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sabato 12 maggio 2012

ANGELO BONELLI RIBADISCE IL "NO" A CITO


«Al ballottaggio nessun apparentamento, tantomeno con Cito». Chiara e netta la posizione di Angelo Bonelli, leader nazionale dei Verdi, in corsa per diventare sindaco di Taranto al primo turno con il sostegno di un raggruppamento di ambientalisti. Domenica 20 non ci sarà, il suo 11.91 per cento non è stato sufficiente per approdare ai tempi supplementari. Questi saranno giocati da Ezio Stefàno, forte del suo 49.52 per cento, e Mario Cito, che parte dal 18.93.
Bonelli, ha visto? Cito ha offerto agli ambientalisti l’assessorato all’Ambiente nel caso in cui fosse eletto sindaco. Che ne dice?
«Lui dice di aver avuto contatti con noi. Vorrei proprio sapere con chi ha parlato. Una cosa deve essere chiara: non c’è e non ci sarà nessun appoggio degli ambientalisti a Cito. La nostra è una coalizione per la legalità, la salute, il lavoro e la buona amministrazione ed è incompatibile con Cito».
Ma al ballottaggio per chi voterete?
«Non ci apparenteremo con nessuno, tantomeno con la famiglia Cito».
Mario Cito dice che la base degli ambientalisti potrebbe votarlo.
«Nessun ambientalista che si voglia definire tale può appoggiare e appoggerà un candidato da noi distante anni luce sotto il profilo politico, culturale e amministrativo, tra l’altro responsabile come gli altri del tragico disastro ambientale e sociale di Taranto».
Quindi lascerete liberi i vostri elettori di scegliere fra i due candidati?
«Noi non siamo una forza politica, ma un movimento d’opinione. Ognuno voterà secondo la propria sensibilità. Per quanto mi riguarda dico che Cito è incompatibile con la mia storia politica. Mi sembra la versione ionica del cerchio magico di Bossi».
Ma non accettereste l’assessorato neanche se fosse Stefàno a fare la proposta?
«Ripeto, nessuno di noi entrerà in giunta».
Ha visto i risultati del primo turno, il voto disgiunto ha premiato lei personalmente ma non le sue liste. Da dove arrivano tutti questi voti indirizzato solo a Bonelli?
«È difficile dirlo. Credo che in buona parte arrivino dal centrosinistra e un’altra fetta anche dal centrodestra. Ho parlato con molte persone che avevano annunciato il voto solo al candidato».
E quale tipo di ragionamento hanno fatto questi elettori?
«È questa la politica in Italia. Molti cittadini, votando me, hanno votato il progetto ecologista ritenendo superfluo votare anche le liste. E’ accaduto anche in altre parti d’Italia, basta vedere Leoluca Orlando».
Mi permetta di fare con lei una simulazione. Se fosse l’assessore all’ambiente quali provvedimenti di competenza comunale potrebbe prendere sui temi ambientali senza farseli bocciare dal Tar?
«Non rispondo perché non vado al ballottaggio e non ragiono per ipotesi. Prima del ballottaggio avrei risposto, ora no».
Andiamo avanti. Secondo lei quale deve essere il corretto rapporto tra grande industria e cittadini?
«Innanzi tutto fare in modo che i cittadini non apprendano la verità dalle indagini della magistratura e dalle perizie ordinate dai giudici. Qui a Taranto è stato dimostrato che ci sono attività incompatibili con la presenza della popolazione, quindi servono la conversione industriale e le bonifiche. Questa battaglia la faremo dall’opposizione e la vinceremo».
A proposito di bonifiche, sono solo una suggestione o progetti realizzabili in tempi ragionevoli?
«Non è solo suggestione. Si possono fare anche a Taranto come le hanno fatte altrove. Qui, evidentemente, non hanno voluto farle per lasciare che si morisse di inquinamento. Ora grazie ai giudici le cose cambieranno».
Cesare Bechis

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