Saranno effettuati domani e dopodomani dai tecnici del Dipartimento di prevenzione dell’Asl i nuovi campionamenti di novellame nel primo e secondo seno di Mar Piccolo. Nei giorni scorsi, invece, i campionamenti sono stati effettuati in Mar Grande. Esami di routine, tuttavia, ora che è ripreso il monitoraggio dopo lo stop di un paio di mesi dovuto, solo per certi versi, anche alle condizioni avverse del tempo. Gli ultimi campionamenti risalgono, infatti, allo scorso dicembre quando gli esami non avrebbero rivelato situazioni di non conformità, se non in un caso ancora nel primo seno di Mar Piccolo. Intanto, è pronta tutta la documentazione richiesta dalla Marina Militare prima di poter dare disco verde al trasferimento dei campi mitili del primo seno di Mar Piccolo, risultati contaminati da diossina la scorsa estate, è pronta. Disegno dell’area - 400 mila metri quadri - destinata alla mitilicoltura, disegno dei campi mitili (rimodulati anche per creare i corridoi necessari ai frontisti) che insisteranno in quell’area, tutto con relativa relazione tecnica, studio del moto ondoso e della direzione dei venti. E ancora: individuazione della tipologia di boe luminose con catena e corpo morto galleggiante necessarie a delimitare le aree. Questo il corredo di progettazione richiesta dalla Marina.
Il materiale è stato consegnato giovedì della scorsa settimana dai tecnici del Centro Ittico Tarantino all’assessorato comunale alla Sanità. Il quale, a sua volta, ha provveduto alla trasmissione agli organi competenti. Il tutto è accompagnato da una lettera che spiega i motivi dell’urgenza che si ha adesso nel trasferire la produzione del primo seno di Mar Piccolo in Mar Grande. Si è quindi in attesa di sapere dalla Marina Militare se tutto l’iter è realmente concluso e si potrà finalmente avviare al più presto il trasferimento del novellame nelle acque più salubri e nelle aree individuate a Mar Grande prima che sia troppo tardi. Prima, cioè, che il novellame cominci a crescere con la sua massa grassa.
Occorrerà fare in fretta, ovviamente, anche perché prima si installano i pergolati in Mar Grande e prima può partire la cosiddetta caratterizzazione. In realtà, occorrerà un periodo di osservazione ed analisi continue di almeno sei mesi, dopo i quali - se, come ci si augura, non ci saranno stati problemi di alcun tipo - le autorità competenti potranno dare l’ok alla commercializzazione delle cozze. Peraltro, i campionamenti che dovranno essere effettuati in quel punto in Mar Grande con frequenza quindicinale saranno anche di tipo microbiologico, oltre quelli finalizzati a capire se il prodotto è conforme ai limiti massimi previsti per diossine e pcb ( policlorobifenili). Intanto ieri sono stati in visita a Taranto alcuni dirigenti regionali con cui il Centro Ittico ed il Comune stesso stanno ragionando e valutando le opportunità esistenti al fine di intercettare finanziamenti specifici destinati alla pesca e che possano incentivare le aziende di mitilicoltura tarantine.
di MARIA ROSARIA GIGANTE