Mercoledì 18 febbraio, nell'ambito della
Stagione Artistica, in corso di svolgimento al Teatro Orfeo, giunta alla XXIII
edizione e diretta da Renato Forte, sarà di scena la Compagnia "Il
Balletto di Milano", con la direzione artistica di Carlo Pesta in "Chansons Bolero" coreografia di
Adriana Mortelliti, musiche di Ravel, Aznavour, Brel, Montand, Piaf. Lighting
designer Lorenzo Pagella.
Inizio spettacolo ore 21,00. Ingresso pubblico ore 20,30.
Costo del biglietto platea e 1° galleria € 30,00; 2° galleria e platea laterale € 23,00; 3° galleria € 20,00. Per le scuole di danza e gli over 65 costo del biglietto ridotto platea e 1° galleria € 20,00; 2° galleria e platea laterale € 16,00; 3° galleria € 14,00.
Inizio spettacolo ore 21,00. Ingresso pubblico ore 20,30.
Costo del biglietto platea e 1° galleria € 30,00; 2° galleria e platea laterale € 23,00; 3° galleria € 20,00. Per le scuole di danza e gli over 65 costo del biglietto ridotto platea e 1° galleria € 20,00; 2° galleria e platea laterale € 16,00; 3° galleria € 14,00.
Info
e prenotazioni al Box Office via Nitti 106, telefono 099.4540763.
Lo spettacolo, serata di gala, è fuori abbonamento. Si tratta di una serata dedicata alla musica e alla canzone francese in un ritmo tutto in crescendo. La prima parte è dedicata ai famosi chansonnier, cui è legato il fenomeno più grosso e culturalmente più accreditato della canzone europea. Come non ricordare Edith Piaf, Yves Montand o Jacques Brel e colui che ancora oggi è considerato il mito della canzone francese, Charles Aznavour? Un lavoro che racconta di storie di tutti i giorni e parla di emozioni.
Lo spettacolo, serata di gala, è fuori abbonamento. Si tratta di una serata dedicata alla musica e alla canzone francese in un ritmo tutto in crescendo. La prima parte è dedicata ai famosi chansonnier, cui è legato il fenomeno più grosso e culturalmente più accreditato della canzone europea. Come non ricordare Edith Piaf, Yves Montand o Jacques Brel e colui che ancora oggi è considerato il mito della canzone francese, Charles Aznavour? Un lavoro che racconta di storie di tutti i giorni e parla di emozioni.
da sempre ha riscosso notevoli ed
entusiasti successi in tutti i teatri italiani. La scelta stilistica è di
quelle che conquistano immediatamente il pubblico, anche quello più esigente,
perché unisce l’indiscussa qualità dei solisti e del corpo di danza del
“Balletto di Milano” diretto dal maestro Carlo Pesta, alle più celebri e belle
canzoni d’amore francesi di tutti i tempi. Lo spettacolo, privo di una trama,
trova terreno fertile nell’ingegno della Mortelliti, che costruisce un puzzle
di quadri coreografici indipendenti lasciando come unico filo d’unione le voci
e le melodie delle canzoni e donando totale libertà alla fantasia attraverso un
viaggio nei sentimenti. Le danze parlano d’amore e di amicizia ma anche di
indifferenza, una sorta di spartito sulle passioni universali, il tutto
attraversato da una coreografia dalle belle linee pulite, armoniose e in totale
fluidità con un’atmosfera gioiosa e giocosa, che tocca le corde dell’emotività.
Nella seconda parte troviamo “Il Bolero”, nella versione originale il balletto è ambientato in una taverna spagnola, dove si esibisce una gitana ballando su un tavolo. Attorno a lei gli avventori del locale, che, provocati dalla sensualità della ballerina, danzano con lei, in crescente eccitazione, fino ad essere travolti dall’ebbrezza della contesa. Una danza popolare spagnola fra le più affascinanti. Ravel compose il Bolero per Ida Rubinstein nel 1928 e tutto si gioca sulla caratteristica ripetitività della partitura, con progressive entrate degli strumenti sino al finale dall’inatteso crescendo. Un brano musicale che ha stimolato in più di 60 anni la fantasia e la creatività di molti coreografi; e nella versione del Balletto di Milano, i movimenti sono vigorosi, non privi di un senso di fragilità e risvolti ironici, sgranando così gli accadimenti della vita, prima che si inneschi una grande danza collettiva sul ritmo ossessivo del Bolero, metafora di forza vitale, seduzione, fascino e morte. L’ensemble del Balletto di Milano ancora una volta ha regalato emozioni dimostrando di essere un corpo di ballo rigoroso, pulito, preciso e musicale. Due balletti “Chanson e Bolero” ottimamente eseguiti. Tutti i solisti ben calati nei loro ruoli con un bel portamento e con buone interpretazioni. Particolarmente luminosa e ricca di sfumature Giulia Paris, bel viso dal sorriso seducente con un portamento sinuoso ed espressivo. Una grande nota di merito al lavoro di squadra di tutti i componenti del Balletto di Milano, ricco di virtuosismi molto apprezzati.
