TARANTO - "Sull'isola di San Paolo il Comune è pronto a fare la propria parte. Abbiamo già dei progetti, dei quali abbiamo discusso in Regione. Prima, però, asp-ettiamo una parola chiara ed inequivocabile dal Governo".
E' quella del vicesindaco Gianni Cat-aldino la voce dell'amministrazione comunale sulla questione San Paolo. La più piccola delle isole Cheradi è tornata prepotentemente al centro del dibattito sul futuro della nostra città, dopo la pubblicazione della lista dei beni che la Difesa considera "alienabili".
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri, il parlamentare Ludovico Vico ha spiegato che San Paolo non può essere venduta, ma che spetta al Comune, di concerto con lo stesso Ministero, elaborare i progetti per l'utilizzo dell'isola. "Ci auguriamo che, in aula o in commissione, il sottosegretario Crosetto dica con chiarezza come stanno le cose" precisa Cataldino "ma ci sono due punti fermi, comunque. Il prima, è che San Paolo è comunque un patrimonio della città, e da parte nostra siamo contrari che vada ai privati. Taranto ha ricevuto ma anche dato tanto al sistema-difesa, e nel momento in cui porzioni del territorio vengono considerati non più funzionali, vanno restituiti ed integrati con il resto della città. E questo, nell'ambito di un progetto complessivo di fruiz-ione di questi beni. Diverso è pensare ad una partnership con soggetti privati".
Sì, ma cosa fare dell'isola? "Questa è la seconda cosa: non siamo stati con le mani in mano, i progetti ci sono. Ne abbiamo discusso già a dicembre, quindi prima che scoppiasse il caso della vendita, nell'ambito del discorso sui Sac, i Sistemi Ambientali e Culturali varati dalla Regione, in cui abbiamo anche ripreso quanto elaborato nel piano di Area Vasta". Quindi? "L'isola può essere un polo turistico importante, ma con dei paletti, per così dire, precisi.
Ad esempio, un centro velico che permetta a Taranto di inserirsi in un circuito, magari utilizzando il fortino come un museo. E' affascinante pensare anche un set cinematrografico sottomarino. Insomma, le proposte ci sono".
In realtà, si sa anche cosa non fare.
"Di certo non si può pensare di creare un villaggio turistico, o qualcosa del genere: è lo stesso "mercato delle vacanze" ad essere ormai meno ricettivo per queste strutture. Inoltre, San Paolo va sicuramente utilizzata e valorizzata, ma anche preservata, sul fronte naturalistico ed ambientale".
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