Oggi a Taranto si è tenuta la conferenza stampa per
richiedere a Taranto l’Osservatorio
mortalità in real time.
Alla conferenza stampa hanno partecipato Fulvia Gravame,
responsabile del nodo PeaceLink di Taranto, Alessandro Marescotti e presidente
nazionale di PeaceLink, presentando una indagine statistica del dottor Stefano
Cervellera, collaboratore della cattedra di Statistica e Demografia
dell’Università di Bari.
Sono stati illustrati dati drammatici,
frutto di una ricerca innovativa mirata sulla mortalità nella città di Taranto.
Sono dati inediti che dovrebbero servire a scuotere le coscienze e a
evidenziare il nesso fra questione ambientale e questione sanitaria.
Vivere in una città inquinata significa non solo rischiare
di morire per tumore o per ictus o per infarto ma anche una durata inferiore
della vita, ossia vivere meno del potenziale di vita e avere pertanto una
speranza di vita inferiore a quella di altre province della Puglia. Vivere a
Taranto significa diventare anziani in condizioni di salute più precarie e non
raggiungere la speranza di vita che altrove, in Puglia, è superiore rispetto
alla speranza di vita della città di Taranto.
L’Osservatorio
mortalità in real time che oggi è stato proposto serve ad avere, mese dopo
mese, il polso della situazione e capire se si verificano periodi di criticità
attribuibili all’inquinamento atmosferico o ad altre cause. E’ uno strumento
utilissimo alla magistratura ma soprattutto al sindaco per avviare in tempi
rapidi azioni di protezione della salute dei cittadini, compito primario che la
legge gli attribuisce.
Il Sindaco di Taranto è stato da mesi sollecitato a
istituire questo Osservatorio della Mortalità in real time. La delibera era
stata formulata ed era arrivata in giunta. Ma la giunta comunale ha espunto
dalla delibera proprio la creazione dell’Osservatorio Mortalità, nonostante non
avesse oneri per l’Amministrazione Comunale.
Ci riferiamo alla deliberazione della Giunta Comunale
n.11/2016 del 28 giugno 2016 (Oggetto: Adesione convenzione con l'Università A.
Moro di Bari, Dipartimento Jonico di Taranto per attivazione tirocini per
rilevazione statistiche ISTAT).
In tal modo il Sindaco non ha messo in atto quello che da
tempo chiedevamo giustificandolo sulla stampa con argomenti non convincenti e
pertanto questa conferenza stampa serve a descrivere l’utilità dell’Osservatorio
Mortalità e a riproporne l’attuazione.
Ciò viene fatto portando all’attenzione dell’opinione
pubblica una ricerca avviata dal dott. Stefano Cervellera da cui risulta che
ogni anno nella città di Taranto -
dato che si muore prima e che quindi perdono anni di vita - si perdono ogni
anno 1340 anni di vita se il raffronto avviene fra la speranza
di vita dei tarantini e la speranza di vita dei pugliesi.
La durata della vita a Taranto è inferiore anche rispetto
alla provincia. Se i tarantini vivessero in provincia, ogni anno non
perderebbero 937 anni di vita. Se poi si trasferissero a Bari o a Lecce - che
sono le città “best” come speranza di vita in Puglia - perderebbero 2665 anni
di vita ogni anno.
Con l’Osservatorio della mortalità in real time il sindaco
di Taranto potrebbe sapere in modo aggiornato e seguendo l’andamento dei
decessi con costanza, quanti anni di vita ogni mese perde la città di Taranto
rispetto al dato di riferimento pugliese (dato “target”). Potremmo tutti sapere
qual è lo stato di salute in città con un indicatore semplice, istantaneo e
significativo che permetterebbe di fare successivi approfondimenti sulle cause,
accelerando le indagini epidemiologiche nel caso in cui il problema della
mortalità si presentasse in forma drammatica.
La tabella con i dati degli anni di vita persi sono una
fotografia drammatica dello stato di salute compromesso a Taranto, che non può
essere attribuito alle sigarette, agli stili di vita e al traffico dato che
anche nel resto della Puglia vi sono sigarette, stili di vita non corretti e
traffico.
Questa è la tabella degli anni di vita ogni anno persi a Taranto - raffrontata con la provincia,
la regione e la migliore provincia della regione - elaborata dal dott. Stefano
Cervellera, esperto di Statistica e Demografia:
https://docs.google.com/spreadsheets/d/1TWVU5wfipdtuW8v6IShZnSc-uALKYKKDJwySAB68Weg/edit?usp=sharing
E’ una metodologia innovativa, facilmente comprensibile e
utile a capire che il problema non sono solo dovuto alle morti premature per
eventi avversi traumatici come cancro, infarto o ictus (correlabili
all’inquinamento) ma anche all’impatto
complessivo sull’organismo che la componente ambientale ha sugli anziani,
riducendo a Taranto la loro speranza di vita rispetto agli altri anziani della
Puglia.
Questa è la spiegazione dettagliata della tabella, con una
descrizione il più possibile chiara e comprensibile
Per PeaceLink
Fulvia Gravame
Alessandro Marescotti