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venerdì 16 gennaio 2015

VALORI ABNORMI DI IPA IN CITTA'. PEACELINK SCRIVE AD ARPA PUGLIA

Continuiamo a registrare, utilizzando la stessa strumentazione di ARPA (Ecochem PAS 2000) valori abnormi di IPA cancerogeni in situazione di stasi di vento. Ad esempio stamattina i valori prima delle ore 8 oscillavano prevalentemente fra i 150 e i 160 nanogrammi a metro cubo.
Tutto questo è stato misurato in punti dove l'effetto del traffico è ininfluente, come certificato da verifiche effettuate.
Un valore di 160 nanogrammi a metro cubo di IPA è un livello di concentrazione di gran lunga superiore a quello che si riscontra in ambienti dove si respira il fumo passivo. E' un valore per il quale un fumatore verrebbe multato se espone un'altra persona al fumo passivo. La concentrazione di IPA da fumo passivo equivale a circa 40 nanogrammi a metro cubo in un'aula scolastica: stamattina quel valore si superava fino a quattro volte a Taranto.
Non capiamo come mai la popolazione non venga avvisata preventivamente di queste situazioni abnormi che sarebbero facilmente prevedibili tramite il meteo. Non capiamo perché ARPA e ASL non attuino, a nostro parere, il Principio di Precauzione sancito nella Convenzione di Rio de Janeiro del 1992.
Vorremmo sapere inoltre da ARPA se è in grado con i sistemi di monitoraggio DOAS e Lidar previsti dall'AIA ILVA di capire la ragione per cui in città si verificano tali situazioni abnormi.
Questa richiesta, già fatta da tempo, ma PeaceLink non ha ricevuto risposta.
Vorremmo a questo punto sapere se il sistema di monitoraggio DOAS/Lidar installato in ILVA sia pienamente funzionante oppure no.
Altrimenti non si spiega come mai alle nostre domande l'ARPA non è attualmente in grado di rispondere.
Quel sistema di monitoraggio DOAS/Lidar è basato su una potente tecnologia di telerilevamente che avrebbe dovuto tenere sotto controllo la città e la fabbrica, e invece si scopre che non abbiamo risposte.
Sul sito dell'ARPA abbiamo letto le relazioni effettuate sui risultati provvisori del sistema DOAS/Lidar e scopriamo delle vistose lacune che la stessa ARPA ha riscontrato, eppure il tutto doveva essere già funzionante dallo scorso anno. Dalle relazioni effettuate risulterebbe che ARPA non è in grado ancora di gestire al meglio tale sistema di telerilevamento quantitativo e qualitativo degli inquinanti che giaggiano dall'ILVA alla città.
Vorremmo sapere di più sulle ragioni queste criticità.
Vorremmo sapere se ARPA è in grado di prevedere in anticipo i picchi abormi di IPA e di comunicarli alla ASL e al Sindaco.

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink

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