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lunedì 28 maggio 2012

CRESCE ANCORA LA LISTA DEI SUICIDI PER PROBLEMI ECONOMICI

La morsa della crisi, con la mancanza di lavoro, debiti non saldati, tasse da pagare e crediti, soprattutto per le aziende, non incassati, hanno fatto tre nuove vittime; una in Sardegna, una in Umbria e una nella Marche. Un imprenditore sardo ha dapprima cercato di uccidersi con il gas della cucina, ma è stato salvato dal fratello, e poco dopo, determinato a togliersi la vita, si è sparato un colpo di pistola alla testa. Stessa disperazione per due operai oppressi dalla mancanza di lavoro: uno si è impiccato nelle campagne di Acquasparta in provincia di Terni, l'altro si è buttato dalla finestra a Corinaldo nell'Anconetano. La tragedia in Sardegna durante la notte scorsa, poco prima delle 23, in un appartamento al primo piano di una palazzina di via Tuveri a Cagliari dove l'uomo, Ermanno Gravellino, di 74 anni, di Selargius, titolare dell'azienda Edilforniture Sas, viveva da poco tempo, dopo aver lasciato la casa di famiglia. Abitava solo, senza la compagna. I suoi quattro figli hanno saputo del fatto solo a tarda notte. L'imprenditore era molto noto in città, già dirigente di aziende a Portovesme e poi messosi in proprio, aveva avuto in passato un alto tenore di vita, con yacht e belle auto. Aveva anche rilevato per breve tempo la squadra di calcio dell'Iglesias. Nell'ultimo periodo, però, le cose erano cambiate, i solleciti che inviava per le forniture che non gli venivano pagate da alcune aziende del Sulcis non avevano effetto, così come erano diminuite le commesse nelle industrie di Portovesme, mentre le cartelle Equitalia e le fatture dei grossisti di materie prime incalzavano. Così ieri sera ha deciso di farla finita. Ha aperto il gas della bombola della cucina per saturare l'ambiente ma è stato salvato dal fratello, che ha sentito l'odore diffuso nell'appartamento ed ha aperto le finestre per purificare l'aria. Ma in quel momento Ermanno si è spostato in un'altra stanza dove ha afferrato un pistola, regolarmente detenuta, e si é sparato. Sul luogo della tragedia sono intervenuti il personale del 118 che ha solo potuto constatarne il decesso e le forze dell'ordine. Il magistrato di turno ha disposto l'autopsia. Gravellino è l'ultima delle vittime della crisi economica che in Sardegna scandisce ogni giorno un nuovo fatto: ieri mattina all'alba, sempre a Cagliari, ha minacciato di togliersi la vita, barricandosi nel suo locale, in seguito ad una crisi depressiva dovuta ai debiti accumulati nel corso dell'attività commerciale, un pizzaiolo di 39 anni. Ma la sorella ha chiamato il 112 e l'uomo è stato salvato anche dall'intervento dei Vigili del fuoco. Ma non è solo la Sardegna ad essere attanagliata dalla crisi economica. Non ha retto alla disperazione seguita alla perdita del lavoro un operaio di 44 anni, originario di Rieti ma residente a Terni, che è stato ritrovato impiccato ad un albero nelle campagne di Acquasparta. Dell'uomo, separato e con tre figli minori, si erano perse le tracce da venerdì. Anche in questo caso le difficoltà nel trovare un nuovo lavoro e la prostrazione psicologica lo avrebbero spinto a togliersi la vita. Nella sua auto, poco distante dal corpo, son stati trovati alcuni appunti riguardanti ricerche e incontri di lavoro con varie ditte: testimoni muti del dramma che stava vivendo l'uomo. Stesso drammatico copione a qualche centinaia di chilometri, a Corinaldo, in provincia di Ancona. Un operaio rimasto senza lavoro, L.M., di 53 anni,si è gettato dal terzo piano della sua abitazione. Al momento del tragico gesto, l'uomo era solo in casa, ma il destino ha voluto che quando è piombato al suolo, sotto casa si trovasse a passare il figlio.
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