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giovedì 10 maggio 2012

NIKI VENDOLA UMILIATO NEL SUO PAESE D'ORIGINE


Puglia isola felice, una delle poche in queste amministrative per il centrodestra che conquista a mani basse Lecce e impone il ballottaggio a Taranto dove il candidato di Sel e di tutta la sinistra Stefàno già pregustava una “facile” affermazione.
Ma quello che impressiona è soprattutto la debacle accusata da Vendola e Sel nella regione, dove non vanno oltre il 6%. Comincia ad avvertirsi l’effetto Vendola che prima o poi dovrà presentarsi a rendere conto a tribunali ed elettori della sua “disinvolta” visione dell’ammistrazione della cosa pubblica. Persino a Taranto, dove ha espresso, anzi imposto il candidato sindaco, Sel si attesta al 6.3% e in alcune realtà viene raggiunto anche dai grillini, che sfiorano il 5% a Lecce.
Ma è a Terlizzi, città natale dello Zar Vendola, che Sel ed il centrosinistra sono andati incontro ad una vera e propria disfatta. Nonostante una corposa alleanza che ha messo Sel insieme ad Udc, Pd, Verdi, Idv, Rifondazione comunista e Comunisti italiani, il candidato del centrosinistra non va oltre il 28,2% delle preferenze, col candidato del centrodestra che si ferma al 46,7% solo per il terzo incomodo (22,5%) costituito da Fli e da due liste civiche (toh, Fini ne ha “vinta” una, ma col PdL, mica con Casini,ndr).
Clamorosa anche la sconfitta del centrosinistra a Lecce, dove Paolo Perrone ha battuto 60 % a 25 % Loredana Capone, vice presidente della Regione Puglia, fortemente voluta dal Pd, a sostegno della quale erano scesi in campo in prima persona sia Vendola, ma soprattutto D’Alema che ci “ha messo la faccia”. Bravo. Quanto al movimento 5 stelle di Grillo, in Puglia non c’è stata la sorpresa avvertita in altre regioni e nessuno dei suoi candidati troveranno posto nei consigli comunali.
Incredibile la motivazione addotta dal presidente del consiglio regionale Onofrio Introna per spiegare la sconfitta del centrosinistra, attribuita all’astensionismo che in Puglia non è arrivato al 6%! Ma si vede che il colpo si è fatto sentire e che a sinistra stanno cercando di correre ai ripari. La soluzione proposta è di allargare la base di consenso cercando di cooptare i cattocomunisti di Casini e ciò che rimane di Api e Fli. Però, prima di dire fesserie, consiglieremmo Onfrio a rivedersi i risultati di Terlizzi dove ha corso con l’UdC. Dopo questi risultati vedremo quanti saranno a rimanere sul carro dei “vincitori che perdono”. Bel segnale quello che arriva dalla Puglia: qualcuno comincia ad accorgersi che la politica è una cosa seria, che i ladri devono essere sbattuti in galera ed i clown mandati a divertire i bambini al circo. Tempo al tempo.
© 2012 QELSI - RIPRODUZIONE RISERVATA

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