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venerdì 20 gennaio 2012

IL TARANTO NON EVITA LA PENALIZZAZIONE


Il tecnico Dionigi
Il tecnico Dionigi
 Era nell’aria da giorni. Ieri l’ufficialità. La Procura Federale, su segnalazione della Co.Vi.So.C, ha deferito il Taranto alla Commissione Disciplinare Nazionale per il mancato pagamento ai suoi tesserati degli emolumenti, delle ritenute Irpef e del contributi Enpals dei mesi di luglio, agosto e settembre. Con un’aggravante: secondo quanto riportato nel documento ufficiale, la società jonica ha trasgredito anche all’articolo 8 del codice di giustizia sportiva, dichiarando «circostanze e dati contabili non veritieri». In sostanza Giuseppe Pasca, responsabile della contabilità del Taranto, avrebbe fornito alla Co.Vi.So.C (la Commissione di Vigilanza delle Società di Calcio), documentazione falsa a testimonianza degli avvenuti pagamenti, quando invece nulla era stato versato sui conto correnti bancari dei calciatori e dello staff tecnico tarantino. Documentazione sottoscritta dal patron Enzo D’Addario, per cui insieme a Pasca scatta il deferimento e fra una settimana la decisione definitiva del giudice.
SANZIONI IN VISTA - Questa trasgressione non costerà altri punti in classifica , ma svuoterà ulteriormente le casse del club, accrescendo il costo dell’ammenda. In campionato invece i mancati pagamenti, entro lo scorsa metà di novembre, comporteranno, come risaputo, una penalizzazione di due punti, che porterà gli jonici a meno cinque lunghezze dalla capolista Ternana. E se la società non si esprime pubblicamente sulla vicenda, in città serpeggia la preoccupazione dei tifosi. A far riflettere più che quanto successo è quello che potrebbe ancora accadere. Il 14 febbraio prossimo infatti scadrà il termine per presentare l’attestazione dell’avvenuto pagamento degli stipendi ai calciatori jonici, dei mesi di ottobre, novembre e dicembre. Se gli stipendi non venissero pagati si rischierebbero ulteriori e pesanti penalizzazioni in classifica e si allontanerebbe il sogno del salto di categoria. Al momento però mancherebbero ancora all’appello gli stipendi estivi dei «senatori» della squadra e dello staff tecnico, dunque appare quantomeno difficile che in qualche settimana la società riesca a saldare tutti i debiti e rimettersi in carreggiata.
A CACCIA DI SPONSOR - Per questo negli scorsi giorni sono intervenute le istituzioni locali, provando a fare da apripista perché la grande industria dia il suo contributo alle sorti del Taranto calcio. Se l’Ilva momentaneamente non si è dichiarata disponibile, da parte dell’Eni c’è stato un impegno ufficiale ad aiutare più in generale «lo sport jonico», IN particolare la società di D’Addario. Una soluzione che sui social network ha fatto montare lo sdegno dei tifosi, timorosi che Comune e Provincia possano piegare

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