Sono
sorpreso e sgomento nell’apprendere che, presso il Comando della
Guardia Costiera di Taranto, non sia ancora arrivata alcuna notifica da
parte della Procura, in merito al fermo dei rifornimenti delle materie
prime per l’Ilva, così come è stato disposto dai custodi giudiziari e
dallo stesso Procuratore Capo, Dott. Franco Sebastio, circa una
settimana fa. Il provvedimento è stato notificato ai vertici aziendali e
ha imposto ai responsabili dell’area Altiforni e dell’Ufficio Tecnico
di approvvigionamento delle materie prime, di interrompere
immediatamente le operazioni di carico del materiale che dal molo di
Taranto, attraverso i nastri trasportatori, arriva quasi quotidianamente
nelle aree sequestrate.
Fondo Antidiossina Taranto Onlus
Tutto
questo consente all’Ilva s.p.a. di continuare a far giungere a
Taranto navi adibite al trasporto di carbone, pet coke e minerale di
ferro in quantità enorme. Basti pensare che ieri, martedì 11
settembre, il mercantile ”Sea Roses”, partito da Riga (Lettonia) il 6
settembre scorso, ha scaricato c.a 8000 tonnellate di carbone (presso il
secondo sporgente) e che il giorno 15 settembre giungerà a Taranto la
nave da carico ”Gemma” (proprietà Ilva), il più grande mercantile
italiano dalla stazza lorda di 315.000 tonnellate, che rifornirà di
minerale di ferro il siderurgico (quarto sporgente).
In
questo momento (ore 15,00), mentre scrivo questo comuncato stampa, la
nave “Asti SNUG” sta scaricando presso il secondo sporgente circa
117.000 tonnellate di minerale di ferro.
Anche
se con l’ordinanza di cui sopra (del 7 settembre scorso), è
stato tuttavia disposto che le navi già giunte nella rada di Mar
Grande siano autorizzate a consegnare il materiale trasportato all’Ilva,
con gli eventi che si sono, invece, verificati in seguito a
tale dispositivo giudiziario e a quelli che, presumibilmente, si
verificheranno nei prossimi giorni (vedasi arrivo del super cargo
“Gemma”), ci chiediamo, con grande preoccupazione, quali potrebbero
essere le conseguenze di ciò e se sia ravvisabile un aggravamento della
posizione giudiziaria della società ILVA spa.
Inoltre,
con altrettanta preoccupazione, ci domandiamo come mai la Procura di
Taranto non abbia ancora dato (così ci risulta) disposizioni alle
autorità marittime (Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Polizia di
Stato, ecc) di vigilanza ed interdizione alla navigazione ed
all’attracco dei mercantili da carico di materie prime presso i moli
dell’Ilva.
Fabio MatacchieraFondo Antidiossina Taranto Onlus