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sabato 8 ottobre 2011

IL BORGO ANTICO PATRIMONIO DELL'UMANITA'



Si muove qualche cosa. Impercettibilmente. La Giunta comunale di Taranto, in attuazione della delibera 58 del 21.4.2011, ha deliberato la nascita di una commissione che dovrà elaborare una convincente proposta all’Unesco con il fine di dichiarare il borgo antico di Taranto Patrimonio dell’Umanità. Un riconoscimento importante per questa città, per la sua storia, per il turismo, per la sua economia, per porre un paletto significativo nella costruzione di un argine alla monocultura dell’acciaio. Della commissione faranno parte, insieme ad altri, Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei, Francesco Blandino, autore del più autorevole ( e premiato ) piano di recupero dell’Isola e Nello De Gregorio operatore culturale. Per come è la realtà, questo riconoscimento, qualora giungesse, ha il mero valore di un segnale forte. Il timore è che neanche il riconoscimento di Patrimonio dell'Umanità basti a salvare la Città Vecchia. E' necessario un ruolo attivo dell'Amministrazione con la messa in campo di competenze che purtroppo non ha. Si tratta di inventarsi un processo di rigenerazione sociale con alte professionalità. Una sorta di Contratto di Quartiere molto diverso da quello fallimentare condotto per qualche anno nella Salinella. Naturalmente sono necessarie congrue spinte all’iniziativa privata a seguito di significativi investimenti pubblici. E' necessario un ruolo attivo dei cittadini della Città Vecchia che appaiono indolenti se si esclude il gruppo del Comitato di quartiere. E' necessaria una diversa percezione della città nei confronti della Città Vecchia, considerata oggi un luogo di passaggio, praticamente invivibile, maleodorante e con scheletrici edifici pericolanti. Certo notevole è l'insediamento universitario. Una modifica dell'immagine l'ha costruita l'Isola che vogliamo. Con tale evento, i tarantini hanno lanciato un limpido segnale alla classe politica e amministrativa. Non si vuole rinunciare al borgo antico, ai luoghi delle nostre origini, alla nostra storia, a una dimenticata architettura a misura d’uomo. La Città Vecchia è l’icona di quella Taranto da strappare al degrado che ammanta la città come la coltre di emissioni nocive che si adagia sulle nostre case al mattino. Se il futuro di questa città non è l’industria pesante, bisogna che la riconversione cominci ora, oggi stesso. Un fatto nuovo è doveroso registrare. La Città Vecchia è tornata all’attenzione dei tarantini che vogliono ricordarla così come l’ha tratteggiata l’Isola che vogliamo sintetizzata in questo video.

GIOVANNI MATICHECCHIA



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