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domenica 22 aprile 2012

TARANTO NON HA PIU' TRENI NOTTURNI

Prima i “tavoli” romani, poi l’intesa con il maggiore porto d’Europa. Taranto sembra vivere un magic moment. Ma quando si parla di treni, il capoluogo ionico ripiomba nell’oblio.
Dopo lo scippo che lo scorso hanno ha privato l’area ionica di treni notturni per la capitale ed il Nord Italia, è stata attivata una fitta rete di iniziative e di incontri che ha visto protagonista la Regione al fine di chiedere alle Ferrovie dello Stato di porre rimedio allo scippo perpetrato ai danni della Puglia.
Trattative, documenti, qualche protesta. Puntuali sono arrivate anche le solite promesse. Ora, però, i nodi stanno per arrivare al pettine. Le Ferrovie stanno predisponendo il nuovo orario che entrerà in vigore dal prossimo mese. E, ancora una volta, per Taranto le notizie non sono buone. Bari e Lecce, probabilmente, otterranno il ripristino di alcuni treni. Taranto, no.
A lanciare l’allarme è Nicola Resta, segretario generale della Fit Cisl ionica. «Cominciano a circolare – dice – alcune indiscrezioni secondo le quali da maggio riprnderanno a viaggiare i due treni notturni da Bari e da Lecce, ma nessuno da Taranto». Si tratta di notizie, al momento, non confermate anche se il sindacalista sottolinea che «al 90% sarà così». Dopo lo scippo, quindi la beffa. Gli altri territori battono i pugni sul tavolo e ottengono risultati, il capoluogo ionico continua ad essere ignorato dalle Ferrovie dello Stato. Viene da pensare. Forse Taranto è l’agnello “sacrificato” nella trattativa per soddisfare le esigenze di altre realtà? Una cosa è certa un tarantino per raggiungere Milano in treno, deve affrontare un viaggio infernale con due cambi: il primo a Bari, l’altro a Milano. Un ritorno al passato. Se ci fossero gli sbuffi di vapore dalle locomotive ed i passeggeri con le valigie di   cartone, sarebbe tutto molto… vintage, ma siamo nel terzo millennio e far viaggiare un’intera provincia in queste condizioni è un handicap non solo nel campo del diritto alla mobilità, ma anche una forte limitazione allo sviluppo di attività legate al turismo.
Secondo Ferrovie dello Stato le scelte sono dettate dal mercato. Una tratta è antieconomica e quindi si taglia. Anche su questo ci sarebbe da discutere. Secondo i dati di Legambiente Lombardia, durante il fine settimana di Pasqua ben 130 autobus hanno lasciato Milano alla volta di Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia. Un boom dovuto proprio alla soppressione dei treni notte. Per la sola Puglia, spiega l’associazione ambientalista, son partiti oltre 3 mila passeggeri e altre 3.500 persone si sono dirette in Basilicata e Calabria.
«Questi dati dimostrano – continua Resta – che il mercato c’è. Se ci fossero orari aderenti alle esigenze dei viaggiatori i treni sarebbero sempre pieni. Per questo, rinnovo l’appello alle istituzioni cittadine e regionali a mobilitarsi prima che il nuovo orario entri in vigore. Questo, per Taranto sarebbe l’ennesimo smacco. Mi rivolgo a tutte le forze politiche affinchè il nostro territorio non subisca questo nuovo scippo».
Lo scorso anno il capoluogo ionico ha perso il collegamento diretto con Roma delle 22.50 e nel 2010 quello con Milano. Quest’ultimo è stato sostituito con il Reggio Calabria-Taranto-Milano. «Ma, spesso – spiega Resta – era impossibile trovare posto perchè il convoglio arrivava già esaurito. Cosa ancora deve succedere prima di reagire?»

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