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mercoledì 8 giugno 2011

SCANDALO SCOMMESSE: Sono 30 le partite indagate


«I brogli calcistici sono una zona franca e se non cambiano le leggi, questa è l'ultima inchiesta». In questa frase c'è tutta l'amarezza del pm cremonese Roberto Di Martino, pronunciata a tarda sera dopo l'interrogatorio fiume di Marco Pirani, una delle pedine fondamentali nell'inchiesta sul calcio-scommesse. «Ho la sensazione - ha aggiunto Di Martino - che ci siano dei grossi problemi anche in serie A, che ci siano incontri truccati, ma una sensazione non è una prova». Una sensazione, quella del magistrato, diffusa ad ogni latitudine. Per esempio, anche i Monopoli dello Stato hanno lo stesso sentore. Tanto che hanno inviato l'elenco di 37 partite «anomale».
Marco Pirani, la prima gola profonda di questo nuovo calcio-scommesse nell'interrogatorio con Di Martino ha parlato di una trentina di partite truccate, di cui 15 già segnalate e rese note dalla Procura di Cremona che da sei mesi indaga sul calcio-scommesse.
È questo il quadro emerso ieri. In calendario c'era l'interrogatorio di Pirani, l'odontoiatra di Ancona in carcere a Cremona che per primo, nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip Guido Salvini, in quattro ore di faccia a faccia per la prima volta aveva ammesso, de relato, che in serie A erano state truccate cinque incontri. Nella lista nera erano finite Genoa-Roma, Cagliari-Lecce, Roma-Fiorentina e da ieri anche Milan-Bari. Mentre la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo su Napoli-Parma, una partita che ha lasciato una scìa di sospetti anche per la presenza a bordo campo del figlio del boss della camorra Lo Russo, sul quale adesso indagano i magistrati.
Nell'interminabile faccia a faccia con Pirani, ieri, il pm Di Martino ha cercato di capire quali fossero i legami di questa organizzazione con calciatori e squadre di A. Alla fine, il magistrato cremonese ha detto di credere che anche la massima serie abbia qualche problema, ma che al momento mancano quei riferimenti che possono portare i magistrati ad acquisire delle prove. A dar man forte a Pirani, sia pure indirettamente, i Monopoli di Stato che hanno inviato alla Procura di Cremona il dossier di 37 partite con scommesse anomale già segnalate, nel corso della stagione calcistica 2010-2011, alla Procura della Federcalcio. Nel fascicolo, secondo quanto riferisce Agipronews, ci sono cinque partite di serie A, dodici di serie B e venti di Lega Pro.
Ieri, si è anche sfiorata la polemica diplomatica fra la Figc e la procura lombarda, rispetto all'invio delle carte dell'inchiesta a Roma. I tempi dovevano essere stretti, ma il fischio d'inizio tarda ancora ad arrivare. «Mandateci gli atti per consentirci di accelerare sul versante sportivo dell'inchiesta», è stato il contenuto della telefonata che il capo della superprocura federale ha fatto al collega della procura lombarda, Di Martino. Una richiesta bis, dopo i contatti avvenuti tra Roma e Cremona quando la bufera era appena scoppiata: i magistrati hanno però garantito collaborazione e già domani le migliaia di pagine che compongono gli atti dell'inchiesta di Cremona saranno inviate alla Figc con la benedizione del pm cremonese.
Del resto, i tempi della giustizia sportiva sono strettissimi. Fra poco più di un mese le squadre di calcio torneranno al lavoro per la preparazione precampionato. Poi, ci saranno i calendari e per quel periodo tutto dovrà essere chiarito: penalizzazioni e restrocessioni eventuali.
E questa mattina, la giornata sarà lunga e complessa quanto quella di ieri con l'interrogatorio dell'ex bomber della nazionale Beppe Signori, 'mister 200 gol' come veniva chiamato nelle intercettazioni. Ieri, il suo ex sodale Manlio Bruni, come lui agli arresti domiciliari, ha detto ai magistrati che Beppe-gol era il tramite fra il clan dei bolognesi e il gruppo di scommettitori di Singapore. Signori sarà interrogato dal Gip Guido Salvini, mentre Marco Erodiani, gestore di alcune agenzie di scommesse a Pescara, sarà risentito da Di Martino.
Sulla vicenda calcioscommesse è intervenuto anche il presidente della Uefa, Michel Platini. In un'intervista al quotidiano Liberation, ha detto di essere rimasto molto colpito dal problema corruzione nel mondo del calcio. L'ex fuoriclasse francese ha auspicato una maggiore collaborazione fra Paesi per monitorare il flusso di denaro puntato sui match di calcio.

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