I militari della Capitaneria di Porto di Bari hanno sequestrato circa 70 tonnellate di conserve a base di tonno prive dei requisiti di rintracciabilità. L'operazione è stata messa a segno in un'azienda in provincia di Taranto, specializzata nella produzione di conserve di pesce, crostacei e molluschi
Dalle verifiche è emersa l'impossibilità di stabilire la rintracciabilità del prodotto ispezionato, non essendo in grado l'azienda di dimostrare in alcun modo la tracciabilità degli alimenti, così vanificando l'esigenza di attribuire, in modo certo e trasparente, ai singoli vasetti le informazioni obbligatorie previste dalla normativa nazionale e comunitaria (tipologia di pesce, zona e metodo di cattura, periodo di pesca).
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Dalle verifiche è emersa l'impossibilità di stabilire la rintracciabilità del prodotto ispezionato, non essendo in grado l'azienda di dimostrare in alcun modo la tracciabilità degli alimenti, così vanificando l'esigenza di attribuire, in modo certo e trasparente, ai singoli vasetti le informazioni obbligatorie previste dalla normativa nazionale e comunitaria (tipologia di pesce, zona e metodo di cattura, periodo di pesca).
Al termine degli accertamenti è scattato il sequestro amministrativo, complessivamente di 123.723 vasetti di vetro, per un peso totale di 70 tonnellate circa, contenenti conserve di scombridi (tonno pinna gialla, palamita, tonnetto alletterato, tonno ala lunga) in filetti e ritagli. Inoltre, sono stati sequestrati 147 esemplari congelati, per un peso complessivo di 1.200 chilogrammi circa, di tonno alletterato, anch'esso privo di rintracciabilità. Il valore commerciale stimato, alla vendita al dettaglio, degli alimenti sottoposti a vincolo ammmonta a circa 1 milione di euro.