“Oggi per Taranto comincia un futuro migliore. Qui può davvero cominciare una storia nuova. Modernizzare il porto e farlo vivere come un grande hub internazionale e come uno snodo del traffico delle merci e degli esseri umani nel Mediterraneo, significa cambiare la storia economica di Taranto, della Puglia e del Sud”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina a Taranto alla cerimonia di inaugurazione per l’avvio del cantiere della piastra logistica del Porto di Taranto alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il vice Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Mario Ciaccia, il Presidente dell’Autorità Portuale Sergio Prete e l’assessore competente della Regione Puglia Gugliemo Minervini.
Nel suo intervento di saluto, Vendola si è soffermato sullo “stile di lavoro” seguito in questi anni per giungere a questa giornata. “Immaginare il sistema portuale preda di una competizione microterritoriale – ha detto - pensare che la competizione piuttosto che istruirci sull’economia-mondo debba spingerci verso atteggiamenti di chiusura identitaria, è un atteggiamento che noi abbiamo cercato di contrastare con grande determinazione. Non esistono porti, esiste un sistema integrato di porti, esiste il porto della Puglia. Ciascun porto, nella sua specializzazione, deve essere capace di convergere nel far vivere il sistema portuale della Puglia”. La sfida futura per Vendola è quella di saper “competere e cooperare insieme” e cioè “sentirci stimolati a competere, e competere oggi nel mercato globale significa innovazione di processo e di prodotto, ma contemporaneamente dobbiamo immaginare le reti cooperanti”.
A proposito poi dei problemi drammatici con i quali fa i conti la città di Taranto, come ad esempio quello della domanda di lavoro, il Presidente ha aggiunto che “Taranto non deve avere una logica di sopravvivenza, Taranto deve coltivare grandi ambizioni, come quella di immaginare che questo porto, con la sua retroportualià e interportualità, con la sua piattaforma loistica può diventare una delle zone più sensibili e attrezzate dell’Europa, e per questa via convertire una parte del suo apparato produttivo. Solo così si potranno dare risposte ai cittadini”.
Vendola infine ha chiesto al vice Ministro Ciaccia di essere interlocutori anche per l’altro dossier aperto, quello cioè ferroviario. “Da Taranto – ha ricordato Vendola - viviamo il dolore particolare legato agli interventi ferroviari, quelli che hanno privilegiato alcuni assetti della riorganizzazione del sistema ferroviario a danno di altri assetti. Portualità, aereportualità, trasporto ferroviario devono essere sempre di più costruiti come segmenti del sistema dell’intermodalità – ha detto Vendola - stiamo parlando della mobilità e del diritto alla mobilità delle persone e delle occasioni che la mobilità delle merci producono per noi. Si è spezzata l’unità del paese. I treni che non partono più da Taranto, i treni a lunga percorrenza, i treni notturni, rappresentano un vulnus per questa città, per questo territorio, per la sua economia, per la sua ambizione e per i suoi lavoratori.
Noi poniamo un problema che riguarda l’unità del paese”.
Nel suo intervento di saluto, Vendola si è soffermato sullo “stile di lavoro” seguito in questi anni per giungere a questa giornata. “Immaginare il sistema portuale preda di una competizione microterritoriale – ha detto - pensare che la competizione piuttosto che istruirci sull’economia-mondo debba spingerci verso atteggiamenti di chiusura identitaria, è un atteggiamento che noi abbiamo cercato di contrastare con grande determinazione. Non esistono porti, esiste un sistema integrato di porti, esiste il porto della Puglia. Ciascun porto, nella sua specializzazione, deve essere capace di convergere nel far vivere il sistema portuale della Puglia”. La sfida futura per Vendola è quella di saper “competere e cooperare insieme” e cioè “sentirci stimolati a competere, e competere oggi nel mercato globale significa innovazione di processo e di prodotto, ma contemporaneamente dobbiamo immaginare le reti cooperanti”.
A proposito poi dei problemi drammatici con i quali fa i conti la città di Taranto, come ad esempio quello della domanda di lavoro, il Presidente ha aggiunto che “Taranto non deve avere una logica di sopravvivenza, Taranto deve coltivare grandi ambizioni, come quella di immaginare che questo porto, con la sua retroportualià e interportualità, con la sua piattaforma loistica può diventare una delle zone più sensibili e attrezzate dell’Europa, e per questa via convertire una parte del suo apparato produttivo. Solo così si potranno dare risposte ai cittadini”.
Vendola infine ha chiesto al vice Ministro Ciaccia di essere interlocutori anche per l’altro dossier aperto, quello cioè ferroviario. “Da Taranto – ha ricordato Vendola - viviamo il dolore particolare legato agli interventi ferroviari, quelli che hanno privilegiato alcuni assetti della riorganizzazione del sistema ferroviario a danno di altri assetti. Portualità, aereportualità, trasporto ferroviario devono essere sempre di più costruiti come segmenti del sistema dell’intermodalità – ha detto Vendola - stiamo parlando della mobilità e del diritto alla mobilità delle persone e delle occasioni che la mobilità delle merci producono per noi. Si è spezzata l’unità del paese. I treni che non partono più da Taranto, i treni a lunga percorrenza, i treni notturni, rappresentano un vulnus per questa città, per questo territorio, per la sua economia, per la sua ambizione e per i suoi lavoratori.
Noi poniamo un problema che riguarda l’unità del paese”.