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lunedì 2 settembre 2013

MONSIGNOR SANTORO "PER L'ILVA SERVONO GIUSTIZIA E RICONCILIAZIONE"

Giustizia e riconciliazione, con un richiamo alla “etica della responsabilità”. E’ la strada indicata dall’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, per ridare fiducia agli abitanti del capoluogo ionico che vivono sulla loro pelle le vicende dell’Ilva. “L'esigenza della giustizia – scrive l’arcivescovo nel messaggio per l’8/a Giornata per la custodia del creato che si celebrerà domani – è avvertita da ciascuna delle parti in campo”. La invocano “coloro che hanno speso e spendono la propria vita a guadagnarsi onestamente la giornata, alle volte, persino in ambienti insalubri e lavorazioni a rischio”. Chiedono giustizia allo stesso modo “quei cittadini che, pur disposti ad ospitare nella propria terra una fabbrica di interesse strategico nazionale, esigono la tutela della salutee in particolare quella di chi, suo malgrado, ha visto innalzare le ciminiere nel proprio quartiere”.

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L’esigenza della giustizia è sentita anche “da chi ritiene che le scelte di politica industriale non debbano passare sulla testa della gente, da chi ricorda che il lavoro è un diritto sancito dalla Costituzione e che i lavoratori non debbano pagare le conseguenze di scelte compiute mettendo al primo posto il profitto rispetto al bene comune”. L'intera città “chiede giustizia alla classe dirigente locale – conclude mons. Santoro – affinchè presenti ai responsabili nazionali della cosa pubblica il conto della gratitudine, dovuta ai cittadini di Taranto per gli enormi sacrifici con cui hanno sostenuto l’economia italiana con il proprio lavoro, la propria salute e quella dei propri figli”.

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