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mercoledì 21 maggio 2014

"CINEFORUM" PEDRO ALMADOVAR ALLA HERMES ACADEMY

Giovedì 22 maggio alle ore 21.00, per il ciclo "Cineforum", l'Associazione Culturale Hermes Academy Onlus invita i propri soci presso la sede in Via Oberdan #71, alla proiezione di "Parla con lei", film del 2002 di Pedro Almodovar, a cui seguirà un dibattito moderato da alcuni volontari di Arcigay Taranto. L'ingresso è libero e gratuito; occorre però prenotare al +39 346 622 6998

Marco è un giornalista specialista in guide turistiche, Benigno un infermiere generoso, perfetto. Quest'ultimo da quattro anni si prende cura di Alicia, (ex) ballerina, in coma. Marco ha una relazione con Lidya, torera, che ben presto raggiunge Alicia nello stesso ospedale, ridotta a sua volta in coma. Benigno parla con la sua paziente come se fosse cosciente, le racconta tutto, vita quotidiana, pensieri, spettacoli. Marco, meno fantasioso, si limita a guardare piangendo. Benigno (mai avute donne, forse gay), gli insegna a "parlare con lei", appunto. Il film prende sentieri imprevedibili, sconcertanti, allarmanti. 
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Alicia (le cui funzioni vitali sono comunque integre) viene scoperta incinta. Il "colpevole" è naturalmente Benigno, che finisce in prigione. Marco, sempre più coinvolto, lo sostiene a oltranza. Miracolosamente Alicia, il cui bimbo è morto subito, esce dal coma, ma Benigno non dovrà mai saperlo, così l'infelice infermiere si suicida. Il caso (un balletto), vuole che Alicia e Marco si incontrino. Premesse e sguardi sono dolci e promettenti, ci saranno sviluppi. Gli aggettivi usati sopra "imprevedibile, sconcertante, allarmante" aderiscono benissimo ad Almodovar. Dopo lo straordinario Tutto su mia madre il regista si lascia andare in una storia umano-melò-grottesca a suo modo perfetta. Estremizzazioni che solo Pedro può farsi perdonare. Sviluppi che affosserebbero qualsiasi altro autore. Regia talmente complessa da essere semplice e subito decifrabile, ironia, insomma tutte le cifre che appartengono al più grande autore (con Wenders) di cinema europeo. Con inserti di fantasia superiore, come il "muto" ricostruito dove un uomo reso piccolissimo da una pozione entra in una vagina per non uscirne mai più: è la premessa, non fine a se stessa, ma "strumentale" per innescare la stranissima maternità che seguirà. Presente anche la solita forte umanità e l'amore per il vivere anche quando il vivere è disperato. Il film comincia e finisce con le immagini di teatrodanza di Pina Bausch.

Per qualsiasi altra informazione e per visionare il calendario completo delle iniziative promosse quotidianamente dall'Associazione Culturale Hermes Academy Onlus, consultare il sitowww.hermesacademy.blogspot.it
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