Si accendono i riflettori della procura sul video shock
girato dall’ambientalista tarantino Fabio Matacchiera. Il presidente del
fondo antidiossina ha diffuso le immagini dei prelievi effettuati in
mar grande, proprio sul fondale dello specchio d’acqua di fronte agli
scarichi dai quali fuoriescono le acque utilizzate dall’Ilva per il
raffreddamento degli impianti e a poca distanza da quelli della
raffineria Eni di Taranto. Le immagini dei campioni neri e fangosi hanno
spopolato su internet e chiaramente non potevano passare inosservati.
Da palazzo di giustizia non ci sono prese di posizione ufficiali, ma il
video sarà acquisito. Così come è da mettere in preventivo l’avvio di
una attività specifica per verificare la natura e quindi accertare anche
l’origine di quei fanghi neri.
Peraltro
la procura di Taranto, guidata dal procuratore capo Franco Sebastio, ha
già mostrato grande attenzione ai problemi dell’inquinamento del
capoluogo pugliese. Basti pensare che uno dei primi atti
del procuratore Sebastio, all’indomani del suo insediamento, fu quello
di creare la sezione specializzata per indagare sui reati ambientali.
Il video di Matacchiera è anche all’attenzione del professor Giorgio
Assennato, direttore di Arpa Puglia. “Ho visto le immagini – dice - e le
ho subito girate alla direzione scientifica. Mi hanno risposto che si
tratta di un sito superinquinato, da tempo noto alla luce dei risultati
delle analisi. E per questo lì è interdetta la balneazione e la pesca.
In passato – spiega ancora Assennato – è stata effettuata una
campionatura anche sui mitili rinvenuti sul fondale. Quei test hanno
confermato l’inquinamento. Peraltro le immagini, decisamente di impatto,
non vanno messe necessariamente in connessione con la presenza degli
inquinanti. I cui livelli elevati, come mi hanno riferito proprio ieri,
sono certificati dagli esiti delle analisi”.
Sulla vicenda è
intervenuto anche il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli. "Fabio
Matacchiera non è solo, dietro di lui - dice Bonelli - c'è un'intera
città che non ne può più dell'inquinamento che condiziona pesantemente
la vita ed il futuro di Taranto dove siamo in presenza di una situazione
di emergenza ambientale ed economica di una gravità inaudita rispetto
alla quale continua il silenzio delle istituzioni e del governo". "Le
minacce di azioni legali nei confronti di chi si batte contro
l'inquinamento e per la tutela della salute di Taranto - prosegue
Bonelli - sono semplicemente vergognose. Nei prossimi giorni prenderò
una barca e farò prelievi e sondaggi nello stesso punto dove li ha fatti
Matacchiera: quindi, se c'è qualcuno che pensa di poter denunciare
Fabio, a cui va tutta la mia solidarietà, si prepari già da adesso a
denunciare anche me". "La gravità dell'inquinamento nella zona in cui
Matacchiera ha prelevato il campione è gravissima - conclude Bonelli -
ed è attestata da una relazione scientifica del 2009 secondo la quale
complessivamente "verrebbero scaricati ogni ora 13,2 chilogrammi di
idrocarburi alifatici (definiti anche come 'grassi') di cui il 7%
proviene dagli scarichi Eni e il 93% dagli scarichi Ilva".
FONTE: LA REPUBBLICA.IT