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sabato 10 marzo 2012

D'ADDARIO: "CHI NON SE LA SENTE SI FACCIA DA PARTE"



Negli scorsi giorni il portiere della Ternana, Ambrosi, aveva rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla situazione societaria del Taranto. Ecco la replica del presidente rossoblù Enzo D´Addario - nell´intervista pubblicata da blunote.it - che punzecchia la Ternana e Stefano Ambrosi: "Signori si nasce...".

Presidente, che peso bisogna dare alle "rivelazioni" di Stefano Ambrosi?
"Lo stesso che si può dare a un calciatore poco corretto, che si permette di diffondere voci su una squadra, il Taranto, che è ancora in corsa per il primo posto. Aveva ragione Totò: "Signori si nasce...".

Ma esiste la possibilità che qualche calciatore possa davvero procedere con la messa in mora?
"Questa domanda va rivolta ai calciatori, non di certo al sottoscritto. Posso solo confermare che a tutti sono stati corrisposti gli stipendi fino al mese di novembre e che alcuni hanno già percepito dicembre e gennaio. E qui mi riallaccio alle dichiarazioni di Ambrosi che parlava di un Taranto senza stipendi da un anno".

A Terni sono convinti che questo bailamme sia il frutto di alcune dichiarazioni di Davide Dionigi definite sibilline.
"Ma quale sibilline, il nostro allenatore si era allineato al presidente Macalli, limitandosi a ricordare che chi sbaglia deve pagare, proprio come ha pagato il Taranto. Dov´è il riferimento alla Ternana? Se uno è pulito non ha nulla da temere... Mi permette una domanda?".

Prego...
"Lei ha mai sentito un tesserato del Taranto parlare della Ternana nei termini di Cozzella prima e Ambrosi poi? Vorrei approfittare dell´ospitalità di Blunote per lanciare un appello al presidente Zadotti: cerchiamo, d´ora innanzi, di parlare solo di calcio giocato, perchè noi al primo posto ancora ci crediamo. Anche se è molto difficile. Non ho nulla contro lo stesso Zadotti, persona così cordiale che dopo la gara del "Liberati" mi contattò per scusarsi di non aver salutato mio figlio Valerio".

Torniamo al primo posto: è ancora difficile per via della nuova penalizzazione, quanti altri punti arriveranno?
"Guardi, abbiamo presentato la documentazione necessaria per dimostrare che il Taranto è in buonafede e non recidivo. Purtroppo viviamo un momento di difficoltà molto serio, retaggio della gestione delle due stagioni precedenti. Ma stiamo lavorando per uscirne e devo dire che la strada adesso si presenta in discesa".

Un bel messaggio per la squadra.
"Non voglio sembrare arrogante o irrispettoso, ma nessuno deve sentirsi obbligato a indossare la maglia rossoblu. Chi non avverte più certi stimoli non deve far altro che venircelo a dire, cercheremo una soluzione. Noi non vogliamo prendere in giro nessuno".

Della serie: "chi non se la sente si faccia da parte"?
"Forse così è un po´ pesante per una squadra che, nonostante tutte le difficoltà, sul campo è a due punti dal primo posto; ma il senso può essere quello".

Ultimamente le voci che circolano sul suo conto non sono molto confortanti: il Taranto rischia davvero di scomparire a fine stagione?
"Se il Taranto non dovesse approdare in Serie B, il prossimo anno ripartirà dalla Prima Divisione. Indiscrezioni, invidie e cattiverie le lascio agli altri".

E a proposito di voci, c’è chi vede un D´Addario stanco e desideroso di mollare: anche qui, quanto c´è di vero?
"Se avessi voluto staccare la spina l´avrei fatto all´indomani della farsa-contributi. Sarebbe stato fin troppo facile recarsi dal sindaco e dirgli: "Mi avevi promesso 800 mila euro e visto che non è arrivato un centesimo, eccoti la squadra". L´AS Taranto appartiene alla famiglia D´Addario, che da sempre va avanti solo con le proprie forze".

Che idea si è fatto di tutta questa storia dei “contributi mancati”.
"Mi chiedo cosa potrebbe succedere se questa città perdesse anche il calcio... Per questo mi sento di rivolgere un appello ai tifosi: difendete il Taranto sempre, non per i D´Addario, ma per voi stessi".

Chiudiamo col calcio giocato: davvero crede sia il caso di puntare ancora al primo posto? Non sarebbe meglio concentrarsi sulla seconda piazza?
"Questo campionato è come una guerra di 34 battaglie, solo alla fine potremo arrenderci. La Ternana è meritatamente avanti, anche se a Pisa l´ho vista un po´ in affanno, ma fino a giugno abbiamo il dovere di dare filo da torcere. Mi piace chiudere ricordando a tutti che sul campo, tra noi e la capolista, ci sono solo due punti e non 5 come asserisce qualcuno...".

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