Nelle
regioni di tutta la penisola italiana, le “Tradizioni” sono sempre state parte
integrante della vita quotidiana dei cittadini.
È Da secoli,
infatti, che queste si susseguono una dietro l’altra intervallando, così, le
solite giornate di routine delle città e dei piccoli paesi italiani. Tra le più
importanti tradizioni esistenti sul nostro territorio, la più attesa tra tutte
e da tutti è proprio quella Pasquale.
I Riti della Settimana Santa, infatti, sono un evento religioso e
culturale molto caratteristico ( specialmente nel Sud Italia fin da quando,
essa, fu sotto dominazione spagnola – dalla seconda metà del 1500 fino agli inizi
del 1700 ) dove la Pietà Popolare si unisce, unanime,
al doloroso e triste pellegrinaggio della Vergine Maria nella ricerca del
proprio figlio.
Tra i vari
Riti della Settimana Santa, quelli della città di Taranto sono sempre stati ritenuti
i più belli e particolari – in scala nazionale ed internazionale – per via del
pellegrinaggio del Giovedì Santo e delle sue due processioni che percorrono,
per una durata complessiva di 45-50 ore, le vie cittadine.
La Settimana
Santa Tarantina ha inizio, precisamente, la Domenica delle Palme; in questa giornata,
infatti, le due confraternite – “Maria Santissima Addolorata e San Domenico” e
“Confraternita del Carmine” – riuniscono i propri confratelli per dare inizio
alle “Gare” ( un’asta per aggiudicarsi i vari simboli religiosi nelle
processioni ) che si svolgono in luoghi prestabiliti dalle confraternite.
Mentre la
visita dei Sepolcri continua, in modo incessante, per tutta la notte del
Venerdì Santo, poco prima delle ore 24 del Giovedì, il portone della Chiesa San
Domenico Maggiore ( situata nell’omonimo Pendio nel Borgo Antico ) si spalanca e
viene dato, così, inizio alla processione dell’Addolorata con l’uscita della
“Troccola” ( strumento – utilizzato da
un confratello chiamato “troccolante” – che
emette un suono roco in sostituzione delle campane che, invece, emettono un
suono gioioso; esso determina l’andatura di tutta la Processione ).
Chiuso il
portone della Chiesa di San Domenico Maggiore, alle ore 17 del Venerdì Santo si
riapre – nuovamente – quello della Chiesa del Carmine ( situata nella Città
Nuova ) e, con la Troccola a determinare l’andatura del Pellegrinaggio, ha
inizio la Processione dei Sacri Misteri.
Composta
dalle “ Sette Statue che simboleggiano la Passione di Cristo – Cristo all’Orto;
La Colonna; L’Ecce Homo; La Cascata; Il Crocifisso; La Sacra Sindone; Gesù
Morto ed, infine, la Statua dell’Addolorata; intervallate dalle Poste di
Perdoni e dalle Bande – questa Processione percorre le sole vie del Centro di
Taranto per poi ritornare, alle prime luci del mattino del Sabato Santo, nella
Chiesa del Carmine.
Il rientro in
Chiesa della Processione dei Sacri Misteri avviene in un modo molto
particolare; il confratello che suona la Troccola ( il Troccolante ), da fine
alla Processione colpendo – con la punta inferiore della sua mazza – tre volte
sul portone che, immediatamente, si apre. Una volta che il portone si è aperto,
una dietro l’altra, tutte le Statue fanno rientro nella Chiesa dando fine ai
Riti della Settimana Santa Tarantina.
L’andamento
lento e cadenzato – un dondolio che prende il nome di “Nazzicata” ( Nazzecata
nel dialetto tarantino) – dei “Perdoni” e dei Simboli Religiosi accompagnate,
poi, delle Marce Funebri Popolari ( eseguite dal vivo dalle Bande della città
di Taranto e Provincia ) rendono il pellegrinaggio del Giovedì Santo e le due
processioni uniche e spettacolari nella loro rappresentazione Sacro-Popolare.
Anche se la
Tradizione tarantina prevede i Riti Pasquali eseguiti in questo particolar
modo, la “Settimana Santa 2015 di Taranto” sarà alquanto diversa. Quest’anno, infatti, ricorrono i 250 anni
dalla donazione – da parte del Patrizio Tarantino Francesco Antonio Calò –
delle Statue di Gesù Morto e dell’Addolorata ( fatte costruire a Napoli su
commissione di Don Diego Calò nel 1603 ) alla Confraternita del Carmine.
Per
celebrare quindi il 250° anniversario dalla donazione delle due state alla
Confraternita, in via del tutto straordinaria, l’Arcivescovo di Taranto
“Monsignor Filippo Santoro” ha deciso di far ripercorrere alla Processione dei
Sacri Misteri del Venerdì Santo – solo per quest’anno – le vie della Città Vecchia e di effettuare,
poi, una sosta nella Cattedrale di San Cataldo ( situata nel Duomo ) che sarà aperta
alle visite dei fedeli.
La
Processione dei Sacri Misteri quindi ripercorrerà dopo 51 anni le vecchie vie dell’Isola
ritornando, così, alla vera Tradizione tarantina che prevedeva le due
Processioni appartenenti al Borgo Antico.
Durante la
Settimana Santa, Taranto è sempre stata meta di turisti e fedeli che, almeno
per una volta, volessero vivere le emozioni di una Tradizione antichissima.
Con questo ritorno
al passato, non si vuole solo celebrare una data importante come quella dei 250
anni, ma è anche un modo per far conoscere ancor meglio le bellezze di una
città martoriata dai problemi ambientali e dare la possibilità ai turisti di
conoscerla affondo soprattutto nelle sue Tradizioni più importanti; una di
quelle Tradizioni dove un’intera città si ferma per due giorni e la si ritrova
tutta quanta concentrata nel seguire le Processioni per le vie della città.
ANTONIO ATTOLINO
ANTONIO ATTOLINO