettersi a lavoro per dare un futuro al nostro calcio. Taranto
 ha gia' dimostrato di essere in grado di rimboccarsi le maniche, di 
saper essere umile e laboriosa, di riuscire a ricostruire sulle macerie.
 In cinque anni ho visto i sacrifici di una citta' che e' stata in grado
 di rimettersi in piedi dopo il piu' grande dissesto della storia 
italiana. Ora che il peggio e' alle spalle, il miglioramento della 
qualita' della vita cittadina passa anche dallo sport. Per questo siamo 
pronti ad aprire gia' da lunedi' una fase di ascolto e ricerca che, ci 
auspichiamo, possa condurre il nostro calcio ad un progetto solido, 
credibile, capace di reggersi sulle proprie gambe nel lungo periodo".
Per il futuro, il sindaco di Taranto dice: "Siamo pronti a ricevere le istanze di quanti vorranno dare un futuro al calcio cittadino, preferibilmente gia' in serie D, e ad affrontare questa fase con attenzione, trasparenza e partecipazione, dando ascolto alle nascenti realta' del tifo partecipato come Fondazione Taras".
Per il futuro, il sindaco di Taranto dice: "Siamo pronti a ricevere le istanze di quanti vorranno dare un futuro al calcio cittadino, preferibilmente gia' in serie D, e ad affrontare questa fase con attenzione, trasparenza e partecipazione, dando ascolto alle nascenti realta' del tifo partecipato come Fondazione Taras".