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sabato 3 novembre 2012

MORTE ALL'ILVA. TRE INDAGATI PER L'ULTIMO INCIDENTE

Tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Claudio Marsella, di 29 anni, l'operaio dell'Ilva deceduto martedì scorso 30 ottobre in un incidente avvenuto nel reparto Mof (Movimento ferroviario) del siderurgico.
Si tratta del direttore dello stabilimento, Adolfo Buffo, e di due funzionari del reparto, Antonio Colucci e Cosimo Giovinazzi.

Gli avvisi di garanzia sono stati emessi dal sostituto procuratore della Repubblica Giovanna Cannarile per consentire agli indagati di nominare propri consulenti per l'autopsia, affidata al medico legale Giancarlo Divella, che sarà compiuta domani mattina alle 10. I familiari dell'operaio hanno dato mandato all'avvocato Raffaele Pesce, del foro di Brindisi, di seguire gli sviluppi dell'inchiesta, e hanno nominato consulente di parte il medico legale Alessandro Bocchini per partecipare all'autopsia, prevista domani.

L'operaio, secondo una prima ricostruzione, è caduto dalla piattaforma di un locomotore, per un malore o un improvviso sobbalzo, urtando il torace contro i respingenti di ferro di un vagone, durante le operazioni di aggancio di un carro ferroviario.


Sciopero. «Lo sciopero indetto dall'Usb sta procedendo e alcuni reparti, come quello del Mof (Movimento Ferroviario), registrano un'adesione del 100 per cento. Questa situazione mette in forte difficoltà la dirigenza aziendale che sta rispondendo nervosamente con forti pressioni, intimidazioni e addirittura minacce di licenziamento».
Lo sottolinea anche oggi in una nota - dopo la denuncia di ieri - la segreteria dell'Usb (Unione sindacale di base) Lavoro Privato Puglia, che ha indetto lo sciopero dei lavoratori Ilva fino a martedì in seguito all'incidente sul lavoro del 30 ottobre in cui ha perso la vita il 29enne Claudio Marsella. «Che si mettano in discussione - prosegue la nota - anche libertà di opinione, di associazione e di sciopero, è assolutamente inaccettabile. Usb reagirà sindacalmente e legalmente a qualsiasi indebita pressione o provvedimento». L'Unione sindacale di base rivolge «un appello ai cittadini di Taranto per stringersi ai lavoratori che stanno scioperando e al Prefetto per far interrompere immediatamente il comportamento antisindacale e anticostituzionale della dirigenza Ilva».

Sciopero fino a martedì. «Se non ci saranno novità positive e non si aprirà un serio confronto con l'Ilva proseguiremo lo sciopero almeno sino alle 7 di martedì 6 novembre». Lo annuncia in una nota l'Usb (Unione sindacale di base) dello stabilimento siderurgico. Secondo l'Usb, gli operai del reparto hanno aderito al cento per cento allo sciopero e hanno deciso di lasciare Fim, Fiom e Uilm. Una richiesta di incontro è stata inoltrata all'Ilva che, prosegue la nota, «continua ad ignorare la nostra reale rappresentatività».

FONTE QUOTIDIANO

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