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mercoledì 2 ottobre 2013

CHIUDE LA VESTAS. A CASA 147 OPERAI

 I dipendenti sono arrivati ai cancelli della fabbrica, nonostante la cassa integrazione per poco più di tre mesi programmata a partire da oggi. Hanno facce attonite, incredule. Hanno paura. Una nuova crisi occupazionale si abbatte sulla città di Taranto. Stavolta, a voler chiudere i battenti è un colosso dell'eolico che dà lavoro a centinaia di persone. Una situazione potenzialmente esplosiva per la quale si è già mosso il ministero dello Sviluppo economico, che ha convocato un incontro a Roma per il prossimo venerdì.
Nel giorno dell'avvio della cassa integrazione ordinaria per 13 settimane arriva infatti a sorpresa l'annuncio choc della Vestas: l'azienda chiude lo stabilimento che produce macchine e impianti per energia eolica. Lo hanno comunicato i rappresentanti aziendali ai sindacalisti delle federazioni metalmeccaniche, da cui è partita la richiesta dell'incontro con il ministero per scongiurare il licenziamento dei 147 dipendenti.

"Tra oggi e domani - afferma Cosimo Panarelli, segretario Fim Cisl Taranto - la Vestas ci ha comunicato che invierà la lettera con la quale notifica l'avvio della procedura di mobilità per il personale. Noi faremo trascorrere tutti i giorni della procedura, la contrasteremo e non faremo alcun accordo perché il nostro obiettivo è quello di mettere in campo il ministero dello Sviluppo economico. Al punto in cui è giunta la situazione, con l'annunciata chiusura del sito di Taranto, la vertenza non può più essere gestita localmente".

La crisi della Vestas si era palesata di nuovo agli inizi di settembre. Nello stabilimento di Taranto si era infatti registrata una contrazione produttiva, che i sindacati metalmeccanici definirono significativa a partire da ottobre, per la navicella "V90", una delle macchine eoliche realizzate. E così l'azienda, ai primi di settembre, annunciò subito l'apertura della procedura per la cassa integrazione ordinaria per 120 unità per 13 settimane in quanto tra ottobre e quasi tutto novembre non erano previsti ordinativi. Inoltre, tra l'ultima settimana di novembre e dicembre ci sarebbero state da costruire 12 macchine, ma mancava l'ok finale. In più, c'era il rischio che la "V90" uscisse fuori produzione perché non più richiesta dal mercato.
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I sindacati avevano contestato alla Vestas l'assenza di visibilità sul breve-medio termine tant'è che avevano coinvolto le proprie strutture nazionali per un confronto con i vertici dell'azienda. Nel frattempo, avevano dichiarato il blocco dello straordinario e della flessibilità ed effettuato anche alcune giornate di sciopero. Alla fine, l'accordo in Confindustria era arrivato: 13 settimane di cassa integrazione ordinaria per 120 unità per fronteggiare la riduzione di lavoro, con partenza il 30 settembre e conclusione il 5 gennaio ed una piccola pausa nelle festività di fine e inizio d'anno.

Contestualmente all'avvio della cassa, però, la Vestas ha deciso di chiudere e di fermare definitivamente l'attività a Taranto. I sindacati, che, ovviamente, contestano la decisione aziendale, ritengono che la Vestas abbia deciso di ricollocare in un altro stabilimento del gruppo la produzione della "V 90". D'altra parte, gli stessi sindacati avevano annunciato nelle scorse settimane che la società aveva comunque in cantiere un piano da mille tagli ma che ancora non si sapeva quali stabilimenti sarebbero stati interessati dalla riduzione del personale.

La Vestas è un'azienda danese nata nel 1945 come produttrice di elettrodomestici e che poi si è specializzata nella progettazione, costruzione e forniture di turbine eoliche. Sede centrale è Aarhus. A Taranto la Vestas, alle porte della città, era arrivata negli anni '90 con gli incentivi della legge 181 del 1989 sulla reindustrializzazione delle aree di crisi siderurgica. In questi anni ha conosciuto fasi di espansione ed ha effettuato anche assunzioni di personale in relazione ai programmi di sviluppo dell'energia dal vento sia in Italia, dove ha installato diversi campi eolici, che all'estero.
FONTE: http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/10/01/news/vestas-67639356/

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