"Dall'inizio del 2012 sono già cinque", spiega il medico. L'ultimo caso? Un neonato di tre giorni con un tumore alla prostata. In molti collegano il fenomeno all'inquinamento e ai veleni scaturiti dagli impianti siderurgici. Intanto continua la polemica sul decreto del governo. Due incontri tra sindacato e azienda.
CLINI: "SULL'ILVA I MAGISTRATI RISPETTINO LA LEGGE" - A chi gli ha chesto di un'eventuale azione della magistratura, il ministro dell'Ambiente Clini ha risposto: "Io sto alla legge ed è quella pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale che deve essere rispettata da tutti. Se qualcuno non vuole rispettarla, non è una questione di cui devo occuparmi io. A me interessa far ripartire il risanamento".
MAMMA TARANTINA A NAPOLITANO, "HA FIRMATO NOSTRA CONDANNA" - "Avevo davvero riposto in lei la mia fiducia, credevo che fosse una persona per bene, che difendesse la nostra Costituzione. Credevo che quei valori, di cui tanto parla, fossero davvero radicati in lei e fossero il punto di riferimento per ogni sua azione, per ogni sua decisione. Credevo che avrebbe scelto la vita e non la morte.. E invece ha firmato la nostra condanna". E' l'inizio di una lettera che una mamma di Taranto, Tonia Marsella, ha inviato al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo la firma del decreto legge sull'Ilva, lettera che e' stata diffusa dal comitato ambientalista "Donne per Taranto".
"La condanna di una citta' sacrificata da anni in nome del profitto piu' squallido e criminale, abbandonata nelle mani di una famiglia di imprenditori senza scrupoli, plurindagati e pluricondannati e tutt'oggi agli arresti domiciliari o addirittura latitanti - scrive Marsella -. Come credere ancora nello Stato Italiano? Come credere nella politica e in chi dovrebbe difendere e promuovere il bene comune..e invece ci ha rubato anche il diritto alla vita? A Taranto c'e' un'ordinanza del sindaco che vieta il pascolo entro un raggio di non meno di 20 km attorno all'area industriale...ma in quei 20 km noi ci viviamo. Vivono i nostri bambini. Le pecore e le capre sono state uccise...ora lo Stato uccide anche noi...per decreto. Ho bisogno di sapere da lei, signor presidente, cos'hanno di diverso i bambini di Genova rispetto ai nostri".
"Perche' li' l'area a caldo e' stata chiusa in quanto incompatibile con la citta', e la produzione spostata a Taranto? Chi ha compiuto il "miracolo" rendendola "compatibile"? Venga qui venga a visitare i nostri bambini devastati dal cancro (e non solo), li guardi negli occhi e sostenga il loro sguardo, se ci riesce, gli spieghi perche' lo Stato ha preferito darli in pasto al Mostro, quel mostro che ha distrutto il nostro mare, violentato la nostra terra, insozzato il nostro cielo. Dica alle loro mamme - si conclude la lettera - che la malattia e la morte del figlio e' necessaria altrimenti cala il Pil".
"BIMBI CON I TUMORI" - La denuncia è arrivata pochi giorni prima della tromba d'aria che si è abbattuta sullo stabilimento di Taranto delll'Ilva. “Qui a Taranto ci sono bambini che nascono con il cancro”, ha dichiarato il primario. Secondo Merìco, sarebbe la stessa madre a trasmettere il cancro al proprio figlio, a causa della presenza di diossina nel latte materno. “Ci siamo accorti del cancro in questi bimbi già al terzo giorno di vita con lo screening che si esegue per verificare eventuali malformazioni dei reni”.
BAGNASCO, FIRMA NAPOLITANO SBLOCCA SITUAZIONE DRAMMATICA - "Apprezzo molto questo atto del Capo dello Stato, che credo sia nell'apprezzamento ovvio di tutti, perche' permette di sbloccare una situazione che era sempre piu' drammatica, tragica per decine di migliaia di persone, preoccupate per il lavoro e, allo stesso tempo per la salute propria, dei loro figli e delle loro famiglie". Cosi' il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivecovo di Genova, circa il decreto sull'Ilva firmato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a margine della celebrazione di Santa Barbara, patrona della Marina e dei Vigili del Fuoco."Come sempre, in queste situazioni complesse - aggiunge il porporato - non si puo' dare un taglio netto alle cose ma bisogna cercare di trovare una via mediana, che consenta, con i tempi ragionevoli, certamente piu' rapidi possibili, di poter salvaguardare il bene della salute e del lavoro".
ANGELETTI, DECRETO CONSENTE DI CONIUGARE LAVORO E SALUTE - "E' una buona notizia perche' e' l'unico modo concreto di coniugare la difesa della salute, anche di coloro che lavorano oltre che dei cittadini, e i posti di lavoro". Cosi' Luigi Angeletti segretario generale della Uil, questa mattina a Loano dove ha partecipato alla conferenza nazionale di organizzazione della Uil Fpl, ha commentato la firma del decreto sull'Ilva da parte del Capo dello Stato.