Domenica scorsa allo Iacovone, al fischio finale dell’arbitro Viti, l’Atletico Roma ha posto un piede e mezzo in finale. Troppo legato il Taranto, soffocato dal nervosismo e imbrigliato dagli avversari: una partita deludente che però non ha scoraggiato i tifosi, quelli veri. E mentre nel dopo gara, sugli spalti e su internet, cominciava la critica severa ai tifosi “occasionali” (quelli che affollano lo Iacovone solo nelle grandi occasioni, per intenderci), già covava il sogno di riscatto; e, contro i fischi degli spettatori della domenica, si è scatenata la voglia di credere nell’impossibile. Il calcio non è scienza esatta, e il romanticismo di credere che nulla è impossibile, che le migliori pagine di questo sport vanno scritte col cuore e col sudore, ha dato vita al sogno. “Non è finita finché non è finita”, citazione da una famosa commedia americana che ben si addice all’umore dei tifosi del Taranto.
Statistiche alla mano, raramente una squadra che ha perso la gara di andata in casa è riuscita a qualificarsi e ad essere promossa: ma nemmeno questo ha fermato l’onda rossoblu.
Statistiche alla mano, raramente una squadra che ha perso la gara di andata in casa è riuscita a qualificarsi e ad essere promossa: ma nemmeno questo ha fermato l’onda rossoblu.
Dopo la chiusura della prevendita per i possessori della Tessera del Tifoso (770 tagliandi venduti a ieri), già dall’alba di quest’oggi i tifosi rossoblu hanno affollato l’unico punto vendita ETES di Taranto per acquistare il biglietto per Roma. Su Facebook e sui principali siti dei fan rossoblu (www.tarantosupporters.com) è cominciato un tam-tam pazzesco, con tanto di segnalazioni dei punti ETES operanti oggi in tutta Italia, foto di strade bloccate dall’onda rossoblu e tante dimostrazioni di una vigilia vissuta incredibilmente.
Da Roma la testimonianza di Massimiliano, tifoso rossoblu residente nella capitale, due ore di fila davanti al punto ETES sulla Tiburtina: “pazzesco, qui gli operatori della ricevitoria sono rimasti sconvolti: ci sono solo tarantini in fila per acquistare il biglietto. Da stamattina ne sono stati venduti oltre duecento. Per i romani è una cosa mai vista!”.
Credere nei sogni, anche quelli (quasi) impossibili, sembra prerogativa del popolo rossoblu: questa l’essenza di una tifoseria unica, morbosamente legata alla propria maglia e mai doma, nonostante mortificazioni e vessazioni. Il feeling con il tecnico Dionigi e la voglia di riscatto sociale di Taranto sono gli altri ingredienti che hanno creato il mix che sta facendo salire la febbre in città. Domenica al Flaminio la follia del tifo jonico affollerà il settore ospiti per continuare il sogno. Alla squadra il dovere di mantenerlo vivo.
Da Roma la testimonianza di Massimiliano, tifoso rossoblu residente nella capitale, due ore di fila davanti al punto ETES sulla Tiburtina: “pazzesco, qui gli operatori della ricevitoria sono rimasti sconvolti: ci sono solo tarantini in fila per acquistare il biglietto. Da stamattina ne sono stati venduti oltre duecento. Per i romani è una cosa mai vista!”.
Credere nei sogni, anche quelli (quasi) impossibili, sembra prerogativa del popolo rossoblu: questa l’essenza di una tifoseria unica, morbosamente legata alla propria maglia e mai doma, nonostante mortificazioni e vessazioni. Il feeling con il tecnico Dionigi e la voglia di riscatto sociale di Taranto sono gli altri ingredienti che hanno creato il mix che sta facendo salire la febbre in città. Domenica al Flaminio la follia del tifo jonico affollerà il settore ospiti per continuare il sogno. Alla squadra il dovere di mantenerlo vivo.
