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venerdì 13 luglio 2012

COMUNE DI TARANTO..... IL SINDACO NON SA CHI ELEGGERE AD ASSESSORE



Ezio Stefàno
A Parma, pur con le interferenze di Grillo, il sindaco Federico Pizzarotti alla fine è riuscito a varare la sua giunta. A Taranto, al cinquantottesimo giorno dal suo insediamento, Ezio Stefàno è ancora alle prese con le alchimie dei partiti per mettere insieme la squadra di assessori. La realtà con cui fare i conti è dura: solo nove posti per gli otto gruppi di maggioranza, considerando che il sindaco due assessorati li riserverà a tecnici di sua fiducia. Il numero scende a sette, pochissimi per le ambizioni che ci sono in giro. Fino a ieri sera era riuscito a riempire solo tre caselle. Questa mattina debutta il consiglio comunale scaturito dalle elezioni di maggio e, oltre alla convalida dei 32 eletti, al giuramento del sindaco, alla lettura del programma, l’ordine del giorno contempla anche la composizione della giunta, nove assessori e non più quattordici, e l’elezione del presidente e del vice presidente del Consiglio. Questi ultimi due punti sono rinviati. Dopo i proclami a mezzo stampa, riunioni di gruppo, assemblee di partito, soltanto ieri sera c’è stato lo scatto finale che ha portato a una composizione parziale della giunta. La sfilata delle delegazioni dei gruppi è cominciata attorno alle 17 ed è proseguita fino a sera inoltrata. I nuovi assessori dello Stefàno-bis sono: Lucia Viafora (Sel) con delega ai Servizi sociali e Politiche giovanili; Barbara Scozzi, ricercatrice e docente di discipline economico-gestionali al Dipartimento di Ingegneria del Politecnico, che ha ricevuto la delega al Patrimonio, per un periodo di sei mesi; Francesco Cosa, nuovo assessore alla Pianificazione urbanistica, Edilità ed Area Vasta. Per effetto di queste nomine entra per la prima volta in Consiglio comunale Domenico Bellangino, del gruppo Sel, e rientra Davide Nistri, già assessore, di Sds.
«In questo periodo di intenso lavoro - ha commentato il sindaco - dobbiamo attendere per la presentazione ufficiale della nuova giunta comunale nella sua completezza. Intanto, saremo presenti nel primo Consiglio comunale di questa nuova legislatura con i tre nuovi assessori». Nei prossimi giorni Stefàno cercherà di sciogliere il nodo più serio che sta ritardando la composizione della giunta. Dal ballottaggio sono trascorsi due mesi durante i quali i partiti, come se il tempo passasse invano e la politica fosse sempre uguale a se stessa, hanno avanzato le proprie richieste suddividendo posti veri e presunti con il bilancino dei risultati elettorali, facendo finta di trascurare le indicazioni che il sindaco non ha mancato di dare e minacciando, ancor prima di andare nell’aula del consiglio comunale, di passare già all’opposizione. E’ il caso del Partito democratico che frazionato in tre s’è presentato alle elezioni e lottizzato in tre si presenta da Stefàno a chiedere assessorati. La componente «pelilliana», forte di cinque consiglieri su sette, cerca di imporre la linea del non scorrimento della lista e fornisce nomi "blindati" (Scarcia e Musillo) della serie prendere o lasciare. Un sistema sgradito all’ala "floridiana" e alla frazione "vichiana", e non accettata dallo stesso sindaco il quale vuole assegnare responsabilità amministrative a chi ha partecipato alle elezioni riportando la fiducia dei cittadini.
Cesare Bechis

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