''Venga Santita', venga a vedere da vicino la nostra citta'-martire, bellissima e disperata, venga a vedere il 'Mostro' che per vivere ha bisogno di continui sacrifici umani, venga a visitare i nostri bambini, quelli che non diventeranno mai grandi perche' qualcuno ha deciso che il pil e il profitto sono piu' importanti della loro vita, venga a consolare le loro mamme e ci dica dove trovera' le parole''. Lo affermano le Donne per Taranto, gruppo molto attivo contro l'inquinamento provocato dalle grandi industrie nel capoluogo jonico, in particolare l'Ilva, in una lettera aperta a papa Francesco, all'indomani del convegno che si e' tenuto ieri a Taranto, organizzato dalla Diocesi in collaborazione con Lumsa, Universita' degli studi e Politecnico di Bari dove pure e' intervenuta una rappresentante del fronte schierato contro l'azienda. Le Donne per Taranto sono critiche verso il convegno che ''aveva come obiettivo ben preciso - affermano - quello di dimostrare che lo stabilimento siderurgico più grande d'Europa puo' essere eco-compatibile. Ma l'Ilva, Santita' - continua la lettera firmata da Rosella Balestra, Simona Fersini, Tonia Marsella, Gabriella Pugliese, Luana Sarli, Angela Sgarra - non potra' mai essere compatibile con la Vita umana''.
Secondo le Donne per Taranto anche il papa, nel suo messaggio al convegno, ''ha messo al primo posto il diritto al lavoro e non quello alla salute''. Il messaggio del pontefice parlava di ''pieno riconoscimento dei diritti di ciascuno al lavoro, alla salute e alla pacifica convivenza''. ''Ma Lei veramente pensa che chi vuole la chiusura dell'Ilva non abbia a cuore il diritto al lavoro? Le ricordiamo che la nostra Citta', negli ultimi 40 anni, e' stata sacrificata sull'altare del profitto senza ricevere nulla in cambio, ne' in termini di occupazione (Taranto e provincia contano 110 mila disoccupati ndr) ne' in termini di sviluppo, ne' in termini di ricchezza'', aggiungono. Infine ancora un appello polemico: ''venga a scuotere questa Chiesa silente e complice, altrimenti, Santita', invece di estendere la Sua benedizione all'intera citta' ci impartisca piuttosto l'estrema unzione''.
FONTE: http://bari.repubblica.it/dettaglio-news/21:18-21:18/4424700