Nella seconda parte troviamo “Il Bolero”, nella versione originale il balletto è ambientato in una taverna spagnola, dove si esibisce una gitana ballando su un tavolo. Attorno a lei gli avventori del locale, che, provocati dalla sensualità della ballerina, danzano con lei, in crescente eccitazione, fino ad essere travolti dall’ebbrezza della contesa. Una danza popolare spagnola fra le più affascinanti. Ravel compose il Bolero per Ida Rubinstein nel 1928 e tutto si gioca sulla caratteristica ripetitività della partitura, con progressive entrate degli strumenti sino al finale dall’inatteso crescendo. Un brano musicale che ha stimolato in più di 60 anni la fantasia e la creatività di molti coreografi; e nella versione del Balletto di Milano, i movimenti sono vigorosi, non privi di un senso di fragilità e risvolti ironici, sgranando così gli accadimenti della vita, prima che si inneschi una grande danza collettiva sul ritmo ossessivo del Bolero, metafora di forza vitale, seduzione, fascino e morte. L’ensemble del Balletto di Milano ancora una volta ha regalato emozioni dimostrando di essere un corpo di ballo rigoroso, pulito, preciso e musicale. Due balletti “Chanson e Bolero” ottimamente eseguiti. Tutti i solisti ben calati nei loro ruoli con un bel portamento e con buone interpretazioni. Particolarmente luminosa e ricca di sfumature Giulia Paris, bel viso dal sorriso seducente con un portamento sinuoso ed espressivo. Una grande nota di merito al lavoro di squadra di tutti i componenti del Balletto di Milano, ricco di virtuosismi molto apprezzati.
Ambasciatore
della danza italiana con i suoi straordinari spettacoli in tutto il mondo, il
Balletto di Milano è considerato tra le realtà di maggior livello
artistico.
Sostenuto dal
MIBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), con sede a Milano, in
Italia collabora con tutti i più prestigiosi teatri, fondazioni liriche e
festival dove ottiene sempre successi di pubblico e critica unanimi. Più di
trent’anni di storia, dal 1998 è diretto da Carlo Pesta e nel corso degli anni
della sua direzione, ha portato sulle scene nazionali ed internazionali
importantissime produzioni. Compagnia versatile, vanta un ampio repertorio che
spazia da grandi classici rivisitati, tra cui Romeo e
Giulietta,Cenerentola, Schiaccianoci, a produzioni contemporanee
come Soirée Ravel, Boléro, La vie en rose, Passione Mozart.
Fondato da
Renata Bestetti e Aldo Masella ora Presidente onorario, vanta un nucleo
stabile di danzatori accuratamente selezionati provenienti dalle migliori
scuole e accademie, concretamente valorizzati dalle numerose opportunità. Nel
corso della sua storia il BdM ha collaborato con grandi artisti e coreografi di
fama internazionale tra cui Luciana Savignano, Carla Fracci, Oriella Dorella,
Micha van Hoecke, Giuseppe Carbone, Raffaele Paganini, Denys Ganio, Ruben
Celiberti, Grazia Galante, Giorgio Madia.
Ѐ stata la prima compagnia italiana ad esibirsi
al Teatro Bolshoi di Mosca (1999) e nel 2011, anno della cultura italiana in
Russia, è stata invitata dal Ministero della Cultura Russo a Mosca per la
stagione di danza del Teatro della Gioventù – RAMT. Acclamato anche sui
prestigiosi palcoscenici d’Inghilterra, Irlanda, Svizzera, Spagna e Germania,
il BdM continua ad essere una delle compagnie italiane più richieste anche
all’estero.
Importante anche
la collaborazione alle produzioni liriche di festival internazionali.
Nel 2013 ha
inaugurato la propria nuova sede, il Teatro di Milano, struttura teatrale
interamente dedicata alla danza. Nel 2014 ha ricevuto il Premio MAB per la
produzione di danza.
La stagione
2014/15 è caratterizzata dal debutto del nuovo balletto Carmen nonché
l'anteprima di Anna Karenina, titolo che aprirà la stagione 15/16, creato
in esclusiva per il BdM dal coreografo estone Teet Kask. Il Bdm è atteso
nuovamente in Svizzera (Ginevra, Losanna e Lugano), Francia (Marsiglia), Russia
e Spagna, ed é stato invitato per la prima volta in Estonia dove sarà presente
in un doppio appuntamento “Festival di danza” a Johvi (maggio) e “Festival
lirico” sull'isola di Saaremaa (luglio). Debutto per la compagnia anche in
Marocco, Rabat, dove parteciperà all'opera Carmen e rappresenterà il
suo balletto W Verdi. Tra gli importanti impegni produttivi anche un nuovo
ed esclusivo “Lago dei Cigni”, atteso per il 2016, affidato al
giovane coreografo russo Kirill Radev.