"Si passa immediatamente all'attuazione di tutte le misure": cosi' il procuratore capo della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio, ha sintetizzato le conclusioni del vertice di oggi pomeriggio a Palazzo di giustizia tra i vertici della stessa Procura e i custodi giudiziali cui sono state affidate le aree dell'Ilva di Taranto poste sotto sequestro per inq
uinamento.
Il vertice, cominciato poco dopo le 17 mentre il Tribunale era
presidiato in forze da Polizia, Carabinieri e Vigili urbani, e' finito
intorno alle 20 ed ha visto la partecipazione del presidente dell'Ilva,
Bruno Ferrante, in qualita' di custode giudiziale accanto ai custodi
gia' nominati il 25 luglio: Barbara Valenzano, Claudio Lofrumento ed
Emanuela Laterza. Sebastio ha parlato di "riunione esaustiva e
conclusiva", ha precisato che i custodi hanno consegnato stasera le
ultime due relazioni e ha puntualizzato che "nel giro di qualche giorno"
scattera' la fase operativa. "In verita' - ha detto il procuratore - la
fase esecutiva del sequestro e' gia' cominciata da diverse settimane e
noi sinora abbiamo studiato e analizzato la situazione perche', torno a
sottolinearlo, quelli dell'Ilva sono impianti che non solo hanno una
loro complessita' ma anche una loro pericolosita'. Non e' quindi come
chiudere un'officina o un panificio abusivo. Si tratta quindi di
procedere con molta attenzione". Il procuratore ha poi sottolineato che
non c'e' un cronoprogramma nel senso che e' stato deciso un impianto
specifico da cui partire: "Lo decideranno i custodi. Lasciamo decidere
loro, che poi si rapporteranno con l'autorita' giudiziaria". Sebastio
pero' e' stato molto netto nel ribadire che il sequestro non prevede
facolta' d'uso, chiudendo quindi sull'aspetto produttivo, mentre in
precedenza Ferrante aveva detto che si' "il sequestro non prevede
facolta' d'uso ma gli impianti non sono in funzione per produrre ma per
essere risanati e che la produzione di acciaio e' una conseguenza
naturale". Circa la presenza di Ferrante, il procuratore ha poi detto
che "ha assicurato la massima disponibilita' nell'attuare le indicazioni
che verranno date". A proposito dei parchi minerali, poi, Sebastio ha
osservato che e' in atto un blocco per non far arrivare piu' materie
prime mentre per quelle gia' stoccate e depositate "i custodi
studieranno una soluzione per bloccare lo spolverio che oggi si
verifica". Il magistrato ha quindi sottolineato che i custodi, pur non
avendogli ancora fornito cifre sui costi del risanamento degli impianti,
gli hanno pero' specificato proprio in una relazione consegnata stasera
che se "l'Ilva decidesse di ambientalizzare la fabbrica, non solo
dovrebbe tenere al lavoro tutto il personale che ha, ma assumere anche
altro personale, con una ricaduta di indotto che i custodi hanno
valutatato nell'ordine di alcune migliaia di persone". (AGI) .