Implementare infrastrutture e trasporti, nel rispetto dell’ambiente della sostenibilità, e in questa ottica guardare a Taranto, hub del transhipment (porti che dedicano più del 75% della propria attività di movimentazione al trasbordo da nave a nave), porto collocato al secondo posto a livello nazionale per la quantità di merce che riguarda la navigazione di cabotaggio, con 12 milioni di tonnellate di merci circa, nel 2011, per la navigazione internazionale.
La Regione Puglia individua nei trasporti, in particolare nel trasporto sostenibile, una delle due filiere (l’altra è il turismo) produttive strategiche che presentano spazi di crescita ad alto potenziale innovativo e occupazionale. E, paradossalmente, proprio mentre la multinazionale dei container, la Taranto Terminal Container, minaccia governo e Autorità di portuale di abbandonare il porto di Taranto se non sarà comunicata la data di inizio dei lavori di ammodernamento, la Regione licenzia il suo piano territoriale 2013-2015 degli interventi di istruzione tecnica superiore (i nuovi Its) e di formazione tecnica superiore (Ifts) candidando Taranto alla realizzazione di un Its nell’area della “Mobilità sostenibile”. «L’individuazione di Taranto come sede Its di trasporti e logistica – si legge nel piano – appare opportuna per il suo importante ruolo a livello nazionale ed internazionale, già testimoniato dai piani strategici regionali e dalla presenza del distretto “Trasporti e Logistica” che contava, nel 2010, 158 imprese. L’hub portuale di Taranto, per le sue caratteristiche (localizzazione, dotazione infrastrutturale, accessibilità multimodale e disponibilità di aree retro portuali) non solo è in grado di far guadagnare al sistema regionale quote di mercato del traffico intercontinentale passante per il Mediterraneo, ma si propone come cerniera di feederaggio intermodale e filtro per lo smistamento e il consolidamento/deconsolodamento delle merci».
La Regione Puglia individua nei trasporti, in particolare nel trasporto sostenibile, una delle due filiere (l’altra è il turismo) produttive strategiche che presentano spazi di crescita ad alto potenziale innovativo e occupazionale. E, paradossalmente, proprio mentre la multinazionale dei container, la Taranto Terminal Container, minaccia governo e Autorità di portuale di abbandonare il porto di Taranto se non sarà comunicata la data di inizio dei lavori di ammodernamento, la Regione licenzia il suo piano territoriale 2013-2015 degli interventi di istruzione tecnica superiore (i nuovi Its) e di formazione tecnica superiore (Ifts) candidando Taranto alla realizzazione di un Its nell’area della “Mobilità sostenibile”. «L’individuazione di Taranto come sede Its di trasporti e logistica – si legge nel piano – appare opportuna per il suo importante ruolo a livello nazionale ed internazionale, già testimoniato dai piani strategici regionali e dalla presenza del distretto “Trasporti e Logistica” che contava, nel 2010, 158 imprese. L’hub portuale di Taranto, per le sue caratteristiche (localizzazione, dotazione infrastrutturale, accessibilità multimodale e disponibilità di aree retro portuali) non solo è in grado di far guadagnare al sistema regionale quote di mercato del traffico intercontinentale passante per il Mediterraneo, ma si propone come cerniera di feederaggio intermodale e filtro per lo smistamento e il consolidamento/deconsolodamento delle merci».
E Taranto, per una volta, non si fa trovare impreparata alla proposta. Prende il via già domani, infatti, il tavolo tecnico per la nascita della fondazione «Ar. Ca.», soggetto propedeutico alla creazione a Taranto del primo Istituto Tecnico Superiore. All’iniziativa, promossa da due istituti superiori e soci fondatori, gli istituti Archimede e Cabrini, hanno già aderito il centro di formazione professionale Programma Sviluppo, l’Università e il Politecnico di Bari e diverse aziende del territorio. I soci fondatori, però, puntano ad allargare questa rete territoriale.
L’offerta formativa, nelle sue diverse tipologie, è rivolta prioritariamente ai giovani e adulti, non occupati o occupati, che vogliono acquisire competenze tecniche e professionali per inserirsi in modo qualificato nel mondo del lavoro, rispondendo alla domanda di tecnici specializzati delle imprese. I percorsi realizzati dagli istituti tecnici superiori Its avranno una durata biennale. L’offerta formativa è finalizzata al conseguimento dei diplomi di Tecnico superiore relativi alle figure nazionali di riferimento di cui al decreto interministeriale 07/09/2011. L’altro Its che la Puglia ha previsto di istituire riguarda, come già detto, l’area delle tecnologie innovative per i beni e le attività culturali ed il turismo, ambito del quale candida in prima istanza la provincia di Lecce, pur non escludendo il Gargano, la Valle d’Iria e la Murgia. Con una precedente programmazione, la Puglia aveva già istituito i suoi primi Its, presso il Fermi di Francavilla (settore aerospazio), il Cuccovillo di Bari (area nuove tecnologie per il made in Italy, sistema meccanico-meccatronico), ed a Locorotondo (area nuove tecnologie per il made in Italy, settore produzioni agroalimentari).
FONTE:http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/mobilit-a-taranto-nasce-un-istituto-tecnico-per-trasporti-e-logistica-no662662