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sabato 8 febbraio 2014

CALCIO. SEMPRE PIU' VICINO IL FALLIMENTO DEL BARI

Proprio qualche giorno fa parlavamo delle condizioni disastrose in cui versa il Bari Calcio. La notizia del pignoramento di un calciatore della squadra pugliese era rimbalzata un po’ ovunque e aveva portato alla luce i notevoli problemi che affliggono la società. Ora un dossier del Corriere del Mezzogiorno non fa altro che confermare quanto sia lontana la soluzione e quanto sia vicino lo spettro del fallimento. Nel mercato di gennaio la cessione di Francesco Fedato alla Sampdoria aveva permesso di coprire le scadenze sino a fine stagione ma ciò che è stato fatto al vivaio dei galletti chiude di fatto ogni tipo di speranza di sopravvivenza coltivata ancora dai tifosi.
Daniele Guglielmi, classe 1998, attualmente in forza al Barletta, difensore centrale dal gran fisico, ha attirato l’interesse di numerose squadre che oltre al talento evidente del ragazzo, hanno intuito la bontà economica dell’affare. Guglielmi è al Barletta con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato al simbolico prezzo di mille euro. Non si sono fatte attendere le big che hanno tentato da più parti di strappare un’opzione per l’acquisto.
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A spuntarla sembra esser stato il Milan che avrebbe bloccato il ragazzo per 400mila euro. Ma Guglielmi non è l’unico caso. Ivan De Santis, classe 96 ed elemento fondamentale del Milan Primavera, non ha fruttato guadagni al Bari che non lo aveva legato a nessun accordo e lo ha lasciato partire senza problemi. Stesso caso per Michele Spinelli sempre del Milan. Ma buona parte del vivaio dei pugliesi è già lontano dalla città: Giulio Parodi, classe ’97, della Juventus, Alessandro Vogliacco, del ’98, ora alla Roma, Idriz Toskic, classe ’95 del Chievo. Tutti giocatori trasferiti con la formula della compartecipazione o del prestito con diritto di riscatto. Il segno di una società ormai invisibile che non riesce neanche a trattenere i tanti talenti che ha sfornato in questi anni e che evidenzia ancora di più il crollo verticale di un club che dopotutto è stata per anni una presenza fissa nel calcio che conta. La priorità della società ora è principalmente quelle di incassare e in questo momento le cifre più alte si ottengono dal settore giovanile, un modo per restare a galla e salvare il salvabile, anche se cancellare il futuro non lascia tanto spazio all’immaginazione.
FONTE: http://www.maidirecalcio.com/2014/02/07/il-bari-svuota-il-suo-vivaio-per-pochi-euro-una-crisi-senza-fine.html?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-bari-svuota-il-suo-vivaio-per-pochi-euro-una-crisi-senza-fine

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