Sarebbero sei gli indagati per la morte di una neonata
avvenuta il 27 giugno scorso poche ore dopo la sua nascita nell’ospedale
di Castellaneta. Ad aprire l’inchiesta è stato il sostituto procuratore
della Repubblica Remo Epifani che ha messo sotto inchiesta tre medici,
due infermieri e l’anestetista, tutti presenti in sala parto al momento
del parto. Il pubblico ministero ha poi disposto il sequestro della
cartella clinica e l’autopsia che sarà eseguita dal medico legale
Francesco Introna.
LA VICENDA - Tutto è cominciato
tre giorni fa quando la donna, dopo aver avvertito forti dolori è andata
in ospedale. Dopo i controlli i medici hanno rassicurato la donna
dicendole che non avevano riscontrato nulla di anomalo e hanno
consigliato alla donna di far ritorno a casa. La paziente è andata via
dall'ospedale ma qualche ora dopo è stata costretta a tornarci a causa
della contrazioni diventate sempre più forti. Poco dopo donna con un
parto naturale ha dato alla luce la piccola. Un parto regolare -
spiegano fonti interne alla azienda sanitaria locale di Taranto -
durante il quale la piccola non avrebbe manifestato alcun problema. Le
complicazioni, però, sarebbero sorte nei momenti successivi. Il
personale medico ha tentato invano di rianimare la piccola che però è
deceduta poco dopo.I suoi genitori hanno così presentato un esposto alla
procura della Repubblica di Taranto che ha avviato le indagini per
accertare eventuali responsabilità da parte del personale sanitario.
Anche l’Asl di Taranto ha avviato un’indagine interna per fare luce
sulla vicenda. «In riferimento al decesso di una neonata - si legge in
una nota dell’azienda sanitaria tarantina - avvenuto presso il presidio
ospedaliero di Castellaneta, la notte del 27 giugno, la Direzione
medica, nella persona del direttore Michele Lonoce, ha convocato i
primari dei reparti interessati, avviando le procedure previste
dell’Audit Clinico, con il coinvolgimento della struttura di Risk
Management, dell’Asl di Taranto, al fine di procedere ad una immediata
verifica sull’accaduto». Un atto dovuto, secondo la direzione medica che
difende il personale della struttura ospedaliera della provincia
tarantina. «Al momento - si legge ancora nel comunicato diffuso dall’Asl
-, dalle risultanze oggettive e sanitarie, in possesso alla Direzione
medica di Castellaneta, è escluso un coinvolgimento dei medici e degli
operatori sanitari dell’ospedale. La Direzione medica del Presidio di
Castellaneta e il Management dell’Asl di Taranto esprimono sincero e
sentito cordoglio alla famiglia della neonata».
Francesco Casula