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mercoledì 9 ottobre 2013

AIUOLE AVVELENATE. BRESCIA COME TARANTO

C’è un confine a Brescia. Invisibile agli occhi, ma ben delineato nei fatti. E che divide in due la città. Da una parte c’è il veleno, dall’altra no. La linea parte da via Milano, una delle arterie che porta dal centro alla periferia. Al civico 39, da oltre un secolo c’è una grande fabbrica. Il muro di mattoni è pieno di scritte. Il cancello grigio quasi arrugginito ha un simbolo azzurro. Un esagono. In mezzo la scritta Caffaro. Da lì, per un secolo, sono sfuggiti ai cicli produttivi tonnellate di sostanze tossiche. Soda, benzene, cloro, tetracloruro di carbonio, pesticidi all’arsenico. E Pcb. Tonnellate di Pcb. Un fluido tossico derivato dal cloro, osannato dalla chimica del Novecento e utilizzato ovunque dall’industria: in trasformatori, vernici, adesivi.
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Ma nei campi più a sud si coltiva ancora. Mentre nei parchi pubblici, nonostante i cartelli di divieto, ci giocano i bambini. Il problema è che i fondi stanziati per le bonifiche dal ministero (6,7 milioni) sono briciole rispetto a quelli che davvero servirebbero. Smaltire questo veleno è molto complicato. Si dovrebbe scorticare almeno mezzo metro di terreno e sostituirlo. C’è un solo altro caso al mondo a cui può essere equiparato per i livelli di tossicità: Anniston, Alabama. Con una sostanziale differenza: negli Stati Uniti le aziende che inquinano devono pagare le bonifiche e i risarcimenti alla popolazione.
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A dodici anni dalla scoperta del disastro è stato fatto pochissimo sul fronte bonifica:
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Cambiano i proprietari, ma l’inquinamento rimane. I veleni hanno un impatto sulla salute dei bresciani. Lo hanno dimostrato i dati choc dell’epidemiologo Paolo Ricci dell’Asl di Mantova insieme con il professore Pietro Comba dell’Istituto superiore di sanità. A Brescia, rispetto al Nord Italia si riscontrano il 58% in più di tumori al fegato, il 49% in più di tumori alla tiroide, il 20% in più per il linfoma non Hodgkin, il 26% per quello al seno.
DAL LIBRO "IL PAESE DEI VELENI"
FONTE: http://www.corriere.it/ambiente/13_ottobre_07/paese-veleni-brescia-taranto-l-italia-che-muore-7b1c5a04-2f55-11e3-bfe9-e2443a6320c1.shtml

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