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mercoledì 4 febbraio 2015

"CONSAPEVOLEZZA CIVICA" PER IL CONTRASTO ALLA CORRUZIONE E ALLE ILLEGALITA'


La settimana scorsa questo Comitato Comitato di Consapevolezza Civica per il contrasto alla corruzione e alle illegalità ha indirizzato al Prefetto, Umberto Guidato,  una missiva di questo tenore: Preg.mo Prefetto dott. Guidato, una attenta lettura del comma 42, lettera L del 1° articolo della legge 190 del 6 novembre 2012, che va ad integrare l’art. 53 del decreto legislativo n. 165 del 30 marzo 2001, ci induce a ritenere poco opportuno il conferimento dell’incarico di direttore generale al direttore generale uscente dell’Azienda Unità Sanitaria Locale. La ratio della legge è quella di evitare che chi ha svolto funzioni autoritative o negoziali possa già in tale veste aver orientato scelte aziendali per favorire un proprio successivo inserimento. In buona sostanza la legge cerca di scongiurare possibili conflitti di interesse. Questo Comitato di Consapevolezza Civica per il contrasto alla corruzione e alle illegalità auspica una Sua attenta valutazione della fattispecie per assumere i conseguenziali provvedimenti del caso ove ne sussistano i presupposti. Per la correttezza cui vogliamo informare le relazioni tra il Suo Ufficio e questo Comitato, Le comunichiamo che intendiamo inviare, a breve, il contenuto di questa missiva anche agli organi di informazione. Questo Comitato intende pertanto riproporre pubblicamente il contenuto di
queste missive preoccupato del diffuso costume che va diffondendosi tra i dirigenti della cosa pubblica i quali trovano facile collocazione nelle strutture private in precedenza monitorate in osservanza di compiti istituzionali. A ridare slancio a queste preoccupazioni è anche il discorso del neoeletto Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: Garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità. La lotta alla mafia e quella alla corruzione sono priorità assolute. La corruzione ha raggiunto un livello inaccettabile. Divora risorse che potrebbero essere destinate ai cittadini. Impedisce la corretta esplicazione delle regole del mercato. Favorisce le consorterie e penalizza gli onesti e i capaci. L’attuale Pontefice, Francesco, che ringrazio per il messaggio di auguri che ha voluto inviarmi, ha usato parole severe contro i corrotti: «Uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini». E’ allarmante la diffusione delle mafie, antiche e nuove, anche in aree geografiche storicamente immuni. Un cancro pervasivo, che distrugge speranze, impone gioghi e sopraffazioni, calpesta diritti. Dobbiamo incoraggiare l’azione determinata della magistratura e delle forze dell’ordine che, spesso a rischio della vita, si battono per contrastare la criminalità organizzata.
Allo stesso
Prefetto ci siamo rivolti, ma questa volta in indirizzo vi erano anche il Sindaco di Massafra e Presidente della Provincia, l’Autorità Anticorruzione nonché il Segretario Comunale di Massafra, anche per le situazioni che è possibile osservare in quel Comune. Questa la lettera: Facendo seguito alla nostra missiva del 21 gennaio 2015, questo Comitato di Consapevolezza Civica per il contrasto alla corruzione e alle illegalità intende segnalare la preoccupazione che hanno i cittadini circa il problema della legalità e dei rischi di corruzione. Purtroppo codesta Amministrazione è già incorsa in episodi che hanno destato un certo allarme per la tenuta della legalità nell’operato di qualche funzionario. La Magistratura si è occupata del caso. I giornali ne hanno parlato. Ci riferiamo a dirigenti che hanno cercato di favorire un’azienda per la raccolta dei rifiuti in danno di altre. Tale comportamento preoccupa molto la cittadinanza per il pericolo, concreto, che possa trattarsi di costume più che di casi isolati. Come saprà la corruzione è il principale fattore di freno alla crescita del Paese. Il primo presidente della Cassazione, Santacroce, ha aperto l'anno giudiziario con queste parole: l'Italia è offuscata dalla corruzione. È per questi motivi che le chiediamo di verificare la possibilità di destinare i dirigenti coinvolti in queste vicende ad altri incarichi nei quali non
abbiano la possibilità di inquinare il corretto decorso degli atti della pubblica amministrazione. In verità il Segretario Comunale ci ha risposto rassicurando con queste parole: comprendo le preoccupazioni che attanagliano i cittadini Italiani in questo periodo di crollo dei valori morali e di buona amministrazione, ma tengo a precisare che cerco di fare del mio meglio in qualità di Responsabile della Prevenzione della  Corruzione  ed è per questo che voglio rassicurarvi sul fatto che, a seguito della sentenza di condanna in primo grado  dei due dirigenti tecnici per Tentato Abuso (Il Reato tentato non è ritenuto  dall’ANAC fra quelli per cui il Dlgs 39/13 prevede l’inconferibilità delle funzioni dirigenziali ) tutte le competenze in materia di smaltimento, raccolta e conferimento dei rifiuti solidi urbani sono state affidate provvisoriamente alla dott.ssa Latagliata prima e in via definitiva al comandante Zingarelli dopo, con appositi decreti sindacali. Nessuno nega che ci possa essere la volontà di non osservare la legge. È però quanto meno strano che l’Amministrazione comunale si carichi dell’onere di assumere a carico dell’Ente le spese legali relative al procedimento penale di tre dipendenti che, rinviati a giudizio, non solo non vengono sottoposti a procedimento disciplinare ma rimangono al loro posto, nella propria stanza, con compiti nominalmente diversi ma sempre e comunque in relazione di lavoro con l’azienda che li ha denunciati di illecito nell’affidamento e gestione di pubblici appalti. In materia di contratti e concorsi il buon senso consiglierebbe di allontanare da ogni posto di responsabilità, da ogni funzione autoritativa e negoziali quei dirigenti che senza aver consumato il reato, lo abbiano comunque tentato. Insomma il bisogno di trasparenza e di rigore che chiedono i cittadini trova realizzazione già nell’opera di prevenzione che deve attuare un amministratore solerte. Se poi qualche dirigente ha già commesso un tentativo di reato non siamo più nel campo della prevenzione ma dell’illecito che va comunque sanzionato con l’allontanamento da ogni posto di responsabilità. Questo Comitato si è dotato di un blog (http://consapevolezzacivica.blogspot.it/) nel quale è possibile rinvenire obbiettivi e valori per i quali un gruppo di cittadini è impegnato.

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