La
morsa della crisi, con la mancanza di lavoro, debiti non saldati, tasse
da pagare e crediti, soprattutto per le aziende, non incassati, hanno
fatto tre nuove vittime; una in Sardegna, una in Umbria e una nella
Marche. Un imprenditore sardo ha dapprima cercato di uccidersi con il
gas della cucina, ma è stato salvato dal fratello, e poco dopo,
determinato a togliersi la vita, si è sparato un colpo di pistola alla
testa. Stessa disperazione per due operai oppressi dalla mancanza di
lavoro: uno si è impiccato nelle campagne di Acquasparta in provincia di
Terni, l'altro si è buttato dalla finestra a Corinaldo nell'Anconetano.
La tragedia in Sardegna durante la notte scorsa, poco prima delle 23,
in un appartamento al primo piano di una palazzina di via Tuveri a
Cagliari dove l'uomo, Ermanno Gravellino, di 74 anni, di Selargius,
titolare dell'azienda Edilforniture Sas, viveva da poco tempo, dopo aver
lasciato la casa di famiglia. Abitava solo, senza la compagna. I suoi
quattro figli hanno saputo del fatto solo a tarda notte. L'imprenditore
era molto noto in città, già dirigente di aziende a Portovesme e poi
messosi in proprio, aveva avuto in passato un alto tenore di vita, con
yacht e belle auto. Aveva anche rilevato per breve tempo la squadra di
calcio dell'Iglesias. Nell'ultimo periodo, però, le cose erano cambiate,
i solleciti che inviava per le forniture che non gli venivano pagate da
alcune aziende del Sulcis non avevano effetto, così come erano
diminuite le commesse nelle industrie di Portovesme, mentre le cartelle
Equitalia e le fatture dei grossisti di materie prime incalzavano. Così
ieri sera ha deciso di farla finita. Ha aperto il gas della bombola
della cucina per saturare l'ambiente ma è stato salvato dal fratello,
che ha sentito l'odore diffuso nell'appartamento ed ha aperto le
finestre per purificare l'aria. Ma in quel momento Ermanno si è spostato
in un'altra stanza dove ha afferrato un pistola, regolarmente detenuta,
e si é sparato. Sul luogo della tragedia sono intervenuti il personale
del 118 che ha solo potuto constatarne il decesso e le forze
dell'ordine. Il magistrato di turno ha disposto l'autopsia. Gravellino è
l'ultima delle vittime della crisi economica che in Sardegna scandisce
ogni giorno un nuovo fatto: ieri mattina all'alba, sempre a Cagliari, ha
minacciato di togliersi la vita, barricandosi nel suo locale, in
seguito ad una crisi depressiva dovuta ai debiti accumulati nel corso
dell'attività commerciale, un pizzaiolo di 39 anni. Ma la sorella ha
chiamato il 112 e l'uomo è stato salvato anche dall'intervento dei
Vigili del fuoco. Ma non è solo la Sardegna ad essere attanagliata dalla
crisi economica. Non ha retto alla disperazione seguita alla perdita
del lavoro un operaio di 44 anni, originario di Rieti ma residente a
Terni, che è stato ritrovato impiccato ad un albero nelle campagne di
Acquasparta. Dell'uomo, separato e con tre figli minori, si erano perse
le tracce da venerdì. Anche in questo caso le difficoltà nel trovare un
nuovo lavoro e la prostrazione psicologica lo avrebbero spinto a
togliersi la vita. Nella sua auto, poco distante dal corpo, son stati
trovati alcuni appunti riguardanti ricerche e incontri di lavoro con
varie ditte: testimoni muti del dramma che stava vivendo l'uomo. Stesso
drammatico copione a qualche centinaia di chilometri, a Corinaldo, in
provincia di Ancona. Un operaio rimasto senza lavoro, L.M., di 53
anni,si è gettato dal terzo piano della sua abitazione. Al momento del
tragico gesto, l'uomo era solo in casa, ma il destino ha voluto che
quando è piombato al suolo, sotto casa si trovasse a passare il figlio.
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