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venerdì 13 luglio 2012

IL MEGA OSPEDALE DI TARANTO

Sarà allocato in un’area di circa 22 ettari, alle porte di Taranto lungo la direttrice Taranto-San Giorgio Jonico e nelle immediate vicinanze dello svincolo con la statale 100, il nuovo ospedale da 700 posti letto che la Regione intende costruire nell’ambito del piano di edilizia sanitaria. Costerà circa 210 milioni di euro e sarà il primo dei 5 nuovi ospedali che la Regione intende edificare dopo aver raggiunto la firma all’accordo di programma quadro col governo. È quanto è emerso dalla riunione che ieri l’assessore alla Salute Ettore Attolini ha tenuto con il presidente della conferenza dei sindaci dell’area, Ezio Stefàno, e i sindaci dell’area interessata al progetto. Poiché occorreranno 4-5 anni per la realizzazione, è stato concordato di puntare molto sui progetti di riconversione degli ospedali chiusi o in corso di chiusura con la prima e la seconda fase del Piano di Riordino, oltre che alle attività della medicina del territorio.

Entro domani, l’assessore conta di chiudere le riunioni con le conferenze dei sindaci delle altre province (Bat, Bari, Brindisi e Lecce) interessate ai progetti dei nuovi ospedali, ma dal centrodestra soffiano sul fuoco. Parla di «una mera operazione di marketing elettorale» Giammarco Surico (Fli), che esprime dubbi sia sulla disponibilità delle risorse destinate all'edilizia sanitaria ex art. 20 sia sui tempi a disposizione per presentare i progetti: «La sanità pugliese ha bisogno di certezze e di riorganizzazione seria, non di propaganda».

«Sono convinto che i sindaci della provincia di Brindisi coglieranno l’occasione per denunciare con forza l’ennesimo scippo subito dal nostro territorio - dice Euprepio Curto (Fli) - esprimendo un parere contrario al Piano». Il trasferimento del progetto dall’area di Ostuni e Fasano (dove vengono dismessi diversi reparti) a quella di Monopoli fa, infatti, andare su tutte le furie il consigliere regionale brindisino. «Nessuno sterile campanilismo, ma non sono comprensibili i motivi per i quali a Brindisi si sottraggono due ospedali per darne uno in più all’area barese». Col sospetto che «cordate di grandi costruttori baresi abbiano fatto pesare la loro influenza al fine di poter meglio osservare le fasi che condurranno all’assegnazione del lucroso appalto».

Dal comitato a difesa dell’ospedale «Lastaria» di Lucera, che d’intesa col sindaco Dotoli ha annunciato una marcia di protesta contro la Regione, arriva invece la replica alle accuse di «strumentalizzazione politica» della protesta lanciate dal governatore Vendola. «Sin dal novembre scorso abbiamo organizzare una serie di iniziative per difendere il nosocomio lucerino e dei Monti Dauni da un notevole ridimensionamento di posti letto che rappresenta, in realtà, l’anticamera di una sua imminente chiusura. A questo comitato - riporta una nota - appartengono, oltre a cittadini di Lucera e del comprensorio, i sindaci dei Comuni di tutti i Comuni dei Monti Dauni settentrionali, nonchè le forze politiche di ogni schieramento: Pd, Fli, Pdl e Sel, il partito del presidente Vendola, senza parlare della continua vicinanza da parte del Vescovo della diocesi, Cornacchia. Dunque parlare di speculazione politica da parte del solo sindaco di Lucera è del tutto fuori luogo».

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