Sono tanti i motivi che spingono le persone ad affrontare un viaggio lungo la cui meta e' l'isola caraibica di Cuba. La musica, il ballo, i mojitos, le aragoste, le spiagge. Per molti l'isla major e' soprattutto la voglia di vivere con un popolo unico, quello cubano, che pur privo di ogni libertà riesce a ritagliarsi uno spazio di assoluto primato anche nel mondo del ballo. Quando si arriva a Cuba a catturare l'attenzione del visitatore e' la grande quantità di umidità nell’aria, l’odore intenso di carburante, i taxi los particulares anni cinquanta, le architetture coloniali. La prima cosa da fare arrivati nella capitale, l'Avana, é recarsi nella città vecchia. Dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco, è un luogo incantevole, ricca di edifici in stile sovranità spagnola come il palacio de los Marquéses de Aguas Claras, che si affaccia sulla plaza de la Catedral. Nel suo centro storico si trovano il Capitolio Nacional (la sede del Parlamento prima della rivoluzione), il teatro dell'Opera, l'Hotel Inglaterra, l'edificio Bacardi. Passeggiare tra gli stretti vicoli della perla dei caraibi significa lasciarsi contaminare dalla voglia di vita dei cubani. Musica a tutto volume, gente che balla in strada, persone che suonano e cantano. Il loro modo di intendere la musica, il senso del ritmo e soprattutto il fatto che non riescono a stare fermi mentre suonano uno strumento musicale e' affascinante. Una tipica serata Habanera e' alla Casa della Musica. In questo storico locale, vari concerti si tengono periodicamente. All'interno può capitare di invitare una ragazza a ballare e di sentirsi rifiutare l’invito. Pensano che gli yuma (nomignolo per indicare gli stranieri) non siano capaci di ballare.
Ma basta insistere e dimostrare il contrario, la loro espressione di stupore vale il viaggio. A una ventina di chilometri dall’Havana c’è Playa dell’Este, dove e' possibile mangiare in spiaggia guardando il mar dei Caraibi. Naturalmente è possibile ballare a ritmo di musica caraibica suonata spesso dal vivo da musici improvvisati ma talentuosi. Vale la pena di fermarsi anche nella bella città di Santa Clara. Rinomata per essere sede del Mausoleo di Ernesto Guevara, la tomba e' divisa in 2 due parti: la prima zona ospita, dall'agosto 1997, le tombe di Ernesto Guevara e di sei suoi compagni caduti in Bolivia e di 14 combattenti uccisi in Guatemala; la seconda zona è dedicata ad un fotocronistoria della vita del Che fin dai primi anni di vita. Le vicende che si svolsero in questa città nel dicembre del 1958 furono determinanti per il successo della rivoluzione. Le azioni di guerriglia condotte da Ernesto Guevara e da Cienfuegos inflissero pesanti perdite all'esercito del dittatore Fulgencio Batista che ne determinarono la capitolazione e la fuga. A Cuba ci sono posti come Puerto Padre, un piccolo paese sulla costa nord, dove molti ci vanno per imparare a ballare salsa da un amico. Qui ci sono alcuni anziani, tra i migliori insegnanti della provincia, dove tutti i ballerini si recano per imparare i passi di rumba, di salsa e pregare gli orishas, divinità locali. La lezione con il maestro del posto non incomincia con il tipico un-dos-tres. Si inizia prima a sentire la musica attraverso i due bastoncini di legno, le claves, ossatura della musica afrocubana. Chiunque ami il ballo o voglia imparare davvero, non può prescindere da un minimo di conoscenza musicale, e soprattutto deve viverlo sul posto. Visitare Cuba è un’esperienza forte, significativa, importante, non solo una vacanza. A prescindere da tutte le contraddizioni che vi sono, questa terra meravigliosa lascia sempre qualcosa dentro. Bisogna solo lasciarsi trasportare dalla magia di un luogo senza eguali al mondo.
MASSIMILIANO RASO