Sostieni anche tu la WEBTV di Taranto. Lavoriamo insieme per la nuova divulgazione...... TARAStv e' parte della Taranto che cambia...... Chiedi informazioni su come farne parte al 3381488022 oppure scrivi a: tarasproduzioni@libero.it TARAStv... chi la fa sei Tu !!

mercoledì 18 giugno 2014

"FRATELLI D'ITALIA" IL CANTO PIU' AMATO DAGLI ITALIANI

L’Inno d'Italia, scritto da Goffredo Mameli su musica di Michele Novaro, è un canto italiano dell’epoca risorgimentale, quel periodo della storia italiana durante il quale il Paese consegue la propria unità nazionale riunendo in un solo Stato il Regno d'Italia e gli stati preunitari. E’ un’età di grandi stravolgimenti politico-istituzionali in cui sotto la guida di personaggi come Garibaldi, Mazzini, Cavour, l'Italia comincia la lotta che la porterà alla sua definitiva unificazione. Per alcuni esperti questa musica, che richiama una classica "marcetta" o una "canzone da cortile", non può avere pretese di genere in quanto la qualità artistica della melodia è modesta. Negli anni novanta una critica positiva viene dal compositore Roman Vlad che, incalzato da un giornalista che gli aveva sottoposto l'idea di rendere l'inno più orecchiabile, così risponde: “E’ meglio la tradizione… Se si cambia "Fratelli d'Italia" si indebolisce il suo effetto…unificante e, onestamente, in questo momento l'Italia non ha bisogno di indebolimenti…”.  Il testo è molto retorico, specialmente se suonata da una banda militare, ma Mameli scrive di getto, spontaneo, appassionato. Sono molti i giovani che sentono di combattere per la libertà, c'è chi lo fa con la musica, con il canto, non con le armi. Anche se i "limiti artistici" della composizione portano Mazzini nel 1848 a chiederne un nuovo inno, rimane l’intento patriottico dei due giovani che, appena vent’enni, consegnano di fatto una parte del nostro sentire comune a futura memoria.
-->
Il Consiglio dei Ministri del 12 ottobre 1946, presieduto da Alcide De Gasperi, acconsente l’uso dell’Inno nazionale della Repubblica italiana con questo provvedimento: “Su proposta del Ministro della Guerra si è stabilito che il giuramento delle Forze Armate della Repubblica e al suo capo si effettui il 4 novembre p.v. e che, provvisoriamente, si adotti come Inno nazionale l’Inno di Mameli”. Oggi l’Inno d’Italia è legge, 23 novembre 2012 n.222, e ne prescrive la conoscenza nelle scuole. Allora rileggiamo quel testo scritto con ardore, enfasi e ricco di emozioni che tutti conosciamo con il nome “Fratelli D’Italia”.
Fratelli d'Italia L'Italia s'è desta, Dell'elmo di Scipio S'è cinta la testa. Dov'è la Vittoria? Le porga la chioma, Ché schiava di Roma Iddio la creò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò. Noi siamo da secoli Calpesti, derisi, Perché non siam popolo, Perché siam divisi. Raccolgaci un'unica Bandiera, una speme: Di fonderci insieme Già l'ora suonò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò. Uniamoci, amiamoci, l'Unione, e l'amore Rivelano ai Popoli Le vie del Signore; Giuriamo far libero Il suolo natìo: Uniti per Dio Chi vincer ci può? Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò. Dall'Alpi a Sicilia Dovunque è Legnano, Ogn'uom di Ferruccio Ha il core, ha la mano, I bimbi d'Italia Si chiaman Balilla, Il suon d'ogni squilla I Vespri suonò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò. Son giunchi che piegano Le spade vendute: Già l'Aquila d'Austria Le penne ha perdute. Il sangue d'Italia, Il sangue Polacco, Bevé, col cosacco, Ma il cor le bruciò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.
MASSIMILIANO RASO
-->

LE PIU' CLICCATE DELLA SETTIMANA

CERCA NEL SITO