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mercoledì 6 novembre 2013

ADDIO MARICENTRO. IL 22 NOVEMBRE L'ULTIMO GIURAMENTO

L’ultimo «Lo giuro!» di Maricentro, salvo improbabili dietrofront, è previsto per il prossimo 22 novembre. Poi si chiude. O meglio, si trasloca. Fatto sta che lo storico comprensorio di via Cagni chiuderà i battenti alle reclute con il solino blu.I volontari in ferma prefissata per un anno, per ottimizzare i costi di gestione, saranno trasferiti, almeno per il momento, alle Scuole sottufficiali di San Vito. Ma, nonostante le rassicurazioni della Marina e le (poche) proteste sollevate dai distratti tarantini, nel silenzio colpevole e (quasi) totale della politica, la città di fatto verrà mutilata di un (altro) pezzo importante della sua storia.
Quante generazioni non di tarantini, ma di italiani hanno attraversato la cancellata monumentale di via Cagni passando attraverso i due leoni di pietra? Quanti ricordano Taranto solo per il famigerato periodo del «car» Maricentro, quando ancora esisteva la leva? La portata del «danno» per la città si valuta guardando alla storia di Maricentro: la prima pietra al comprensorio di via Cagni fu posta il 28 giugno 1929.
La Marina si è affrettata a spiegare la genesi di questa operazione: «la Forza armata – si legge in una nota ufficiale -, ha intrapreso, da tempo, un programma di razionalizzazione funzionale della propria organizzazione ». Nell’ambito del processo di revisione del settore della «Formazione», «la funzione selezione dei volontari in ferma prefissata permarrà presso Maricentro Taranto. I programmi futuri prevedono l’eventuale trasferimento della selezione del personale VFP1 ad Ancona, non prima del 2016». Pertanto, la Scuola Sottufficiali di San Vito «si occuperà della formazione di tutto il personale non direttivo della Marina Militare», ovvero di marescialli, sergenti, sottocapi e marinai.
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E Maricentro allora che fine farà? L’enorme comprensorio visibile dal ponte di Punta Penna con le sue cinque palazzine che un tempo ospitavano le reclute, diventeranno una sorta di città militare fantasma? Sul punto c’è molta confusione. C’è chi parla di una richiesta dell’università per trasferire nella struttura un paio di facoltà, chi sostiene che nella sede dell’ex Maricentro saranno accorpati diversi comandi della Marina ora sparsi per la città. Allo studio c’era anche la possibilità di trasferire nel comprensorio tutti gli uffici della caserma Mezzacapo di via Principe Amedeo liberando così uno spazio monumentale nel cuore di Taranto. L’operazione sarebbe possibile dopo l’approvazione del decreto sul «federalismo demaniale».
Decreto che consente ai comuni di richiedere, sino al prossimo 30 novembre, la proprietà di beni demaniali. Ma non è così semplice. Il Comune dovrebbe sborsare cifre notevoli al demanio militare. Resta l’amara considerazione che, complice la crisi, Taranto sia una città che perde pezzi importanti nell’indolenza colpevole di chi siede su comode «poltrone» a spese dei contribuenti.

MARISTELLA MASSARI su La Gazzetta del Mezzogiorno.

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