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lunedì 1 aprile 2013

L'AGONIA DEL "PARCO DEL MIRTO"


Tradizionalmente il giorno di Pasquetta è dedicato alla gita “fuori porta”, al picnic sui prati o, semplicemente, ad una passeggiata con gli amici o i familiari più stretti. Quale meta più appropriata di un parco alle porte della città?
Al quartiere “Paolo VI” di Taranto, la comunità europea ha sovvenzionato il progetto di un bellissimo parco: “Parco del Mirto”, otto ettari di Natura nel quartiere nato per ospitare gli operai dell'Ilva.
Inaugurato a Dicembre 2011 dal sindaco Ippazio Stefàno, per lungo tempo è stato lasciato alle cure di volontari che, oltre ad occuparsi della vegetazione e degli animali (fra cui conigli e oche) si sono “arrangiati” anche per la manutenzione, la pulizia e la sorveglianza (in un quartiere a rischio delinquenza piccola e grande).
La scorsa primavera ai volontari sono stati affiancati i giardinieri della cooperativa “Ancora” che,
lavorando anche fino alle 22,00 di sera, hanno fatto da deterrente per i vandali. Prima della festività di S. Giuseppe la cooperativa ha visto interrompersi la collaborazione e il parco - privo di sentinelle - è stato
Standard Image Banner 120 x 60 aggredito dai vandali alla ricerca di legna da bruciare per i falò di S. Giuseppe. Ora la cooperativa ha ripreso a lavorare part-time, ma i danni sono stati fatti: steccati divelti, muretti rotti, vetri del bar e dei bagni rotti. Il parco è frequentato al mattino da quanti approfittano del percorso benessere, corredato di attrezzi come gli anelli, le tavole per l'equilibrio e le panche per gli addominali, qui vengono anche le famiglie con bambini piccoli per vedere gli animali e divertirsi all'angolo dei giochi. La domenica il parco si riempie anche di squadriglie di boy-scout, ma tutto questo non basta se l'Amministrazione comunale non garantisce cura e sorveglianza costante. Il parco prende il nome dalla pianta di Mirto secolare che custodisce al suo interno. Questa è la zona del mirto selvatico, infatti, da cui si ricava un liquore pregiatissimo. Ma si riuscirà a tutelare un piccolo, ma inestimabile patrimonio come questo e non lasciare ai vandali lo sfregio di distruggere tutto?

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