Circa 1,5 milioni di euro a disposizione degli organi di stampa al fine di ammansirli. Questo il budget su cui il responsabile relazioni esterne dell'Ilva, Girolamo Archinà, poteva contare per "ammorbidire gli organi di informazione" affinchè si allineassero all'univoca idea lanciata dallo stabilimento. E' quanto emerso, quest'oggi, all'interno della trasmissione "Ambiente Italia" in onda su rai 3. Sembrerebbe che l'abile pr dell'azienda, attualmente ai domiciliari, tentasse di "edulcorare" i giudizi della stampa sull'operato del gruppo Riva e offrire un'immagine di gestione virtuosa. Nell'ambito dell'inchiesta "Ambiente svenduto", tali particolari sarebbero affiorati in virtù delle intercettazioni restituite dalla magistratura jonica, dalle quali si leggerebbero "ambigue" conversazioni e "patti scellerati". A fronte di oltre un milione di euro, pare che ad esserne impiegati furono solo 300mila, sufficienti per indurre ad un silenzio compiacente. Se tutto ciò si rivelasse fondato sarebbe opportuna una feroce presa di posizione da parte dell'Ordine dei giornalisti, non ancora espressasi, al fine di chiarire questi aspetti ed intervenire in modo severo qualora ce ne fosse bisogno.
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