NUCLEO CARABINIERI DI TARANTO
Alle ore 10.30 di oggi, presso il parcheggio dell’Ipermercato Auchan di Taranto, CARLOTO Eduardo Luis, noto centrocampista del Taranto Calcio, ha subito un’ingiustificata e brutale aggressione da parte di due soggetti, apparentemente per futili motivi, ma successivamente sfociata nella rapina di un costoso orologio.
Il giovane calciatore era appena giunto presso il centro commerciale, quando dopo aver parcheggiato il proprio Suv è stato affiancato da un’autovettura di piccola cilindrata di colore bianco con due soggetti a bordo. Il conducente di tale veicolo, dopo aver ripetutamente urtato con il proprio sportello la carrozzeria del Suv, ha provocato la giusta reazione del giocatore, il quale con estrema calma, ma anche con tanto stupore, ha chiesto allo sconosciuto interlocutore il motivo di tali gesti.
Inspiegabilmente, le parole di CARLOTO hanno suscitato la rabbia incontrollata dei due, che lo hanno aggredito con inaudita violenza, sferrando nei suoi confronti calci e pugni in volto e sul costato. La moglie del calciatore, terrorizzata da quanto vedeva, ha cercato di calmare i due aggressori, ricevendo anch’ella alcuni spintoni.
Nonostante CARLOTO sanguinasse vistosamente in volto, i due energumeni non si fermavano, aggiungendo alle percosse anche insulti.
Alle ore 10.30 di oggi, presso il parcheggio dell’Ipermercato Auchan di Taranto, CARLOTO Eduardo Luis, noto centrocampista del Taranto Calcio, ha subito un’ingiustificata e brutale aggressione da parte di due soggetti, apparentemente per futili motivi, ma successivamente sfociata nella rapina di un costoso orologio.
Il giovane calciatore era appena giunto presso il centro commerciale, quando dopo aver parcheggiato il proprio Suv è stato affiancato da un’autovettura di piccola cilindrata di colore bianco con due soggetti a bordo. Il conducente di tale veicolo, dopo aver ripetutamente urtato con il proprio sportello la carrozzeria del Suv, ha provocato la giusta reazione del giocatore, il quale con estrema calma, ma anche con tanto stupore, ha chiesto allo sconosciuto interlocutore il motivo di tali gesti.
Inspiegabilmente, le parole di CARLOTO hanno suscitato la rabbia incontrollata dei due, che lo hanno aggredito con inaudita violenza, sferrando nei suoi confronti calci e pugni in volto e sul costato. La moglie del calciatore, terrorizzata da quanto vedeva, ha cercato di calmare i due aggressori, ricevendo anch’ella alcuni spintoni.
Nonostante CARLOTO sanguinasse vistosamente in volto, i due energumeni non si fermavano, aggiungendo alle percosse anche insulti.
Ad un certo punto, notando ormai l’inerzia del brasiliano sfinito dai colpi, hanno persino strappato dal suo polso l’orologio che aveva, impossessandosene e fuggendo subito dopo aver anche rovistato all’interno della sua autovettura.
Immediatamente attivati i soccorsi, sono giunti sul posto due motociclisti dall’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Taranto, i quali dopo aver ascoltato quanto verificatosi dal malcapitato, hanno immediatamente avviato le indagini per risalire ai rapinatori fuggiti.
Attraverso il sistema di videosorveglianza del centro commerciale sono riusciti ad inquadrare la targa dell’utilitaria utilizzata dai due malfattori. Coadiuvati da altro personale in abiti civili, nel giro di pochi minuti, anche attraverso una ricostruzione fatta con la conoscenza dei luoghi e delle persone facilitata dalla capillarità dell’Arma sul territorio, si è giunti a immaginare quale potessero essere i luoghi frequentati dai sospettati. Infatti, dopo meno di venti minuti, i colleghi attivati per le ricerche sono riusciti a rintracciare gli aggressori in prossimità del mercato ortofrutticolo del rione Salinella.
Con loro vi era l’autovettura utilizzata per compiere l’inaudito gesto e all’interno di questa l’orologio rapinato.
I due soggetti, padre e figlio, erano ancora sporchi del sangue della loro vittima e non potendo addurre nulla in loro difesa, sono stati condotti presso gli uffici di Viale Virgilio per la compilazione degli atti di rito.
Il padre è stato arrestato e sottoposto alla misura cautelare domiciliare, mentre il figlio minorenne è stato denunciato a piede libero. L’accusa per loro è di lesioni aggravate e rapina in concorso.
Dai primi accertamenti esperiti, non vi sono elementi che riconducono il gesto a un movente legato all’attività professionale del Carloto, anche se riconosciuto dai suoi aggressori.
Nella speranza che CARLOTO torni più in forma che mai a calciare il pallone sull’erbetta dello Jacovone, l’Arma gli rinnova gli auguri di pronta guarigione.